9. Un salto di qualità

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In piedi sulle mura esterne della città, Tenko era impegnata a disegnare su un grande foglio. I mattoni della merlatura non erano perfettamente regolari, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine: la sua mano si muoveva attenta, riportando con precisione ogni dettaglio della città.

Disegnare mappe non era più solo un passatempo, ma anche una fonte di denaro e informazioni. Era stato uno dei suoi compagni a darle l'idea, e lei stessa si era stupita di quanto la gente fosse disposta a pagare per avere una sua cartina. Del resto ci metteva moltissima cura: ogni mappa doveva essere precisa e dettagliata, e ormai poteva dire di essere piuttosto brava. In realtà la parte più difficile era trovare carta e inchiostro: dato che la scrittura era riservata al Clero, erano pochi gli artigiani laici, e ancora meno quelli disposti a venderle tali prodotti.

Mise giù il pennino e osservò con occhio critico il risultato. Confrontò più volte la città reale con quella riprodotta su carta, sistemando alcuni punti che non la soddisfacevano. Purtroppo c'era qualche piccola sbavatura, ma si trattava di problemi estetici che non avrebbero minato l'utilità della mappa.

Mentre l'inchiostro finiva di asciugare, decise di fare un po' di stretching. Il giorno prima aveva apportato gli ennesimi ultimi ritocchi al suo completo, e voleva assicurarsi che le nuove cuciture reggessero. Nella struttura di base si riconosceva chiaramente l'uniforme delle guardie, lei però aveva modificato alcune parti per avere più libertà di movimento. Aveva aggiunto delle protezioni in metallo, ma allo stesso tempo si era impegnata a renderlo il più aderente possibile, così che fossero evidenti le sue forme di donna.

Soddisfatta della tenuta del completo, cominciò ad arrotolare la mappa. Stava per infilarla nell'apposito tubo di legno, quando delle voci la raggiunsero: sembravano grida, e in sottofondo riuscì a distinguere i rumori di una battaglia.

Si affrettò a riporre la mappa e mise in spalla lo zaino: dove c'era una battaglia, potevano esserci dei nuovi alleati.

Controllò i dintorni, quindi prese la frusta e come d'abitudine la usò per scendere dalle mura. Indossò un lacero mantello col cappuccio e poi si avviò, rapida e sicura, lasciandosi guidare dai rumori.

Non ci volle molto a raggiungere la meta. Lo scontro vedeva da una parte un manipolo di guardie e dall'altro un gruppo di persone comuni: non ebbe dubbi sul da farsi. Appoggiò lo zaino in un angolo, lo coprì col mantello e impugnò le armi.

Scagliò una frustata contro una guardia di spalle. L'uomo urlò di dolore, e subito venne ucciso dai ribelli che aveva davanti.

Tenko passò al nemico successivo: un robusto semiumano di tipo bovino. Questi riuscì a bloccare la sua frusta e calò la sua mazza. La demone schivò agilmente, eseguì una capriola e lo colpì a una gamba. L'omone indietreggiò dolorante, e in tre provarono ad approfittarne. La guardia lanciò un grido furioso e li spazzò via tutti in un colpo solo. Tenko non si fece scoraggiare, anzi ne approfittò: lo prese alle spalle e lo infilzò con decisione, dritto al cuore.

Le poche guardie rimaste, impaurite, preferirono tagliare la corda.

«Grazie, ci sei stata d'aiuto» affermò un semiumano di tipo roditore, probabilmente il capo della banda. Doveva aver superato i quarant'anni, eppure aveva ancora la forza di combattere.

«Non ho molta simpatia per il Clero. Perché vi hanno attaccati?»

L'uomo parve divertito. «Attaccati? Cavolo, no! Siamo stati noi a iniziare! I sacerdoti hanno passato il limite: bisogna fare qualcosa!»

Tenko, che inizialmente li aveva scambiati per semplici fuorilegge, venne sorpresa dalla schiettezza del suo interlocutore. «Io e alcuni amici vorremmo attaccare l'armeria e la canonica questa notte. Potremmo darci una mano.»

Age of Epic - 1 - EresiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora