Una volta raccolte tutte le parti migliori dal cervo, Leonidas e Persephone si affrettarono ad allontanarsi prima che l'odore attirasse qualche predatore. L'inquisitrice era in testa, ma il semiumano temeva che non sapesse dove andare. Spesso si fermavano e lei si guardava intorno, indecisa su quale fosse la direzione migliore da seguire.
«Ormai dovremmo essere abbastanza lontani» si azzardò a dire Leonidas. «Lì c'è un po' di legna caduta, potremmo usarla per accendere un fuoco.»
«Sì, sono d'accordo» annuì Persephone con il consueto tono freddo e distaccato.
Il semiumano appoggiò la sacca piena di carne vicino all'imponente tronco di un albero e poi aiutò l'inquisitrice a raccogliere i rami a terra. Forse erano stati spezzati da qualche animale di passaggio, ma non trovò tracce fresche. La legna non era troppo umida, quindi a Persephone bastò evocare un incantesimo e in poco tempo i rami cominciarono ad ardere.
Leonidas usò qualche altro ramo per fare degli spiedi e poi mise a cuocere la carne. Non avendo modo di conservarla, dovevano cercare di mangiarne il più possibile prima che andasse a male.
Nonostante la situazione ostile, Leonidas si accorse di provare una sensazione piacevole a osservare la carne che cuoceva sul fuoco, carne che lui stesso si era procurato. Gli riportava alla mente i bei momenti trascorsi con la sua famiglia, ma lo faceva anche sentire di nuovo parte della natura: in quel momento la sua vita era solo nelle sue mani, non doveva dipendere da altri che gli procurassero il cibo. Per qualche momento poteva smettere di pensare alle gerarchie, alle formalità, ai suoi doveri: in quel preciso istante poteva concentrarsi sul vivere il momento, pensando solo a sé stesso e al cibo che si era procurato.
Da parte sua, anche Persephone desiderava dimenticarsi degli ordini e del peso della sua carica. Avrebbe voluto lasciarsi tutto alle spalle, ma non poteva: per gli inquisitori il fallimento non era contemplato. Ma allora cosa doveva fare? Abituata a muoversi da una città all'altra, a essere servita e riverita dovunque andasse, non aveva idea di come fare per portare a termine la sua missione. Leonidas invece? Lui sembrava molto più a suo agio nella foresta: forse la scelta migliore era dimenticarsi per un po' della differenza di grado e lasciare a lui l'onere di prendere le decisioni. In condizioni normali ricevere ordini da un semplice capitano sarebbe stato un disonore per un'inquisitrice come lei, ma che alternative aveva?
«Persephone, per voi.»
Le parole del semiumano colsero di sorpresa la donna, che impiegò qualche istante per accorgersi dello spiedo fumante che lui le stava porgendo. Lo prese. «Ti ringrazio» aggiunse dopo qualche istante.
La carne era bruciata all'esterno e poco cotta all'interno, ma era così affamata da non accorgersene nemmeno. In quel momento nella sua mente non c'era spazio per i piatti ricercati con cui i cuochi delle grandi città cercavano di impressionarla.
«Persephone, vi prego, prendetene pure quanto ne volete» le disse Leonidas, che già stava mangiando il terzo pezzo di carne.
«Grazie, ma non penso di riuscire a mangiarne ancora» ammise la semiumana, ferma a metà del secondo pezzo. Come si poteva intuire dal suo fisico minuto, non era mai stata una buona forchetta.
Sperando di ritrovare un po' di appetito, l'inquisitrice si alzò e diede un rapido sguardo ai dintorni. Non vide nulla di anomalo e anche i suoni della foresta parevano nella norma: per il momento nessun predatore li stava inseguendo.
«Il pendolo continua a puntare nella stessa direzione?» chiese a Leonidas.
«Controllo subito, Persephone.» Il semiumano si pulì rapidamente una mano sulla giacca e prese l'artefatto. Lo lasciò dondolare liberamente e questi indicò, seppur debolmente, la direzione in cui si trovava l'eretica. «Non sembra essersi allontanata» constatò.
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Age of Epic - 1 - Eresia
FantasyDa quando la sua famiglia è stata uccisa, Tenko ha combattuto ogni giorno, decisa a sopravvivere solo per compiere la sua vendetta. Ma il suo nemico è il Clero, la più potente istituzione del mondo, fondata dagli dei per garantire pace e prosperità...