«E così Susanoo ha deciso di non venire» commentò Maahes, impegnato a osservare la copia di Tenko che malmenava l'originale. Aveva dato a quel clone la sua benedizione, quindi era chiaro che la sfida era già vinta in partenza.
Horus spirò con aria di sufficienza. «Quell'idiota è talmente impegnato a litigare con Enki[11] che non si interessa più di niente. Quando avremo finito qua ci conviene chiamare gli altri e convincerli a darsi una calmata: con quello che sta succedendo ad Artia, non è un buon momento per farci i dispetti a vicenda.» Il dio falco osservò la sua ex inquisitrice che schivava per un pelo il raggio di luce della sua replica. «Piuttosto, grazie per essere venuto. Con due benedizioni diverse è tutto più spettacolare.»
«Quei figli di puttana hanno ucciso molti miei devoti, è un piacere vederli morire. Però perché hai deciso di buttare dentro anche quei due? Del devoto a Susanoo non me ne frega niente, la semiumana però è un Pilastro. Gli altri non saranno felici quando sapranno che l'hai fatta ammazzare.»
«I Pilastri tornano sempre, dovremo solo trovare il prossimo» minimizzò Horus.
Il dio leone non era convinto. «E se questa volta nascesse ad Artia?»
«Poco male. Quell'ingrata mi ha mentito, presto o tardi ci avrebbe tradito comunque. Preferisco lasciare il Pilastro a quegli altri piuttosto che avere un traditore tra i miei inquisitori.»
Maahes osservò distrattamente il clone di Tenko che sollevava la demone e la scagliava senza sforzo contro il muro che circondava l'arena. «Che mi dici invece di tuo figlio? Avevo sentito che era qui a Theopolis.»
«Era qui, ma l'ho mandato a sud per eliminare le popolazioni che si nascondono nella foresta oltre il confine. È bene che quello scansafatiche si dia una mossa, ne ho avuti fin troppi di figli perditempo.»
Il volto da leone di Maahes si aprì in un sorriso. «Ti capisco fin troppo bene. Stavo giusto...» Il dio si interruppe e, quasi in contemporanea con Horus, si voltò verso Tenko. In qualche modo la demone si era liberata dal collare e adesso il suo corpo emanava un'aura nuova e carica di infausto potere.
«Ha ricevuto una benedizione divina» intuì il dio falco, incredulo.
«Chi può essere stato? Dovremmo esserci solo noi qui!»
«Non importa! Se ne occuperanno i cloni.»
Il dio della guerra annuì e inviò l'ordine alla falsa demone, che subito si mise in posizione di guardia. Tenko, forte del suo nuovo potere, non si fece intimorire e partì all'attacco. Rapida come il vento la raggiunse e sferrò un pugno al volto. La copia parò con un avambraccio e rispose. Il destro investì in pieno la giovane, che venne catapultata via. Questa volta almeno il dolore non fu così insopportabile e Tenko riuscì ad attutire l'impatto con una capriola. Furiosa più che dolorante, tirò un pugno a terra.
«È tutto qui?!» imprecò, convinta che quell'inaspettato potere l'avrebbe portata in vantaggio.
Individuò la sua spada e subito scattò in quella direzione. La copia intuì la sua mossa e provò a intercettarla, ma Tenko schivò con un balzo da circense. Raccolse l'arma e vi infuse la sua magia. La lama si accese di energia fucsia, pronta a colpire. La replica si avventò su di lei, ma la giovane descrisse un tondo in aria, più veloce del vento, così rapida da lasciare dietro di sé una scia colorata. Il corpo della falsa demone era ancora in piedi quando la testa cadde a terra, seguita da zampilli di sangue caldo.
Dopo alcuni interminabili secondi, il cadavere cadde a terra. La pozza di sangue si allargava a vista d'occhio mentre l'intera arena piombava nel silenzio.
Tenko, sporca del sangue del suo clone, avrebbe voluto urlare tutte le sue emozioni, ma sapeva di non averne il tempo. Individuò il falso Zabar e corse verso di lui. Era parecchio distante, ma i suoi passi si erano fatti incredibilmente leggeri e tutto intorno a lei sembrava sparito, inghiottito dalle ombre: c'erano solo lei e la sua preda.
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Age of Epic - 1 - Eresia
FantasyDa quando la sua famiglia è stata uccisa, Tenko ha combattuto ogni giorno, decisa a sopravvivere solo per compiere la sua vendetta. Ma il suo nemico è il Clero, la più potente istituzione del mondo, fondata dagli dei per garantire pace e prosperità...