Capitolo XVII
"Lestat mi fai venire in mente l'aneddoto su Alessandro il grande che pianse quando non vi furono più terre da conquistare. Tu piangerai quando non vi saranno più regole da infrangere?"
(Marius a Lestat- Anne Rice)
E così quella prima notte passò rapidamente, lasciando ancora i vividi ricordi nella mia mente.
Alzai lo sguardo verso il firmamento limpido, osservando i volatili del cielo sfrecciare verso il blu divino.
Diversamente da me, alla quale invece mi vedevo filare verso l'oblio.
In questo momento mi ritrovavo a percorrere un piccolo viale in compagnia di Hansel. Sotto la presenza del sole e dei disinvolti passanti.-Quindi mi sta evitando... ?-
Spostai i lunghi capelli su un lato della spalla, lasciando che il venticello gli scompigliasse di nuovo. Non sapevo sotto quali altri occhi, accettare la verità.
Non sapevo come reagire a quanto mi avesse detto Hansel.
Castiel non voleva vedermi, o almeno, per il momento.-Bhé, c'era d'aspettarselo, non sei mica discesa sotto le forme di un angelo bensì...-
Saettai gli occhi sulla sua figura alta, focalizzando lo sguardo sulle sue labbra.
-Un diavolo dalle sembianze umane-Mi ricordavo ogni singolo avvenimento: dall'intrusione in casa sua, ai lucchetti spezzati e distrutti sul pavimento. La porta scassinata come un albero segato da un falegname. Ogni stanza bloccata e le luci spente.
Mi ero Infiltrata come una ladra, facendomi strada con un'ascia e un trapano.
Decisa a ucciderlo. Determinata a smorzare il mio fiore preferito, a torturare e massacrare la mia vittima prediletta. Posseduta da una fame avida, aggressiva e cieca.
E la cosa più spaventosa era che ero completamente lucida e sveglia. Eppure sembrava che il mio corpo avesse avuto un controllo proprio. Non ero riuscita a fermarmi neanche volendolo.E Castiel... Oh cielo... Avevo udito la sua voce e percepito il ritmo del suo cuore.
Inalato l'odore della sua paura e assorbito la fragranza della sua adrenalina.
Avevo lottato contro la mia sete incessante, contro il mio morboso desiderio di altro sangue. Guerreggiato contro la mia entità nel disperato tentativo di frenarmi, ciononostante, avevo fallito, rincorrendolo invece come uno zombie senza senno, con il solo pensiero e istinto di trucidarlo.Quelli erano stati i sentimenti predominanti: Trovare. Torturare. Uccidere.
-Voglio vederlo...-
Cercavo in ogni caso di combattere i miei pensieri razionali, pur sapendo che stavolta avevano ragione. Avevano ragione perché... dopo quello che avevo fatto ieri, contando anche quello che avrei fatto ancora, non c'era nessuna possibilità che Castiel volesse vedermi.
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✴ THE SICK GIRL ✴[Prima Parte]
Romantik3°posto in Nuovi Talenti 2019 4°posto in Rose Award Contest 2019 ~COMPLETA~ [ATTENZIONE: TEMATICHE DELICATE; CONTENUTI FORTI] Ariana Clark è una ragazza folle. Rinchiusa in un manicomio alquanto sinistro; sinistro come quelle ultime case in fondo al...