Cap.7

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Sto tremando come una foglia. Ieri mia madre e quella di Fede hanno parlato per mettersi d'accordo su dove incontrarci.  Ho l'ansia a mille! Sono nel bus con mia madre ed è da un po' che mi tormento le mani e picchetto il piede a terra.
I miei fratelli sono rimasti a casa con mia sorella. Ci vorrà molto tempo per arrivare. Siamo partite alle 15:50 dovremmo arrivare verso le 6:15 di domani mattina. Faremo delle soste durante il percorso per rinfocillarci.

-Stai tranquilla- mia madre m'incoraggia stringendomi la mano.
Le rivolgo un mezzo sorriso.
Essere tranquilla non è nella mia natura. Sono la signorina Ansia.

-Ma ci credi? Io a Roma! In una scuola per talenti dove potrò cantare e migliorarmi?!- urlo così forte che una signora anziana si volta e mi lancia un'occhiataccia. Mi copro la bocca. Ops.

-E se non mi prendessero?- valuto questa probabilità. Non è detto che piaccia a tutti, non è detto che entrerò. Non è ancora sicuro niente.

-Tu non perdere la speranza. Mai. Come dicesti a Fede? Lo ricordi?
Lotta sempre per i tuoi sogni. Lotta anche tu- sospiro e guardo il finestrino. Il paesaggio cambia mano a mano. Le ore passano e avverto stanchezza sulle palpebre. Saranno le dieci di sera. Abbiamo mangiato, usato i bagni e non ci resta che riposare.
Mi addormento prima che possa rendermene conto.

Il giorno dopo.

-Carmen! Siamo arrivate. Forza- mi scuote mia madre. Sussulto. Afferro il borsone con le mie cose e mi accingo a scendere stringendola per il lembo del vestito.

-Non vado via mica! Puoi anche evitare una presa tanto ferrea!- ride di gusto. Forse è vero, sto esagerando. Sono talmente emozionata che non controllo le mie azioni.

Scendendo, c'è il caos più totale.
Raggiungiamo il punto d'incontro grazie ad un passante gentile che ci dà una mano, si offre addirittura di accompagnarci. Lo ringraziamo e proseguiamo sulla strada. Siamo vicine a via Tiburtina. È un caos totale.
Persone che vanno, persone che vengono con borse e valigie. Chi entra in negozi, chi si ferma a chiacchierare con qualcuno per strada. Se di prima mattina succede questo non oso immaginare più tardi.

-Come farò a trovare Fede in mezzo a questo caos?- giro in tondo preoccupata.

-Dove ha detto che ci aspetta? Mamma?- prima che possa rispondere, un dito picchietta delicato sulla mia spalla. Mi giro lentamente.
Fede è lì, i capelli lisci e perfetti.
La ciocca bionda è sparita.

-Amore mio!- ci abbracciamo forte.

-Come stai? La tua ciocca...?- chiedo toccandole i capelli.

-L'ho dovuta togliere ma presto farò un'acconciatura migliore. È per aver un'identità forte, sai quanto tengo all'estetica-

-Certo che lo so. Mamma mia come sono contenta!- ci stringiamo un altro po' mentre le nostre madri chiacchierano.

-Per oggi soggiornerai in albergo vero? Domani ci sono i provini, per cui in bocca al lupo. Sono sicura che entrerai, credo in te-

-Si, starò con mamma. Grazie. Lo spero- mi dà una pacca sulla schiena.

-Vedrai. Mi darai ragione-  percorriamo un tratto di strada insieme, le nostre madri stanno ancora parlando tra loro.
Ci fermiamo davanti all'albergo.

-Domani mattina alle otto sarò qui. Non fare tardi, ti accompagno all'entrata e farai il provino!- mi avvisa. Saltello come un canguro pazzo.

-Non vedo l'ora-

-Riposati canguretta- mi dà un bacio sulla guancia.

-Grazie coccinella- Fede si allontana con la madre. Io guardo raggiante la mia. Domani andrà via anche lei. Deve badare ai miei fratelli.
Penso a loro, a papà, alla mia casa.
Già mi manca tutto e nel caso dovessero prendermi sarei per quasi un anno lontano dai mie spazi.
Sarà bruttissimo.

-Cos'è questa preoccupazione?- nota mia madre.

-Non so se ce la faccio senza voi- mi accarezza la schiena.

-Avrai degli amici che ti sosterranno, vedrai. E ci sentiremo ogni giorno. Promesso. Un'altra cosa. Quando da piccola ti vedevo cantare Carmen capii da subito che eri molto portata. Dio ci dà dei doni, è giusto che perseguiamo le strade che lui costruisce per noi. Tu stai percorrendo quella giusta e io da madre sono molto orgogliosa di te- mi commuovono le sue parole. Resto con la testa sulla sua spalla, tanto vicine quanto saremmo state lontane il giorno seguente, finché non è il momento di entrare. Una giornata di relax insieme, l'ultima prima di separarci.

Hola!
Per tutti quelli che mi hanno chiesto di non cambiare il protagonista maschile della storia, si, non lo farò. Resterà Irama ma dal mondo di Amici saranno aggiunti altri personaggi di cui vi parlerò nel prossimo capitolo.
Se amate qualcuno in particolare e volete che l'aggiunga lo faccio volentieri. Scrivete sempre nei commenti chi preferite. Un'altra novità che a voi spero faccia piacere, pubblicherò due volte a settimana. Martedì ci sarà il nuovo capitolo. Questo invece si conclude così, ma ricordate: è solo l'inizio.
Mya

𝑼𝑵 𝑮𝑰𝑶𝑹𝑵𝑶 𝑰𝑵 𝑷𝑰𝑼̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora