Cap.3

2K 74 1
                                    

Fede è stata giù di morale tutta la settimana. La madre mi ha chiamato poco fa per dirmi che è molto preoccupata per la sua salute. Rifiuta il cibo ed è da giorni che resta chiusa in camera a piangere.
L'ho invitata ad uscire, per fortuna ha accettato la mia proposta. Spero di farla sorridere un po' oggi.

Il vento graffia la mia pelle, le foglioline d'autunno vengono spostate sull'asfalto. Sfiorano i miei stivali neri. Ne prendi una, la buco, la accartoccio.
Sto aspettando Fede e temo che non si presenti. Abbiamo stabilito di incontrarci alle sei ed è passato già un quarto d'ora.

-Ciao Carmen- alzo lo sguardo su di lei. È vestita di nero, sconvolta dal lutto.

-Ciao Fede, siediti con me- le faccio spazio sulla panca.

-Come stai?-

-Molto male- ammette con gli occhi lucidi.

-Sono davvero dispiaciuta di ciò. Ho pregato per tuo nonno, la sua anima riposerà in pace in paradiso- le dico sorridendo. Era un brav'uomo, voluto bene e rispettato da tutto il paese. Sicuramente starà bene, dovunque si trovi.

-Grazie, sei un'amica d'oro- accenna un sorriso che si spegne subito.
Il vento ci scompiglia i capelli. Invidio i suoi lisci perfetti al contrario dei miei ricci ribelli.

-Mi hanno fatto una proposta- se ne esce improvvisamente.

-Quale?-

-Di frequentare una prestigiosa scuola per talenti di Roma-

-Cosa? Ma... ma... è una notiziona!- esclamo meravigliata e raggiante per lei al tempo stesso.

-Ho rifiutato- conclude, spegnendo la mia speranza in pochi secondi.

-Non ci credo! Come hai potuto?!- scuoto la testa scioccata -che senso ha buttare tutto all'aria? Quando ti ricapita un'occasione del genere?- vorrei convincerla a prendere in considerazione l'opportunità che le è stata offerta. È una bravissima ballerina e spaccherebbe ancora di più se frequentasse una scuola di formazione per talenti.

-Non mi sento pronta e poi non ho molte capacità per sfondare nel mondo dello spettacolo- si butta giù, ancora.

-Scherzi? Tu per me sei una professionista. Quando canti entri in un altro mondo, il mondo di Fede, quello in cui sei te stessa e devi crederci e lottare fino in fondo se è il tuo sogno. Lo è?- le chiedo, stringendo la sua mano.

-Certo che si!-

-E allora che aspetti?-

-Ma ho rifiutato, se non mi dovessero prendere più?- valuta accigliata.

-Si può rimediare Fede, non scordarlo mai- allunga le sue braccia e ci abbracciamo. Questi nostri abbracci durano un'eternità e certe volte vorrei non finissero mai. Qualcosa cambia ad un tratto, il suo umore muta.
Il cipiglio ritorna, il volto s'incupisce.

-Devo darti una brutta notizia-

-Si...?-

-Nel caso decida di frequentare questa scuola dovrò stabilirmi a Roma, comprendi?- ingoio il groppo in gola.

-Mi sembra giusto- rispondo accennando un sorriso ma dentro di me ho una tempesta in corso.

-Ci separeremo. Tu lo vuoi?- la guardo negli occhi. Senza lei non credo riuscirei a sopportare l'assenza di mio padre. Non avrei nessuno con cui sfogarmi, sarebbe terribile per me. Però bisogna cogliere le occasioni, talvolta non si ripresentano.

-Devi seguire i tuoi sogni, io non sarò il tuo intralcio- sostengo decisa ma col cuore a pezzi.

𝑼𝑵 𝑮𝑰𝑶𝑹𝑵𝑶 𝑰𝑵 𝑷𝑰𝑼̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora