Cap.18

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Alle sei del mattino, Filomena è venuta a bussare alla porta della stanza mia e di Fede.

-Carmen, tra dieci minuti in sala mensa- mi avverte prima di andarsene. Guardo Federica con gli occhi da cucciolo ferito, le sue palpebre faticano a stare aperte.

-Finirà presto questa ingiusta punizione, mi dispiace amica mia- tenta di consolarmi ma so che vorrebbe ritornare sotto le coperte.
A parte il fatto che è Dicembre e manca pochissimo all'inizio delle vacanze e quindi si gela.

-Vai a rintanarti, prendo la tua felpa- lei annuisce e si porta il piumone al viso.

Sposto le stampelle in cerca della felpa adidas che ha all'interno un'imbottitura antifreddo. La trovo subito. Piego il pigiama caduto a terra, rifaccio il mio letto e dopo la pulizia dentale e del viso, aver districato tutti i nodi e applicato un lucidalabbra, chiudo la porta e mi dirigo in sala mensa.

Quando arrivo Irama sta già pulendo i vetri. Maria a me consegna uno straccio e uno sgrassatore per i mobili.

-Devi pulire tutti i tavolini, poi passiamo al pavimento. -
Di fronte a me è un orrore, sembra che i ragazzi abbiano fatto una lotta con il cibo. Sugo incrostato dappertutto, pezzi di pasta a terra e persino gomme da masticare dietro le sedie. Non finirò mai. Guardo Irama sconcertata. Lui lo è tanto quanto me.

-Datevi una mossa! Dobbiamo finire per mezzogiorno. Avete un bel po' di tempo a vostra disposizione- sospiro prima di spruzzare lo sgrassatore sul panno.  Strofino con foga, è il mio modo di sfogare la tensione.
Concentro tutta la forza nelle mani.

Finendo con i tavoli, passo ai pavimenti. Maria mi dà un altro panno e altri prodotti da usare.
Non mi è nuovo svolgere lavori del genere, per mia madre lo facevo sempre. Essendo figlia unica è un mio dovere aiutare, a Stefania invece spettavano le mansioni facili e di certo meno numerose rispetto alle mie. Canticchio una canzoncina e faccio delle giravolte ma vado a sbattere contro la schiena di Irama.

-Attenta a dove metti i piedi, usignolo- scherza rivolgendomi un sorriso.

-Dovresti spostarti leggermente all'angolo, così pulisco lo sporco che stai schiacciando- lui si abbassa e si accorge della sporcizia appiccicata sotto le scarpe.

-Dovrò buttarle mi sa- si fa da parte, così mi piego per rimuovere ogni traccia di cibo.

-Poteva capitarci peggio. Pensa se ci avessero chiesto di pulire i bagni!-

-Hai ragione, sarebbe stato peggio- replica visibilmente sollevato -Carmen...- alzo la testa per guardarlo negli occhi.

-Grazie per non aver detto alla professoressa che ero nel ripostiglio a piangere-

-Dovrei ringraziarti io per aver inventato la scusa del progetto di Natale. Dovremmo rimediare anche a ciò però...- ribatto consapevole dell'altro lavoro da svolgere.

-Lo faremo insieme, a me fa piacere starti vicino- replica, facendomi arrossire. Le ore passano in fretta, per fortuna terminiamo prima di mezzogiorno.

-Il vostro operato ha dato i suoi frutti.
Bene, informerò la professoressa Marrone, andate nelle vostre camere- salutiamo Maria che ci ha tenuti col fiato sul collo tutto il tempo.
È una maniaca dell'ordine e assecondarla è stato complicato.

-Secondo me i ragazzi che hanno sporcato avrebbero dovuto ripulire- dice Irama, mentre attraversiamo il corridoio.

-Lo faranno, Maria ha detto di assicurarsi che nessuno sporchi e che se accadesse, pulisca il momento stesso in cui ha sporcato. Ci sarà una nuova addetta alla sala per aiutarla, si tratta di Filomena- spiego riportando le parole che ho sentito. La nostra sorvegliante fino a quel momento non era mai entrata in sala mensa ma adesso può ed è giusto che controlli chi si comporta da indisciplinato.

Arrivati al punto di sbocco tra i due dormitori, Irama si ferma per dirmi qualcosa.

-Domani ti andrebbe di vederci per i lavori di Natale? Vediamo qualche idea su internet e la stampiamo per poi crearla e modificarla a nostro piacimento. Che dici?-

-Buona idea ma dove ci mettiamo?-

-So io un posto ma ti ci porterò domani. Nessuno ci disturberà, vedrai- al pensiero di trovarmi di nuovo sola con lui vado in agitazione e non so perché.

-Va bene, a domani allora- prima che possa andare via, compie un gesto inaspettato. Mi prende la mano e la bacia, un atto da vero cavaliere. Lo seguo con lo sguardo mentre percorre il corridoio e prima di entrare nella sua stanza, si volta per vedere se sono ancora lì. Non sa che in presenza si ma la mia testa è da tutt'altra parte.

Ciao!
Nuovo capitolo! Il prossimo avremo parecchio da raccontare su loro due ma ahimè! Dovrete attendere a giovedì. Nel frattempo ringrazio tutti ancora perché siamo 16K ed è un risultato raggiunto insieme. Alle mille stelline arriva la sorpresa, tutta dedicata a voi.
Vi abbraccio forte.
Mya❤

𝑼𝑵 𝑮𝑰𝑶𝑹𝑵𝑶 𝑰𝑵 𝑷𝑰𝑼̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora