Cap.35

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Questa settimana ho lavorato sodo.
Sono rimasta con la professoressa Marrone per gli esercizi di rilassamento. Abbiamo fatto yoga e mangiato ciambelle zuccherate a volontà. Questo era un po' fuori dai piani perché diceva che questa settimana sarebbe stato meglio non ingozzarmi! Però io sono Carmen Ferreri e il cibo è il mio compagno di vita. Quando sono ansiosa o frustata mi ingozzo di brioches, mia madre trova carte sotto al letto e poi mi tocca subire la solita lavata di capo.
A proposito di mamma! Tra poco la rivedrò, in realtà è già lì, in mezzo alla folla fuori il sipario.

Ho indossato una tuta bianca elegante con dei tacchi argentei. Ho la fifa tremenda di cadere perché non sono abituata a lunghe camminate su questo genere di calzature. Di solito le uso per occasioni in cui non devo muovermi troppo, tipo cerimonie. Ma questa sera il palco sarà tutto mio e dovrò ruotare come una trottola.
Già sto andando nel pallone!

-Bellissima, sei la prima ad esserti preparata- mi soccorre la Marrone nel suo splendido abito nero.

-Si, volevo sbirciare da dietro il sipario per scorgere i volti dei miei.
Non mi sembra vero che da domani questo capitolo si sarà concluso-

-E ne inizierà un altro migliore- aggiunge, protendendo le braccia per un abbraccio.

-Non dirlo a nessuno ma tu sei la mia preferita. Lo sei stata dal primo giorno e ho voluto semplicemente spronarti perché hai talento e non devi sprecarlo mai- mi suggerisce all'orecchio causando in me una forte commozione.

-Grazie, grazie, grazie di tutto.
Grazie per i consigli, grazie per essere stata al mio fianco. Per me è stato un vero piacere. Grazie per le dritte, non ho parole. Mi mancherà questo posto...- mi porge un fazzoletto. Per fortuna che sono ancora senza trucco altrimenti sarebbe colato tutto e con questa tuta avrei combinato un disastro.

-Ma non dirlo nemmeno per scherzo.
Voi alunni fate crescere noi insegnanti e magari non ti è chiaro ma ci regalate voi più insegnamenti di quanto non facciamo noi nei vostri riguardi- commenta con gli occhi lucidi. Una signorina con un bauletto mi fa cenno di seguirla. Si tratta della truccatrice senza ombra di dubbio.
Stringo la mano alla professoressa e svolto verso i camerini.

Incontro Fede che è perfetta nel suo vestito rosso. È di una bellezza mozzafiato.

-Amore mio! Sei un incanto!-

-Parli tu, sei la perfezione assoluta!- ci facciamo a vicenda un mucchio di complimenti ma la truccatrice mi impone di sedermi perché devo apparire una bella ragazza a sua detta.

-Ancora più bella di quanto non lo sia già, intendiamoci!- scoppio a ridere lusingata da questa affermazione.
In realtà non ho mai pensato di essere bella quindi quando me lo dicono stento a crederci.

Quando mi spazzolano i capelli o mi truccano mi rilasso completamente.
Ho richiesto un trucco semplice non sofisticato perché io non amo particolarmente esagerare. È una semplice sfida che determinerà la mia carriera artistica, anche davanti ai miei fans porterò la Carmen di tutti i giorni. Devono vedere tutti i lati di me perché a chi mi supporta sono pronta a regalare ogni mia sfumatura migliore. Una me con il viso impasticciato non mi rappresenterebbe. Non indosso maschere, in tutto quello che faccio sono Carmen al cento per cento.

-Tra poco si va sul palco- annuncia il professore Moro con un occhiolino.
Mi tremano le gambe, la ragazza mi fa aprire gli occhi. Ha fatto davvero un ottimo lavoro, un semplice lipgloss alla frutta, ombretto grigio con i brillantini e poco fondotinta.

-Sono io, questo è fondamentale. Sono pronta- dico al mio riflesso.

15 minuti dopo.

Non ho avuto l'opportunità di stare con Irama in questi giorni. Lui è stato impegnato, poi con le complicazioni e le preparazioni all'esame praticamente non ci siamo sfiorati. Adesso è dall'altra parte del palco, accanto al suo amico Einar.
Mi sta guardando e non so se sorridergli o lasciar stare.
Sono ansiosa e così lontani non posso ricevere il suo conforto con un semplice sguardo. Vorrei che mi abbracciasse e vorrei appoggiarmi sulla sua spalla. Mi sentirei sicura e protetta, non fragilissima come adesso.

𝑼𝑵 𝑮𝑰𝑶𝑹𝑵𝑶 𝑰𝑵 𝑷𝑰𝑼̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora