Cap.8

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La sveglia non ha suonato stamani. Credo mia madre abbia sbagliato nell'impostarla. Sono le otto meno un quarto e sono ancora in pigiama. Mi faccio aiutare da mia madre per fare presto. Mentre lei spazzola i miei capelli,  io lavo il viso.

-Ahi! Ahi! Piano!- la rimprovero perché tira i miei capelli fino a strapparli -sei troppo animalesca-

-Carmen i tuoi capelli sono pieni di nodi-

-Quando li pettino io non succede questo...- le faccio notare guardandola torva dallo specchio con la saponetta tra le mani.

-Probabile che non li pettini bene-

-Chissà perché immaginavo già una risposta del genere- rispondo ironica, alzando il rubinetto.

A fine round, dopo urla di dolore e bruciore agli occhi poiché per dare retta a mia madre, invitandola a trattare con delicatezza i miei poveri capelli, mi sono passata la mano con la schiuma sugli occhi ormai arrossati, spossata e esausta prendo i miei vestiti: jeans, converse bianche e t-shirt sportiva. Spruzzo del profumo sul collo ed esco con mia madre.
Federica aspetta furiosa, controllando di rado l'orologio da polso.

-Finalmente! Lo sai che puoi perdere il posto vero? Io non voglio che accada! Siamo in ritardo ma possiamo comunque arrivare prima che vengano trovati gli ultimi candidati- mi rimprovera con i pugni sui fianchi. Mia madre mi spinge verso lei. Vorrei salutarla ma il tempo non è a nostra disposizione.

-Vai Carmen! Realizza il tuo sogno!- le faccio un cenno con il capo prima di fuggire mano nella mano con Fede.

-Giriamo qui- schiviamo per poco un'auto prima che ci investa mentre il conducente suona il clacson e ci urla frasi non carine.

-Ti presento la nostra scuola, la "Talent's school" di Roma!- afferma con entusiasmo Fede, indicando con il dito il dirompente edificio che appare davanti a noi una volta svoltato l'angolo.

-Che... stai... dicendo...?- la mia espressione scioccata dice tutto.
Osservo incredula la mostruosa costruzione che ci sovrasta.

-Hai visto che bei colori? Il rosso è la forza e la sicurezza, il blu la calma e il verde la perseveranza, ciò che serve per arrivare dove vuoi arrivare- mi fa l'occhiolino. Indica lo stemma della scuola presente all'entrata: un cuore in cui sono racchiusi una spada e una palma.

-Chi ti ha spiegato tutto ciò?- lei sorride.

-Filippo. Lo conoscerai presto- stringe la mia mano, avanziamo. La porta di vetro si chiude e percorriamo il corridoio con le immagini dei talenti usciti da questa scuola.

-È il corridoio d'onore. Qui ci sono alcuni dei più grandi personaggi nel panorama artistico. Occhio- con lo sguardo percorro i loro visi. Sono volti soddisfatti ma ambiti, sanno di non essere arrivati nonostante il successo. Sanno che devono continuare ad imparare.

-E questa è la segreteria. Ciao Maria- Fede saluta una signora con gli occhiali e i capelli rosso fuoco.

-Federica... Ma tu non dovresti essere a lezione?- chiede la donna sporgendosi dalla finestrella.

-Si ma sto accompagnando la mia amica qui, Carmen, deve iscriversi- informa la donna. Le do una gomitata.

-Non avevi detto che non parlavi con nessuno?- bisbiglio al suo orecchio.

-Tranne che per Filippo e Maria, è vero- si giustifica con un'alzata di spalle.

-Ah, si, ricordo che me ne hai parlato. Benvenuta cara. Questo è il tuo modulo, hai diciotto anni vero?- annuisco -perfetto, compila con i tuoi dati personali-.
Mi faccio aiutare da Fede e quando termino, lei mi porta in una sala d'attesa. Ci sono quattro persone prima di me, tra cui un ragazzo un po' strano con delle piume come orecchini. Non posso fare a meno di fissarlo. Non ho mai visto nessuno con delle piume tanto lunghe! Ha una mano infilata in una tasca, i jeans strappati e una giacca nera. Il suo piede va giù e su a ritmo. Credi stia ripetendo mentalmente qualche pezzo da portare al provino.

-Cantante, ne sono sicura. Anche carino...- sussurra Fede, le do uno schiaffetto sulla mano appoggiata sulla mia spalla.

-Irama, prego- una ragazza esce da una porta bianca, seguita da un ragazzo con una chitarra appesa al collo e un'espressione sconfitta.

-Non l'hanno preso. Mi dispiace per lui- dicono due ragazze davanti a noi.
Il mio sguardo fugge sul tipo con le piume. Si alza, è lui Irama.

-Originale, verrà preso. Lui ha stile, lo percepisco- continua Fede.

-Smettila!- scuoto la testa e scoppio a ridere con lei mentre dentro rimonta l'ansia dell'attesa.

Sciaooooo!
Che ve ne pare di questo capitolo? Ci stiamo addentrando nel cuore della storia... Come promesso abbiamo conosciuto Irama e prossimamente conosceremo gli altri. Commentate pure, non mi dispiace affatto. Grazie per leggere e soprattutto grazie per le mille e passa visualizzazioni. Siete dolcissimi.
Un bacio.
Mya💖

𝑼𝑵 𝑮𝑰𝑶𝑹𝑵𝑶 𝑰𝑵 𝑷𝑰𝑼̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora