VI ·Senza Tregua·

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Erza si chinò sulle ginocchia per prendere un CD sulla mensola più bassa.

Quando lesse il titolo della canzone venne invasa dai ricordi, aveva trovato l'album che ascoltava sempre Mavis.

«Quando sono triste o felice mi basta ascoltare una di queste canzoni per uscire dal mondo. Dovresti ascoltarla anche tu» il sorriso di Mavis rimase impresso nella mente della scarlatta come una fotografia.

Erza posò il CD velocemente, doveva dimenticare tutto, ad ogni costo.

Era quello che aveva fatto per quei cinque anni. Le bastava stare sola o semplicemente ferma per cominciare a ricordare e sentire quella morsa dolorosa intorno al cuore.

Smise di uscire con il suo vecchio gruppo nella speranza che abbandonando loro anche i ricordi sarebbero spariti, purtroppo però non era così facile.

Decise allora di tenersi sempre impegnata. Si iscrisse a corsi di ogni tipo, cominciò a lavorare part-time e a studiare anche dopo la scuola.

Adesso si trovava in un negozietto di CD, voleva acquistare buona musica per accompagnare le sue impegnative giornate.

Erano ore che si guardava intorno alla ricerca di un CD ma non aveva trovato nulla di soddisfacente.

Quando si accorse che si stava facendo tardi e aveva molti altri impegni, afferrò il primo disco che i suoi occhi trovarono davanti e andò alla cassa.

Poggiò sul bancone senza sollevare lo sguardo.

Stava battendo freneticamente il piede atterra, doveva fare in fretta e restare troppo tempo senza far nulla faceva viaggiare la sua mente nei ricordi.

«Ventitre dolla-» il commesso smise di colpo di parlare.

I suoi occhi erano finalmente puntati sulla ragazza davanti a lui, conosceva fin troppo bene questo lunghi capelli scarlatti e quel viso delicato che nascondeva una furia.

La ragazza alzò lo sguardo per capire come mai si fosse fermato. I suoi occhi scuri sgranarono leggermente quando vide i capelli turchini del ragazzo e il tatuaggio sull'occhio destro.

«Erza?» disse sorpreso.

«Gerard?» disse nello stesso momento in cui il ragazzo parlò con altrettanto stupore.

Era la prima volta che la scarlatta entrava in quel negozietto, nonostante si trovasse nella stessa via da cui passava sempre per raggiungere il corso di scherma.

Non riusciva a credere che lì lavorava una delle persone che voleva dimenticare.

«Co-come mai da queste parti?» balbettò con un leggero rossore in viso.

Non si aspettava di rivederla, non dopo tutto quel tempo. Lui non l'aveva mai dimenticata e mai aveva provato a farlo.

La ragazza abbassò nuovamente lo sguardo, non voleva stare con lui, non voleva ricordare, voleva andare avanti e buttare il passato nel cestino.

«Avevo voglia di un CD» disse quasi in un sussurrò, non era mai stata una ragazza timida ma in quella situazione proprio non riusciva a comportarsi normalmente.

Il turchino spostò lo sguardo sul CD e alzò lievemente un sopracciglio per poi osservare nuovamente la ragazza.

«Da quando ascolti la musica country?»

Gli occhi della scarlatta saltarono sul disco che aveva comprato e quasi non si strozzò con la sua stessa saliva. Neanche si era accorta di ciò che avesse preso.

Le sue mani scattarono sul CD per prenderlo e nasconderlo dietro la sua schiena.

«E a t-te che importa?» non capiva per quale motivo stesse balbettando, non si era mai sentita in imbarazzo.

Forse era perché non vedeva quel ragazzo da tanto, o forse perché cercando di dimenticarlo aveva perso la confidenza.

Non capiva e non le importava, doveva pagare e uscire di lì in fretta.

«Oh beh...» il turchino stava cercando freneticamente qualcosa da dire, non voleva che la ragazza andasse via. «Mi chiedevo... Ti andrebbe di mangiare qualcosa con me uno di questi giorni?» disse tutto d'un fiato e sperò con tutto se stesso che la ragazza avesse capito perché ripeterlo sarebbe stata un'impresa impossibile.

La scarlatta si irrigidì restando bloccata con le mani dietro la schiena e il volto girato verso l'uscita con due guance un po' rosate.

Sentì il suo cuore fermarsi un istante e buttò giù la saliva con fatica.

«M-mi dispiace. Sono sempre impegnata ho il corso di scherma, quello di Judo poi devo ripassare per gli esami online e per tutta la settimana devo lavorare part-time in una pasticceria» neanche in quel momento, in cui lasciò uscire tutti i suoi impegni con velocità, riuscì a guardarlo in faccia.

Doveva lasciare anche lui alle sue spalle e accettare un uscita avrebbe peggiorato la situazione.

Prese il suo portafogli, diede i soldi scritti sulla copertina del CD e si avviò velocemente all'uscita.

«Non è caricando le spalle che potrai superare i problemi» disse il ragazzo osservando la figura di Erza che andava via.

La scarlatta sentì quelle parole colpirla dritta al petto e capendo cosa stava cercando di dirle sentì le lacrime minacciare di uscire.

Fece finta di non aver sentito e uscì dal negozietto stringendo il CD fra le mani, neanche sapeva se l'avrebbe ascoltato eppure aveva deciso di comprarlo.

Perché il passato doveva riuscire sempre a trovarla?

«Se scappi non vivrai mai a pieno la tua vita» Mavis era solo una bambina ma in quella testa nascondeva un'insolita intelligenza che aveva sempre aiutato i suoi amici.

Mentre Erza camminava a passo spedito verso la scuola di scherma sentiva le lacrime rigarle le gote arrossate.

Mavis aveva ragione, la scarlatta continuava a scappare senza mai vivere sul serio, però ormai non le restava altro da fare, la perdita della sua amica e i sensi di colpa avevano lasciato un segno indelebile nel suo cuore.

Ad interrompere i suoi pensieri fu la suoneria del suo cellulare.

Si asciugò le lacrime e rispose velocemente.

◜ ➷ evιdence ⌜ ғaιry тaιl ⌟Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora