XXVI • Torti •

253 34 4
                                    

Juvia si alzò e si mise al centro, dove prima c'era Erik. Si aggiustò il pantaloncino, che stando seduta si era alzato, e sorrise come suo solito.

«Bene, già sapete abbastanza su quest'anti-gang quindi cercherò di non dilungarmi troppo. Come ho già detto, tutti membri di Crime Sorcier hanno subito un torto dagli OS, mi dispiace che non tutti siano presenti ma i compiti di ognuno di noi non sono sempre facili e veloci. Comunque sia, molti di noi hanno avuto legami con quella gang o ne hanno fatto parte, e quest'ultimi vengono chiamati sopravvissuti, dato che sono pochi, anzi quasi nessuno, ad uscirne vivi» spiegò la turchina gesticolando un po'.

Spostò lo sguardo su le quattro ragazze «che ne dite di raccontare qualcosa ai ragazzi?» domandò facendo capire tutto con uno sguardo.

Wendy abbassò lo sguardo e Ultear se ne accorse, quella ragazzina era come una figlia per lei.

«Wendy, ti va di cominciare?» chiese Juvia addolcendo la voce.

La ragazzina si alzò e abbozzò un sorriso «va bene» raggiunse la turchina e si schiarì la voce.

«anche io facevo parte di Oracion Seis, Sorano mi aveva portata via da un brutto orfanotrofio dicendo che sarei andata in un posto migliore dove sarei diventata forte. È lì che ho conosciuto una persona speciale, si può dire che era più di un semplice amico, il suo nome era Romeo. L'anno scorso avevamo deciso di scappare insieme da quella vita, ma da lì uscirne è impossibile. Stavamo correndo e ci inseguivano» gli occhi di Wendy si riempirono di lacrime «lui ha detto che non dovevo fermarmi, che c'ero quasi e mi diede il tempo di uscire prima di pararsi dietro di me per impedire che mi sparassero, colpendo così lui e lasciando viva me»

Ormai la ragazzina stava singhiozzando e Juvia prese a massaggiarle le spalle chinandosi al suo orecchio per dirle parole dolci.

«Wendy ti va un gelato?» Meredy si alzò e prese la mano della ragazzina che annuì e insieme uscirono dalla stanza.

Juvia sorrise a tutti per scusarsi e poi guardò Ultear «visto che probabilmente conoscete già la storia di Levy, invito Ul a raccontare la sua»

La turchina so sedette dove prima c'era Meredy e accavallò le gambe.

La donna dai capelli corvini si alzò e guardò tutti attentamente, specialmente Gray, ma distolse velocemente lo sguardo.

«È stata mia madre a coinvolgere tutta la famiglia negli Oracion Seis, e non la perdonerò mai per questo. Non ha distrutto solo la mia famiglia, ma tante altre. Quello che mi è successo in quella gang è qualcosa che non auguro a nessuno, ero così piccola, avevo a stento quattordici anni e un uomo armato mi è saltato addosso e credo abbiate capito cosa mi abbia fatto. Dopo scoprì di essere incinta di Meredy e nonostante la mia giovane età, non volevo diventare come mia madre così decisi di prendermene cura nel migliore dei modi, è stato mio padre ad aiutarmi a uscire, a suo discapito» tutti rimasero in silenzio alla sua storia, così lei con un breve sospiro tornò a sedersi.

Juvia non si alzò, guardò i presenti e poi fece un sorriso di conforto alla sua amica.

«Non c'è molto da dire su di me» se ne uscì la turchina cogliendo l'attenzione di tutti «vivevo una vita normale da adolescente normale, con la scuola, lo sport e gli amici. I miei genitori erano imprenditori. Un giorno mi dissero di nascondermi in cantina, dentro l'armadio nascosto da un grande lenzuolo. Erano preoccupati e senza fare troppe domande feci come dissero. Sentì il rumore della porta che veniva sfondata, delle urla e poi due colpi di pistola, stavo tremando perché sapevo cosa fosse successo ma non volevo crederci. Quando sentì qualcuno uscire di casa, salì le scale e vidi i miei genitori con due colpi in testa e mio padre con la pistola in mano, sembrava un suicidio ma io sapevo la verità»

◜ ➷ evιdence ⌜ ғaιry тaιl ⌟Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora