XIX • Strategia •

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«Grazie per l'aiuto» disse Levy con un sorriso, erano arrivati gli scatoloni con i nuovi carichi da vendere al minimarket e Gajeel si era offerto di aiutarla a portarli dentro.

Aveva saltato l'incontro del gruppo per quella ragazza, ma non era molto pentito, anzi, gli piaceva passare il tempo con lei.

«Tranquilla, stavo passando di qui e mi sembrava giusto darti una mano» in realtà era passato da quelle parti proprio nella speranza di trovarla a lavoro.

L'appuntamento che avevano avuto alla fine era andato bene. Gajeel aveva inventato qualcosa e si era scampato dal pericolo dello zio della ragazza.

Posarono alcuni scatoloni sul bancone siccome dovevano svuotarli.

«Passami quelli» disse indicando uno scatolone.

«Come mai hai iniziato a lavorare qui?» chiese il ragazzo passando un pacco di patatine alla ragazza che prima di posarlo su uno scaffale si girò a guardare il ragazzo interrogativa.

Lui si schiarì la voce e passò un altro pacco alla ragazza.

«Intendo è davvero questo quello che sognavi? Non so magari volevi fare qualcos'altro...» il corvino si chiedeva come mai una ragazza intelligente, simpatica e carina come lei avesse scelto di lavorare ad un minimarket sperduto in una brutta zona di Fairy Tail.

Lei sospirò e posò il pacco di patatine con aria penserierosa, forse triste.

«In realtà desideravo fare la critica letteraria... leggere libri, dare un giudizio su di essi. Ero anche andata al college» sorrise malinconica sotto lo sguardo curioso del ragazzo «però... Mi è successa una cosa e credo sia meglio lavorare qui» deviò velocemente il discorso.

Nascondeva qualcosa e Gajeel se ne accorse, però non gli sembrava il caso d'insistere, così cambiò discorso.

«Abbiamo finito le patatine, ti passo gli snack al cioccolato?» chiese controllando nella scatola.

La turchina, felice di notare il suo non voler intromettersi, annuì e gli sorrise.

Il corvino cominciò a passare delle barrette ma sentì il suo cellulare squillare.

Lesse il numero di Gray e con una scusa uscì velocemente dal negozio per poter parlare tranquillamente.

«Cosa vuoi?» domandò sbuffando.

«Devo spiegarti tutto quello che sappiamo fino ad ora...»

Levy continuò a mettere tutto in ordine per conto suo, Gajeel era al telefono da un po' e si stava annoiando.

Quel ragazzo aveva la capacità di rendere le sue giornate molto più interessanti, come quando aveva ancora lei come amica.

Quanti ricordi la invasero, insieme alla tristezza e al senso di colpa per essersi fidata.

Quando finì gli scatoloni uscì per dirlo al corvino ma le capitò di ascoltare parte importante della conversazione.

«Ma allora sei un coglione! Dirlo prima era una cosa troppo grande per i tuoi neuroni? Se li hai...» esclamò Gray a telefono.

«Che sta succedendo?» chiese Gajeel confuso e scocciato da quella conversazione, non ci stava capendo più nulla.

«Scusa ma Nastu è una capra. Dicevo, volevo chiederti se sapessi qualcosa a proposito degli Oracion Seis» disse Gray con voce seria.

Gajeel si accigliò confuso «Oracion che?»

La turchina che aveva origliato per sbaglio sgranò gli occhi aveva capito di cosa stessero parlando e non andava bene. Però lei sapeva e doveva capire cosa centrassero loro con questa storia.

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