XXXV • Passione •

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«A che pensi?» la voce di Natsu fece svegliare Lucy dai suoi pensieri. Era sdraiata accanto al rosato, con la testa sulla sua spalla, avvolta nel suo braccio. Lui invece stava giocando con i suoi capelli e la guardava come se fosse l'ultimo biglietto per la prima fila di un concerto degli Skillet, la sua band preferita.

La bionda girò di poco la testa «a quello che mi ha raccontato mia mamma, non posso credere che Yukino sia andata a casa mia per vedere se stessi bene. Pensavo facesse parte degli Oracion Seis e che quindi doveva per forza sapere cosa fosse successo e non esserne contraria» spiegò afferrando la mano del rosato per giocare con le sue dita.

Lui l'ascoltava e pensava a cosa fosse meglio dirle, continuava a guardare il soffitto, uno nastro silenzio era calato nella camera da letto della biondina.

Lucy lo osservava, sembrava così pensieroso e così preoccupato, anche se non lo dava molto a vedere.

Natsu si voltò verso la ragazza e sorrise dolce spostandole una ciocca ribelle dietro l'orecchio. «Non preoccuparti»

«Se ci sei tu accanto a me non ho bisogno di preoccuparmi.»

Natsu la prese per i fianchi facendola sedere  a cavalcioni su di lui. Lucy sorrise per poi abbassare la testa nell'incavo del collo del rosato, mentre lui le iniziava ad accarezzare la schiena dolcemente.

Natsu le lasciò una serie di baci umidi su tutto l'incavo del collo per poi scendere sulla spalla dove le lasciò un segno violaceo, entrambi sentirono una scarica di brividi, i loro cuori battevano così forte. Lucy lo osservò e lo baciò in un modo che non si avvicinava neppure alla parola casta, le loro lingue cominciarono una danza tutta loro.

Natsu ribaltò le posizioni ghignando durante il bacio, mettendosi su di lei e facendosi peso con la braccia, Lucy gli tolse la maglietta per poi passare le sue dita affusolate sui pettorali del ragazzo.

Natsu, a quel punto, privò la ragazza della sua maglietta e della sua gonna, lasciandola in intimo; Lucy si leccò le labbra e appoggiò le mani sulla patta dei pantaloni del ragazzo, che si affrettò ad aprire con lo sguardo colmo di lussuria.

«Da quando non porti le mutande sotto i pantaloni?» Inarcò un sopracciglio distogliendo lo sguardo diventato, improvvisamente, rosso.

«Sting dice che quando un uomo non porta le mutande, allora ha molte più probabilità di...»

Lucy lo zittì con un bacio.

Natsu, preso dall'eccitazione del momento, appoggiò le mani sul seno prosperoso di Lucy e prese a strizzarlo mentre lei ansimava sulla bocca del ragazzo. Natsu passò le sue mani dietro la schiena della ragazza, staccandole il gancetto del reggiseno e lanciarlo in una parte remota della stanza; le abbassò poi gli slip e posizionò il suo membro all'entrata di Lucy.

«Di già?»Chiese ironica la ragazza ansimando, era la prima volta che arrivavano così vicino senza essere interrotti.

«Non ce la faccio più. Ho bisogno di te... ho paura che succeda dell'altro come sempre...» Ansimò il ragazzo con impazienza.

«E allora fallo.»

Natsu entrò lentamente, osservò la ragazza abituarsi a quell'ambita presenza. Iniziò a spingere prima lenta e poi sempre più velocemente.

Entrambi ansimavano creando nell'aria un clima erotico, le emozioni erano tante, non stavano semplicemente andando a letto, per loro quello era amore, quell'amore che attendevano da tanto.

Natsu continuava a spingere e Lucy a gemere ed ansimare. Più spingeva e più le urla della bionda si amplificavano.

«N-Natsu?»

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