CAPITOLO 34

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Passarono le ore successive a coccolarsi nel letto ed Oikawa riuscì a dimenticarsi delle minacce e a rilassarsi: tutto grazie al suo Iwa-chan.
IWAIZUMI'S POV
Come sei bello... però ti vedo affaticato, aspetta ma quelle sono delle occhiaie?!
-Non dormi la notte?-
-Come?-
-Hai capito-
-Te ne sei accorto, eh?-
-Come mai non riesci a prendere sonno?- chiese, accarezzandogli premurosamente la guancia
-Non lo so- mentì- forse non vedo l'ora di tornare qui con la squadra e con te-
Ahh cosa devo fare con te, Toru?
Mi fai sempre preoccupare
-Riposati ora-
-Noo, non voglio sprecare il mio tempo con-
Iwaizumi non riuscì a comprendere le ultime parole di Oikawa poiché, nonostante avesse affermato pochi attimi prima di non voler dormire, si era appisolato, tra le braccia dell'amato, con un sorriso sulle labbra.
Poco dopo anche l'altro lo seguì.
Un cinguettio, che si sparse per la casa, lo destò dal suo riposino e si girò verso l'altro per vedere se si fosse svegliato: dormiva ancora.
Si alzò e, dopo aver preso le chiavi della macchina e della casa del capitano, uscì.
Rientrò poco dopo con delle buste, e si diresse subito nella camera dove lo trovò ancora intento a riposare.
Si sdraiò accanto a lui ed iniziò a svegliarlo lasciandogli dei piccoli e veloci baci su tutto il volto
-Mm-
-Sveglio?-
-Mmm-
-Se ti alzi, ti bacio come si deve-
Oikawa non se lo fece ripetere due volte e gli si buttò addosso. L'altro sospirò e fece combaciare le loro labbra.
-Quando mi sono svegliato, non c'eri-
-Sono andato a prendere il cappuccino e i mochi- rispose sventolando davanti a Toru i suoi acquisti che, poco dopo, finirono.
-Ah, grazie Iwa-chan!-
-Figurati, Shittykawa- rispose scompigliandogli i capelli e poggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Restarono così per un po', finché la suoneria insistente di un telefono non li interruppe
-Pronto?-
-Emm, mi dispiace disturbarti Oikawa-
-Ah, Freschezza-kun!-
-Ecco...dove sei? Perché saresti dovuto tornare in giornata...-
-Ah...non posso restare?-
-Il coach della Johnzeji è già su tutte le furie...-
-Capisco- riattaccò il telefono mentre stringeva con forza il braccio di Iwaizumi
-Oi, che succede?-
-Devo andare-
-Di già?- chiese l'asso, rivelando lo stesso dispiacere che nutriva l'altro
-Purtroppo-
-Ti accompagno in macchina, andiamo-
In quel momento ad Oikawa tornò in mente il biglietto, lasciatogli dal maniaco quella mattina: non aveva gradito il fatto che se ne fosse andato... e se avesse fatto scontare la cosa ad Iwaizumi?!
Non poteva rischiare.
-Non serve Iwa-chan! Sono le 19, non è notte. Però accetto volentieri il passaggio fino alla stazione-
Iwaizumi non replicò e questa fu la seconda cosa di cui poi si pentì.
Giunti in stazione, si salutarono con un semplice bacio che Oikawa cercò di approfondire ma il vice-capitano glielo impedì.
-Non avere tutta questa fretta, mi trovi sempre qui. Il mio amore per te non sparisce da un momento all'altro-
-Hai ragione, Iwa-chan-
Questo fu il terzo fatto che rimpianse.
Arrivò a destinazione verso le 20 e, siccome non gli andava di chiamare un taxi poiché temeva che alla guida ci potesse essere il manico, decise di raggiungere a piedi il ritiro che distava solo 10 minuti dalla stazione. Tuttavia non fece da solo il tragitto: il suo Iwa-chan gli tenne compagnia al telefono e gli fece scomparire i brividi che lo attraversavano.
Giunto a destinazione, lo salutò, chiuse la chiamata e si diresse verso la sala dove tutti dormivano.
Tremante aprì la porta e studiò attentamente il corridoio come se, da quella oscurità potesse uscire da un momento all'altro qualcosa o qualcuno.
Uno scricchiolio lo fece sobbalzare: un gatto stava giocando con delle foglie secche.
Oikawa lo maledì mentalmente e lo scacciò.
Di nuovo lo stesso suono.
-Insomma la smetti, gatto?!-
Un momento: il suono proveniva dalla parte opposta.
Si girò e vide due occhi rossi venire nella sua direzione.
Iniziò a correre, in preda al terrore, chiamò aiuto e cadde sul ginocchio infortunato, provocandosi un dolore lancinante.
Perché?! Perché nessuno mi sente e accorre in mio aiuto?!
Aspetta...Freschezza-kun mi aveva avvisato che oggi sarebbero andati a mangiare fuori...sto da solo: nessuno verrà ad aiutarmi!
La strada! Devo andare in strada: di sicuro passerà qualcuno
-AIUTO, QUALCUNO MI AIUTI- gridò in preda al terrore mentre cercava, invano, di comporre il numero della polizia
Le lacrime gli impedivano di vedere con chiarezza lo schermo e di digitare i numeri di cui aveva bisogno.
Percepiva tutti i suoni in modo ovattato tranne i passi dell'inseguitore: quelli li udiva in modo fin troppo perfetto.
Il battito del suo cuore era accelerato e, insieme alle lacrime, gli impediva di ragionare e di riuscire a trovare una soluzione in quell'assurda e tremenda situazione.
Si sentiva affaticato, il ginocchio infortunato gli doleva.
Che scherzo del destino: lo stesso ginocchio che avrebbe potuto distruggere la sua carriera da pallavolista, ora gli sarebbe costato la vita.
E così fu.
Un semplice istante bastò a far precipitare la situazione: posizionò male il piede e scivolò, nel cadere sbattè quel ginocchio contro una pietra e un grido di dolore si levò in quel luogo abbandonato.
-Qualcuno mi aiuti- sussurrò mentre altre lacrime solcavano il suo viso angelico
Cercò il telefono ma, ovviamente, l'aveva perso nella caduta.
Provò a rialzarsi ma invano: il dolore era insopportabile.
Perdonami, Iwa-chan
Vide una vigura avvicinarsi a lui: era finita per sempre.
-C'è qualcuno? Ho sentito un rumore e-
ODDIO NON SONO SOLO
-Qui!Qui!- urlò
-Oikawa-san, ti ho trovato!- disse un ragazzo dal volto familiare ma che, in quel momento, l'alzatore non riconobbe
-M-M-i stavi cercando?- chiese tremante
-Sì: ho scoperto che il mio amico ti scriveva cose orribili e -
-Adesso ricordo! Sei il fan di Iwa-chan!-
-Sì ma ora fai silenzio: se ci trova sono guai. Riesci a camminare?-
Scosse la testa e l'altro lo aiutò
Si stavano dirigendo di nuovo verso la struttura tuttavia Oikawa non vide nessuno.
Entrarono al suo interno e presero delle scale che conducevano al piano terra dove era presente una botola.
Entrambi entrarono
-Non ci troverà, tranquillo-
-Scusami ma... com'è possibile che lui non ti abbia fatto nulla? Ovviamente sono felice che tu stia bene...ma venivi dalla stessa direzione in cui andava lui, anche perché l'altra possibile via era quella alle mie spalle...
L'unico motivo è che sei tu lui ma è impossibile no?-
-Accendo la luce- rispose, ignorandolo
E, una volta che il bagliore della lampadina si diffuse nella sala, Oikawa seppe la risposta: i muri erano cosparsi di sue voto, vi era appesa una mappa e nel luogo erano sparsi diversi oggetti.
-Sogni d'oro, piccolo mio- sussurrò, mentre un sonnifero si diffondeva nel corpo di Oikawa.

Eii
Finalmente sono riuscita a finire questo capitolo!
Spero vi piaccia e spero di essere riuscita a trasmettervi lo stato d'animo del "grande re"
☀🎈

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