CAPITOLO 43

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OIKAWA'S POV
La frase detta dal maniaco gli rimbombava nella testa e lo faceva tremare.
Ogni volta che quell'uomo lo toccava si sentiva sporco e senza potere.
Sbuffò mentre un brontolio si diffondeva nella stanza.
Non mangio da giorni...
Ho fame...
Uffa...
Chissà se mi troveranno in tempo...
Un cigolio di una porta lo destò dai suoi pensieri.
Quindi ci sono più entrate?!
Forse ho qualche possibilità in più di fuggire
-Aiutami-
-Se ci trova, ci ammazza-
Oikawa le riconobbe: erano le voci dei due aiutanti.
Perché erano qui?
Cosa volevano da lui?
Sentì dei passi avvicinarsi alla sua figura.
All'improvviso la luce si accese, causandogli un gran fastidio e facendogli chiudere gli occhi: Oikawa aveva sempre odiato quando si passava da un luogo privo di qualsivoglia scintillio a uno invece illuminatissimo.
Il bagliore lo accecava, facendolo lamentare.
Percepì qualcuno sfiorargli la mano e sobbalzò.
-Tranquillo, non ti facciamo nulla- gli disse la donna, accortasi del movimento dell'alzatore
-Stai fermo: prima finiamo meglio è, vorrei evitare di morire per colpa tua- continuò l'uomo - non cercare di scappare o farai una brutta fine e noi con te-
Oikawa si accorse che gli avevano tolto le catene e mosse immediatamente i polsi che, stando per troppo tempo stretti nel metallo, gli dolevano.
-Riesci a camminare con quel ginocchio?- gli chiese gentilmente la donna
-Non credo- sussurrò
-Ok, reggiti a noi-
Incerto sul da farsi, decise di fidarsi di quelle due voci conosciute.
Cosa avrebbero potuto fargli?
Ad Oikawa sembravano due persone buone e, solo quando i suoi occhi si abituarono alla luce, gli aprì e si accorse che lo avevano trasportato sul divano.
-Posso toglierti il tutore? È macchiato di sangue-
Annuì.
Osservò la donna sfilargli l'oggetto sporco e ripulire e disinfettare il suo ginocchio infortunato.
Con movimenti delicati, lo avvolse in delle garze stringendole in modo tale da compensare l'assenza del tutore.
-Non l'hai letta, vero?- gli chiese la ragazza
-Ovvio che no, sennò non sarebbe qui!- la interruppe l'uomo
-Cosa avrei dovuto leggere?- chiese, confuso, il diretto interessato
-La lettera che ti ho dato-
-Mmm...sinceramente non ricordo. Ti ho per caso già vista? Anche lui mi sembra di averlo incontrato-
-Liliana ti dice niente?- chiese la donna
-No-
-Prima mangia, ne parliamo dopo- continuò lei, mettendogli davanti una bottiglia d'acqua e tre panini al latte con dentro la cioccolata.
-ODDIO, GRAZIE MILLE!- urlò Toru abbracciandola
In meno di 5 minuti aveva già finito tutto
-Finalmente, era da un sacco che non mangiavo. Grazie, davvero. Comunque cosa stavate dicendo prima?-
-Io sono il ragazzo che ti ha salutato insieme al pazzo che ti tiene chiuso qui-
-T-T-tu avevi gli occhi rossi...-
-Erano lenti: non ero io quello che ti pedinava. Noi lasciavamo solo i bigliettini-
-Voi siete come lui- continuò, disgustato Oikawa
-No. Te lo dimostrano due cose: la prima è che ti abbiamo curato e dato del cibo. La seconda è che ti abbiamo avvertito-
-COSA?! NON FATEMI RIDERE!- gridò
-Io sono la ragazza che, a fine partita, ti ha chiamato urlando e ti ha lasciato la lettera- s'intromise la persona dai capelli rossi e lunghi
-Era una dei soliti, senza offesa, messaggi delle mie fan-
-Perchè non l'hai letta?!- gli urlò lei
-Te l'ho detto: avevo da fare. Avevo in mente di leggerla dopo ma mi sono dimenticato. Cosa diceva di così importante?-
-Ti dicevo di scappare perché eri in pericolo-
-Cosa? Quella lettera mi è arrivata molto prima dei biglietti. Perché non mi hai detto che era importante? Se mi avessi dato qualche indizio...-
La ragazza sorrise amaramente
-Lui mi stava osservando. Una mossa falsa e mi avrebbe ucciso. Sinceramente, ho preferito non rischiare al 100% la mia vita. Ho escogitato una via di mezzo tra le due cose... avevo sentito che di solito le leggevi le lettere delle fan quindi mi sembrava il metodo migliore-
-Quindi...-
-Già- lo interruppe l'uomo - se avessi letto il messaggio, ora non ti troveresti in questa situazione-


Eiii
Chi aveva capito chi fossero gli aiutanti?
Povero Oikawa, sob ☀🎈

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