CAPITOLO 39

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SUGAWARA'S POV
Un lieve bagliore lo destò dal sonno, mentre un leggero sorriso si formava sul suo volto.
Si alzò e, dopo essersi preparato, mentre si dirigeva in palestra scrisse una mail a Daichi.
Il testo era di poche parole ma era sicuro che l'altro ne sarebbe stato felice:
Buongiorno, amore, tuo Koushi

Sorrise: sì, quel giorno iniziava nei migliori dei modi.
Tuttavia l'albino non avrebbe potuto sapere che, invece, sarebbe finita nella maniera peggiore possibile
IWAIZUMI'S POV
-Sicuramente starà ancora dormendo, tranquillo- lo rincuorò Matsukawa
-Lo sai che è un ritardatario- continuò Makki
Iwaizumi sorrise ad entrambi eppure il suo animo era attraversato da una sensazione: sentiva che qualcosa non andava.
Aveva richiamato, nel corso della mattinata, più volte Toru ma non gli aveva mai risposto: il telefono squillava finché non partiva la segreteria. Gli aveva lasciato moltissime mail, alcune anche molto dolci, ma niente non aveva risposto a nessuna. Neanche a quella dove gli diceva che gli mancava.
Ed era proprio questo fatto che lo stava facendo preoccupare: conoscendolo lo avrebbe chiamato per farsi ripetere la frase a voce.
-Iwaizumi-senpai-
Si destò dai suoi pensieri e si rivolse verso la voce che lo aveva chiamato
-Dimmi, Kyotani-
-Una ragazza vuole parlare con te e..-
-E..- lo incitò
-Credo abbia una lettera per Oikawa-senpai- concluse imbarazzato
-Ah, ok- rispose dirigendosi verso la tizia e prendendo, controvoglia, la lettera
Mi fanno davvero innervosire le tue ammiratrici!
-La leggiamo?- propose Makki
-Ovvio che sì- rispose Matsukawa
-Ovvio che no- lo contraddì Iwaizumi
-Uffa, come sei noioso!- si lamentò Takahiro poi aggiunse - perché non ci andiamo a divertire un po', amore?-
Per tutta risposta, Matsukawa lo prese per mano e si diresse negli spogliatoi
Non cambieranno mai
-Senpai, per favore tu e il capitano non diventate così spudorati. Il solo pensiero che mi dovrò cambiare nello spogliatoio dove...grr- disse Yahaba
Iwaizumi rise
-Tranquillo, si cambiano e vanno a casa. Un minimo di pudore, anche se non sembra, lo possiedono-
-Noi andiamo. Ah, Iwaizumi il tuo telefono sta squillando insistentemente-
TORU!
Di corsa si diresse agli spogliatoi e rispose al telefono, senza vedere chi fosse
-Pronto?- chiese, con fin troppo entusiasmo
-Sono Koushi, Daichi mi ha dato il tuo numero-
Non è Shittykawa...
-Nessun problema, dimmi-
-Potresti dire ad Oikawa di tornare al ritiro?-
-Come sei simpatico, appena lo vedi dirmi di chiamarmi-
-Iwaizumi...-
-Cosa c'è?-
-Oikawa non è qui. Io credevo stesse da te-
Il cuore dell'asso perse un battito
-Ieri sera l'ho accompagnato a prendere il treno, se è uno scherzo smettila Sugawara, non è divertente-
-Non ti sto prendendo in giro: ieri sera non è tornato-
Il suo cuore si fermò.
-Non risponde neanche alle chiamate-
Il suo corpo tremò.
La sua mente gli fece comparire davanti l'immagine di Toru di quella mattina: a pensarci bene non era tranquillo.
-Vedo se è tornato dai suoi- detto questo chiuse la chiamata
Aveva un brutto presentimento.
Corse a casa di Toru ma vide che le finestre erano tutte chiuse: segno che non era lì.
Con il battito del cuore accelerato corse a casa propria.
La sensazione che aveva sentito quella mattina lo stava tormentando.
Si fermò davanti alla porta.
Magari è nella mia stanza per farmi una sorpresa
Cercò le chiavi.
Sì, è sicuramente così
Gli caddero a terra.
Appena entrerò mi accoglierà con un sorriso.
Si piegò a raccoglierle.
Mi griderà: sorpresa!
Sì, proprio così
Sul tappeto c'era un sasso molto grande, sembrava essere stato messo da qualcuno.
Lo girò.
Attaccato con lo scotch sulla superficie della roccia, c'era un biglietto.
Lo lesse:
                   

                      Game over

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