Capitolo 30

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Justin's pov.
Mi sveglio sentendo qualcosa solleticarmi il viso e appena apro gli occhi e vedo Dangerous, con la testa sul mio petto, nuda mentre dorme mi ricordo di quello che è successo ieri sera e mi scappa un sorriso.
Ce l'ho fatta e non ci voglio credere, i sentimenti che ho provato ieri sera erano qualcosa di forte, talmente forte che pensavo di essere in paradiso.
Il mio cuore, mentre facevamo l'amore, batteva talmente forte che penso l'abbia sentito pure lei, pensavo stesse per esplodere.
E si, io dico fare l'amore perché quello che abbiamo fatto non era solo sesso, era qualcosa di più, lo sentivo.
Riguardo a quello che ho detto ieri sera non ho dubbi, sono innamorato di lei e doveva saperlo in qualche modo. Per fortuna ha detto di esserlo anche lei, altrimenti avrei dato di matto.
Potrà sembrare strano che dopo così poco tempo io provi una cosa così forte, ma non ci posso fare niente, non sono io a deciderlo.
E questa volta non commetterò lo stesso sbaglio dell'altra volta, starò più attento anche se di lei mi fido.
Le accarezzo dolcemente una guancia facendola svegliare.
"Buongiorno bimba." Sorrido nel vederla tirarsi a sedere per poi accorgersi di essere nuda e coprirsi con la coperta.
"Allora, ti è piaciuto ieri sera?" Lei arrossisce, annuisce imbarazzata e nasconde la testa nell'incavo del mio collo.
Si avvicina al mio orecchio e mi mordicchia il lobo.
"Sei bellissimo." Sussurra così piano che per un attimo credo di essermelo immaginato.
"Tu di più." Rispondo.
Le bacio dolcemente la fronte e la stringo forte a me, come se avessi paura che da un momento all'altro potesse scomparire.
Questa cosa che stiamo facendo è così sbagliata ma così giusta allo stesso tempo...
Ci deve essere un modo per manifestare il nostro amore in maniera normale.
Come se mi avesse letto nella mente, Dangerous, inizia a parlare.
"Justin mi da fastidio il fatto che dobbiamo sempre nasconderci, io non voglio tenerlo segreto..." Sospiro forte, appoggio la mia fronte alla sua e le do un bacio casto sulle labbra.
"Nemmeno io bimba, però non c'è altro mod-..." Mi interrompe a metà frase mettendosi a sedere di scatto.
"Potremmo farlo solo fuori di qui, saremmo liberi di fare qualsiasi cosa!" Per quanto questo possa sembrare un tentativo di corruzione da parte sua è vero, possiamo manifestare il nostro amore ma solo fuori da questa prigione. E questo significherebbe farla evadere.
Non posso.
Non posso permettermi una cosa del genere, voglio vederla felice, voglio poterla baciare quando mi pare, voglio farla mia tutte le notti e passare tanto tempo con lei ma infrangerei ogni regola, ogni valore per il quale ho lottato per diversi anni.
Ogni anno di studio e di allenamento andrebbe perso e così anche la fiducia di tutti i miei amici per me.
Sarebbe una cosa da pazzi.
Ma infondo noi siamo pazzi.
"Dangerous io... vorrei tanto, ma non possiamo. Devi scontare la tua pena e il tuo posto è qui così come il mio." Il suo sorriso si spegne all'improvviso e qualcosa al mio interno mi dice che ho sbagliato, l'ho resa solo più triste.
Si nota la sua sofferenza nello stare contenuta in uno spazio come questa prigione, ho come l'impressione che abbia sempre il bisogno di muoversi e fare cose nuove che la divertono.
Qui non può fare nulla di ciò.
Mi fa stare così male questo fatto, non riuscire a darle quello che vuole, a renderla felice.
"Però ti prometto che staremo insieme più spesso e che cucineremo insieme il tuo piatto preferito!" Sto cercando di tirarla su di morale, sono così impedito?
"Sai fare gli spaghetti?" Mi guarda con gli occhi sognanti e un espressione più innamorata di quando guarda me.
Scoppio a ridere e le do un bacio dolce.
"Imparerò."
Mi bacia anche lei e rimaniamo ancora un po' di tempo sdraiati sul letto, nudi, uno abbracciato all'altra.
Le accarezzo la pelle del ventre morbida, delicata e candida e poi le faccio dei piccoli grattini lungo il braccio facendola sorridere e socchiudere gli occhi.
"Justin che ore sono?" Chiede sempre con gli occhi chiusi.
"Sono le 7." Rispondo con il tono di voce basso per poi rendermi conto del grosso guaio che ho combinato.
"Merda!" Mi alzo in piedi di scatto e, girando nudo per la cella, mi metto alla ricerca dei miei vestiti.
"Cos'hai?" Chiede Dangerous ridendo alla scena.
"Porca puttana." Mi infilo i boxer ed i pantaloni nel giro di pochi secondi e mi agito ancora di più quando non trovo il resto della divisa da nessuna parte.
"Justin..."
"Cazzo!" Continuo ad imprecare mentre gironzolo per la stanza senza trovare la maglia e mi preoccupo ulteriormente finché Dangerous non mi ferma.
Mi prende il viso tra le mani e mi accarezza una guancia, io socchiudo gli occhi lasciandomi andare a questo atto di dolcezza e mi tranquillizzo un attimo.
"Che cosa succede Justin?" Chiede con un tono di voce calmo e pacato.
"Ieri non sarei dovuto venire qui, ho usato la scusa di andare a parlare con Alec a proposito della tua foto e sono venuto qui.
Fatto sta che avevo venti minuti di tempo e poi sarei dovuto tornare sulla postazione di lavoro ma non l'ho fatto e sono rimasto con te, sono nella merda." Sospiro ormai rassegnato al mio destino e Dangerous mi abbraccia.
"Stai più attento la prossima volta, okay?"
"I-io ho paura che non ci saranno più prossime volte Dangerous." La abbraccio fortissimo e mi trattengo dal piangere, questa volta me la vedo davvero brutta e ho paura che spostino anche lei in un altro carcere.
"Ti prometto che, in caso mi licenzino, ti tirerò fuori di qui." Le do un ultimo bacio e cerco di prepararmi mentalmente a perdere il lavoro, a perdere tutto.
Esco dalla cella e vengo immediatamente fermato da due guardie più anziane di me.
"Beccato Bieber, era da un po' che dubitavamo di te sai?" Dice una delle due, James se non sbaglio, sghignazzando.
"Già, da quando Alvarez è scappato abbiamo iniziato a controllare ogni tua singola mossa." Continua l'altro.
"Pensiamo che sia stato tu a farlo evadere, l'abbiamo anche detto al capo ma lui non ci ha creduto per la mancanza di prove ma ore che ce le abbiamo... ci aspetta una bella promozione."
"Esatto, e per te un licenziamento mio caro. Stavi provando a far evadere pure lei vero?"
"Cosa? No io-..."
"Lasciatemi bastardi!" Mi giro di scatto e vedo due guardie che ammanettano Dangerous e cercano di portarla via.
"Lasciatela, lei non c'entra nulla!" Grido disperato.
"Vedremo dopo il suo interrogatorio Bieber."
Sono fottuto.
E anche Dangerous lo è.
In realtà no, tecnicamente sono stato io a fotterla ieri sera... forse è meglio lasciar perdere.
Dopo aver ammanettato anche me, mi trascinano verso l'ufficio del capo con la forza e l'ansia che avevo già prima inizia a farsi sentire sempre di più, mi sta quasi venendo la nausea.
Ci sono entrato solo due volte in quella stanza e mi mette abbastanza inquietudine, nonostante il direttore sia il padre di Alec mi intimorisce molto.
Quell'uomo ha gli occhi blu ghiaccio e sembra costantemente arrabbiato, i suoi modi di fare sono davvero agghiaccianti, porta anche essere il padre del mio migliore amico ma mi incute comunque paura. Ammetto che il suo lavoro gli si addice proprio.
Appena arriviamo al di fuori dell'ufficio le nocche di James picchiettano contro la porta in legno
e faccio appena in tempo a sentire una voce rauca esclamare 'avanti' che subito mi trovo seduto davanti alla scrivania del signor Lightwood, il padre di Alec, nonché il capo della prigione.

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Mi dispiace, non sto passando un bel periodo e non sono riuscita a scrivere perchè tutte le emozioni negative che provavo si riflettevano sui personaggi privando di un senso logico storia. La mia ansia sta peggiorando (nonostante abbia finito gli esami) e sto cercando di migliorare in qualsiasi modo senza grossi risultati. Credo che il prossimo capitolo uscirà abbastanza presto per rimediare a questa merda, nel frattempo vi ringrazio perchè anche se scrivo otto capitoli in una volta e poi non scrivo più per settimane voi siete sempre presenti. I LOVE Y'ALL SO MUCH GUYS!

p.s. mi si è rotto il telefono :)

DOMANDA: secondo voi dovrei iscrivermi ai watty o è troppo tardi/la storia fa troppo schifo?

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