Capitolo 42

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"Mh Selena..." Gemo in preda al piacere.
Affondo le mani tra i suoi capelli e le spingo la testa più vicina al mio membro.
"Così, brava." Sposto le mani sulla poltrona dove sono seduto e stringo con forza i braccioli per non urlare.
La sua testa si muove su e giù facendomi andare in estasi.
Se fosse stata Dangerous sarei andato in estasi solo nel guardarla ma lei non c'è, mi devo accontentare di questo.
"Ah p-più veloce piccola." Lo sento, sto per arrivare al culmine.
Incomincio ad ansimare più in fretta, mugolo quando si ferma e grugnisco quando arriva fino in fondo.
Rilascio un sospiro e mi concentro solo sulla bocca di Selena che si muove troppo lentamente per i miei gusti.
Jerry ha bisogno di più movimento.
Le prendo la testa con le mani e la spingo più in profondità dettando la velocità con i miei fianchi che si alzano dalla poltrona ad un ritmo quasi frenetico.
Lei si toglie dal membro a causa della mia foga e mi costringe a continuare da solo usando la mano destra.
"Cristo Selena, non stare lì a guardare, aiutami."
Le prendo una mano e gliela poso sul mio cazzo con poca delicatezza, le do il ritmo e la lascio continuare da sola.
Quando sento di essere vicino alla fine le faccio cenno di aumentare la velocità e finalmente arrivo al culmine.
"Dangerous!" Grido venendo sulla sua mano.
Selena si stacca immediatamente infastidita e va di corsa in bagno a pulirsi.
Mi accascio sulla poltrona e cerco di regolarizzare il respiro, chiudo gli occhi e mi lascio andare a quella sensazione di pienezza che provo ogni volta. Scosto i capelli sudati dalla fronte e mi rimetto i pantaloni, so che Selena ora chiederà di ricambiarle il favore ma non ne ho la minima voglia, mi sento strano in questi giorni, sono più nervoso del solito.
Selena torna da me e si sdraia sul letto aspettando che faccia qualcosa.
La guardo intensamente cercando di provare quello che sento quando sono con Dangerous ma non ci riesco, mi viene la nausea, non capisco perché.
Selena sospira e si mette a sedere.
"Quella ragazza ti ha fottuto il cervello, si?" Chiede vedendomi distratto.
"Di chi parli?"
Lei rotea gli occhi e si siede accanto a me, mi guarda negli occhi per qualche secondo e schiocca la lingua.
"Davvero non te ne sei accorto?" La guardo stranito non capendo di che cosa parla.
"Non mi sono accorto di cosa?"
"Di aver gridato il suo nome appena sei venuto."
"Ma io ho gridato il tuo."
"No, hai urlato Dangerous"
Veramente? Non mi sembra di averlo fatto, insomma, me ne sarei accorto.
Appoggio i gomiti sulle gambe e la testa tra le mani, ho bisogno di pensare e capire che cosa mi sta succedendo.
Forse sono solo stanco, ho bisogno di una pausa.
"Selena, so che dovrei ricambiare ma... oggi sono davvero stanco. Non è che potremmo farlo un altro giorno?" Lei sospira e annuisce, si alza in piedi e prima di andarsene raccoglie tutte le sue cose.
Mentre sta uscendo da casa mia, Alec si precipita dentro e per poco non mi cade addosso.
Lo faccio sedere sul divano e lo invito a calmarsi, con il respiro così affannato non riuscirà a dirmi nulla.
Prende un grosso respiro e mi posa le mani sulle spalle.
"Promettimi che non darai di matto." Sbotta all'improvviso.
"Ma che cosa stai dicendo Alec, datti una calmata." Mi tira uno schiaffo lasciandomi con la bocca aperta, non pensavo che fosse capace di arrivare a tanto.
"Alec che cosa ti prende!" Grido togliendomi le sue mani di dosso.
"Justin promettimi che non darai di matto." Ripete facendomi innervosire ancora di più.
"Okay, te lo prometto, ora dimmi perché!"
"Due prigionieri sono scomparsi, Dangerous è scomparsa."
Lo guardo perplesso e scoppio a ridere.
"Alec questi giochetti non funzionano, mi ha fatto incazzare e non andrò di certo io a cercarla." Dico buttandomi a peso morto sul letto.
"Non mi importa quanto ci vedi bene insieme, non sarò io a chiederla scusa." Continuo chiudendo gli occhi.
Alec si butta sopra di me e mi scuote freneticamente prendendomi dalle spalle, tira un grido frustrato e stringe forte la mia pelle tanto da graffiarmi sotto la giacca di jeans.
"Justin non sto scherzando! Dangerous Woman e Jungkook sono fottutamente scomparsi!" Grida in preda al panico.
Si mette la mano tra i capelli e soffoca un urlo contro il mio cuscino.
Lo guardo confuso e aggrotto le sopracciglia, che cosa sta succedendo?
"Non ho capito." Alec fa un verso frustrato e mi prende il viso tra le mani stringendomi le guance tanto forte da farle diventare rosse.
"La tua ragazza è s-c-o-m-p-a-r-s-a!" Dice scandendo bene le lettere.
Scatto a sedere facendo cadere Alec, affondo le unghie nella coperta e stringo i denti.
"D-da quanto?"
"Da venerdì." Mi si spezza il respiro sentendo le sue parole.
"Come da venerdì, oggi è fottutamente mercoledì Alec, mercoledì! Com'è possibile che se ne siano accorti solo ora!" Grido spaventato.
Mi alzo in piedi e inizio a girare per la stanza innervosito seguito da Alec che borbotta cose a caso senza darsi tregua.
Prendo grossi respiri in continuazione sentendo l'aria mancarmi, mi accascio  a terra e socchiudo gli occhi. Ditemi che è un incubo, vi prego.
Dangerous è scomparsa, la  mia luce è scomparsa, la mia bimba.
Sospiro e mi porto le mani ai capelli, non riesco a crederci.
Fa male, molto male.
Non avevo mai pensato che avrei provato tanto dolore e preoccupazione contemporaneamente nella mia vita, eppure ora sento un buco crescermi nel petto, mi sento come divorato da una bestia all'interno del mio corpo.
È colpa mia, come ho potuto lasciarla andare via così, cosa cazzo mi passava per la testa?
Alec mi prende improvvisamente per un braccio e mi invita a sedermi sul letto, prende un grosso respiro e rilassa i muscoli.
"Ascolta, siamo degli agenti e scovare i criminali è il nostro lavoro." Dice riprendendo un po' di colorito, prima era pallido come il latte.
Annuisco cercando di regolarizzare il respiro.
"Dobbiamo ragionare e fare il punto della situazione." Addrizzo la schiena, mi metto il più composto possibile per ragionare meglio e faccio cenno ad Alec di continuare il suo discorso.
"Non possono essere evasi perchè è impossibile, siamo in un carcere di massima sicurezza e, se proprio avessero provato a scappare, a questo punto sarebbero già stati uccisi da una cecchinata alla testa." Mi si gela il sangue al pensiero del corpo di Dangerous senza vita e scuoto la testa per scacciare certe immagini.
"Devono essere per forza all'interno della prigione e, adesso che ci penso, c'è una sola persona che come loro è scomparsa." Spalanco gli occhi.
"Alvarez." Sussurro facendo annuire il mio migliore amico che scatta in piedi e si dirige verso il mio armadio.
"Alec dobbiamo fare qualcosa, non deve nemmeno provare a toccare Dangerous."
"E Jungkook." Aggiunge.
Lo guardo incuriosito mentre cerca tra i miei vestiti, mi lancia addosso un giubbotto antiproiettile e una giacca pesante.
"Mettili, li andiamo a cercare, come quando da piccoli giocavamo con l'orsacchiotto di peluche." Mi fa un sorriso tirato e mi porge la pistola che metto il tasca, mi avvio verso la porta.
"Aspetta!" Esclama Alec facendomi fermare sul posto.
"Metti questa, è una cintura con un segnale di GPS incorporato, quando sei nei guai basta premere la cinghia e parte un segnale che arriva direttamente al cellulare di chi indossa l'altra." La indosso e gli tiro una pacca sulla spalla.
"Grazie mille Alec, sta attento." Mi sorride e entrambi ci separiamo alla ricerca della mia ragazza.
Ho davvero paura che le sia successo qualcosa, non me lo perdonerei mai.
So che sono stato io a cacciarla, mi rendo conto che è completamente colpa mia e ciò mi fa impazzire, sento come se avessi commesso un crimine, come se quello da rinchiudere fossi io.
Sono io il cattivo questa volta.
All'improvviso un'idea malsana mi balena in testa.
Mi metto le mani tra i capelli, non posso farlo e non devo ma, in ogni caso, devo essere pronto a tutto, soprattutto ora che Dangerous è nei guai per colpa mia.
Prendo un grosso respiro e rientro in casa velocemente, devo metterci meno tempo possibile.

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