Capitolo 37

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Justin's pov.
Mi stacco dall'abbraccio e la guardo negli occhi, sono arrossati e gonfi a causa del pianto ma li trovo comunque bellissimi.
Mi ha raccontato tutto quello che è successo e sono davvero dispiaciuto, so quanto è pensate perdere un familiare e l'unica cosa da fare in questi casi è stare vicino a chi soffre. Certo, non posso dire di capirla anche se pure io ho perso un parente, mio padre, perché ognuno percepisce il dolore in maniera diversa e dire "ti capisco" non è un modo per aiutare quella persona, la maggior parte delle volte la si fa stare peggio.
Chiunque può provare dolore anche solo per una minima cosa, c'è che perde la madre e non fa una piega mentre c'è a chi muore il pesce rosso e ne fa una questione di stato con tanto di funerale. Questo perché il dolore non è uguale per nessuno, dipende da quanto affetto si prova per il defunto e solo a causa di quest'ultimo di prova dolore.
Ogni tanto mi chiedo perché dovremmo affezionarci alle persone, infondo tutti vanno e vengono ed è una cosa che ci fa stare male. Poi però penso a quanto sono felice con Dangerous e con i miei amici e credo che ne valga la pena, insomma, provare a essere felici pur sapendo che prima o poi soffriremo a causa loro.
Però come dicevano i latini carpe diem, no? Cogliamo l'attimo e viviamo il presente perché è l'unica cosa che ci resta da fare, se viviamo pensando solo al futuro non arriveremo da nessuna parte, o forse sì, però da soli, tristemente e senza nessuno con cui condividere i nostri successi.
"Justin ci sei?" Chiede Dangerous distraendomi dai miei pensieri.
"Si scusami, ero soprappensiero." Dico scuotendo la testa.
Lei ridacchia e finalmente mi regala uno dei suoi sorrisi, i più belli del mondo.
"Dangerous io ti avevo preso una sorpresa per festeggiare la riuscita della mia missione ma forse non è il cas-..."
"Sorpresa? Io voglio una sorpresa!" Rido per il suo atteggiamento da bimba e le accarezzo una guancia.
"Sicura? Forse è meglio che riposi un po'-..."
"No! Io voglio la sorpresa." La accontento e mi alzo ridendo dal divano, raggiungo le buste con la spesa e prendo una piccola scatolina blu.
Gliela porgo e lei la prende in mano osservandola bene.
"Posso aprirla?" Annuisco e lei pian piano scioglie il fiocco blu che la teneva chiusa.
Appena la apre le si illuminano gli occhi.
La prende delicatamente in mano e la osserva con cura nei minimi dettagli.
"J-Justin ma è una collana costosissima, non dovevi!" Le sorrido e la guardò ancora un po' mentre si passa la catenina tra le mani.
È una collana di oro bianco semplice con un piccolo ciondolo alla fine con una frase incisa sopra.
One of those days you had enough, I'll be there.
Uno di questi giorni in cui ne avrai abbastanza, io sarò qui.
È una frase che mi balena nella mente da quando ho conosciuto Dangerous e ho deciso di metterla per iscritto.
Ogni volta che ci siamo trovati insieme abbiamo lottato contro degli ostacoli e così stiamo facendo tutt'ora, prima o poi chiunque si stanca di dover lottare per ottenere ciò che vuole, perciò le ho scritto che sarò qui ad aspettarla per aiutarla quando ne avrà bisogno, come spero che farà lei.
Mi si fionda addosso e mi bacia con tanta passione, io ricambio il bacio e faccio scontrare delicatamente le mie labbra con le sue morbide.
Appena ci stacchiamo prendo in mano la collana e gliela metto al collo, le sta da Dio pure con questa uniforme arancione sbiadito.
Lei con una mano prende la mia e con l'altra osserva ancora la collana al suo collo.
"Una volta ne ho rubata una simile." La guardo male e lei inizia a ridere.
"Cosa c'è? Io lo facevo per mantenermi." Dice continuando a ridere per la mia espressione.
"Almeno ti piace?"
"Certo che mi piace, se no perché avrei dovuto rubarne una del genere?" La guardo male di nuovo, lei mi viene in braccio e inizia a giocherellare con i miei capelli mentre mi guarda negli occhi.
"Grazie Justin, grazie di tutto." Mi da un bacio sulla guancia e appoggia la testa nell'incavo del mio collo.
"Ti ho preso anche un altra cosa." Alza di scatto la testa e mi guarda stranamente interessata.
"Ti va di fare gli spaghetti?" Annuisce più elettrizzata di prima e si alza dal divano.
Prendo gli spaghetti e la passata di pomodoro mentre lei apre qualsiasi cassetto alla ricerca di una pentola e uno scolapasta.
"Sai come si fanno, vero?"
"Certo, si mette un po' d'acqua nella pentola, si mettono gli spaghetti, dopo venti minuti si tolgono e si mette il sugo. " Rispondo.
Lei si appoggia una mano sulla fronte e scuote la testa in segno di disapprovazione.
Non mi sembra di aver detto qualcosa di sbagliato.
"Guarda attentamente, ti mostro io come si fa" Dice prendendo in mano una pentola.
Dopo circa mezzora abbiamo finito di cucinare e ci siamo messi a tavola per assaggiare il nostro capolavoro.
"Siamo stati davvero bravi! Questi spaghetti sono buonissimi." Dico riempiendomi la bocca con una forchettata.
"Siamo? Ma se li ho cucinati solo io e tu mi hai solo rotto il cazzo dall'inizio alla fine!" ops...
Faccio spallucce e continuo a mangiare il contenuto del mio piatto, divoro tutto e in cinque minuti tiro un sospiro completamente sazio.
"Direi che questo è proprio quello che mi meritavo dopo aver catturato un serial killer." Mi stiracchio e appoggio le gambe sulla sedia difronte a me, lei mi tira un'occhiataccia e spinge giù le mie gambe.
"A proposito, chi era questo famoso killer? Magari lo conosco."
"Come, potresti conoscerlo? Ma tu con che gente stavi scusa."
"Ti ricordo che sono pur sempre una ladra." Oh giusto, ogni tanto me lo dimentico.
"In realtà abbiamo preso l'intera gang, però a me interessava solo il capo, Edward Butera." La vedo trasalire con la coda dell'occhio e si irrigidisce tutta d'un tratto.
"Lo conoscevi?" Chiedo incuriosito dalla sua reazione.
"S-si, però non gli ho mai parlato." Annuisco e mi alzo andando a sdraiarmi sul divano, è stata una giornata abbastanza straziante.
Dangerous mette a lavarei piatti e si avvicina a me con cautela, si siede sulla parte opposta del divano alla mia e fa partire un film su Netflix.
Sta avendo degli strani comportamenti da quando le ho detto chi ho catturato, forse lo conosce davvero.
Oppure è solo la mia mente contorta che si fa dei film mentali quando è perché sua madre è morta e si sente sperduta e stordita.
Devo starle vicino il più possibile, ho paura che faccia una cazzata come stava per fare quando l'ho trovata, se fossi arrivato qualche minuto dopo probabilmente non l'avrei trovata viva.

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Ciao raga, non so più che farmene di questa storia, non mi piace più come scrivo e non riesco a rileggerla da quanto mi fa schifo, probabilmente taglierò il più possibile affinchè finisca presto, non la cancello per voi, perchè mi avete detto che vi piace molto. Dovete scusarmi ma non so fare nulla se non sbagliare sempre.
Mi sento malissimo, ho un casino di breakdown e non voglio ne smettere di scrivere ne abbandonarvi ma non mi piace più quello che scrivo, dovrei ricorregge tutta la storia se non riscriverla ma boh non so cosa fare.
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MASK [JARIANA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora