Downfall

655 22 4
                                    

You deserve the love you keep trying to give everyone else_


~Ashton

<<io vado, sono morta>> vicky dice queste parole per poi alzarsi dal divano e avviarsi verso le scale.
<< ehi quella è per caso una mia maglia? >> le chiedo con un finto tono offeso mentre osservo la sua figura che cammina lentamente.
Lei mi risponde con una voce ironica senza neanche voltarsi << quando mai io prendo le tue maglie>> e poi prima di svoltare l'angolo del corridoio che porta alla sua camera mi lancia una rapida occhiata aggiungendo << buonanotte stupido>> per poi scomparire nel buio.
Con ancora un sorriso sulle labbra butto la testa indietro stropicciandomi gli occhi decidendo di andare anche io a dormire, quando il campanello suona.
Un rumore nitido che rimbomba del silenzio della casa, ed ecco che Victoria fa capolino dall' angolo che aveva girato poco prima guardandomi  con un'espressione a metà tra il preoccupato e il curioso.
Con un'alzata di spalle mi alzo e vado verso la porta; la apro e mi si para davanti Luke, bagnato fradicio, curvo su se stesso e tremante, con i capelli spettinati e la barba non fatta da qualche giorno che mi guarda con gli occhi arrossati.
<< mio Dio amico vieni dentro>> lo prendo per il braccio e lo tiro dentro casa sorpreso e spaventato da quella vista, non realizzando ancora del tutto.
Lo faccio sedere velocemente sul divano e mi siedo sul tavolino davanti a lui, sento un leggero rumore di passi e poi un sottile braccio pallido che mi tende un asciugamano; mi volto facendo un debole sorriso a Vicky che mi guarda con le sopracciglia leggermente corrucciate e prendo il telo che avvolgo attorno alle spalle di Luke, che se ne sta ancora zitto con lo sguardo perso rivolto verso terra.
<< io...io faccio una tazza di tè ok>> e senza aspettare risposta Victoria di avvia in cucina lasciandoci soli.
<< ehi amico >> inizio con voce leggera <<che è successo?>> gli chiedo cercando il suo sguardo.
Lui alza la testa e due lacrime gli scivolano sulle guance, mischiandosi alle gocce di pioggia che ricadono dai capelli << non...non lo so>> sospira << io non lo so....non so più chi sono, non riesco neanche a guardarmi allo specchio, credimi non sarei mai venuto così all'improvviso....avevo parlato con Mike....ma non sapevo più che fare>> finisce la frase con la voce che trema e altre lacrime gli rigano il viso.
<< ehi stai tranquillo, sai che qui è come se fosse casa tua>> lo guardo abbozzando un sorriso a cui però lui non risponde.
<< ecco>> Vicky si avvicina piano e appoggia una tazza sul tavolino e si ferma dietro di me guardandomi incerta.
<< oh...io non...non volevo disturbati ash...torno a casa>> dice Luke con voce tremante quando nota la presenza della ragazza e mi guarda mentre cerca di togliersi l'asciugamano dalle spalle e alzarsi.
<< no no ma che tornare a casa! Lei è una mia amica, si chiama Victoria...da quando siamo in pausa da tour e interviste vive qui con me, ma non c'è nulla tra di noi>> lo guardo serio, appoggiandogli una mano sulla spalla per rimetterlo seduto, sicuro di non star dicendo nulla che potrebbe ferire Vicky, del resto è lei la prima a dire che siamo solo amici.
<< stai tranquillo non disturbi, caso mai io ora vado tanto se avete bisogno di me potete chiamarmi...ash se vuoi faccio io il letto nella camera vicino alla tua...>> chiede sorridendo leggermente a luke e posandomi una mano sulla spalla.
<< no no tu vai, ci penso io. Buonanotte >> la saluto con un sorriso e la sento far scivolare la mano dalla mia spalla dolcemente, come a rassicurarmi, e andare via salendo le scale e chiudendo la porta di camera sua con un leggero tonfo che riporta il silenzio nella casa.
Guardo Luke che si tiene il viso tra le mani senza proferire parola.
<< devi stare tranquillo ok? Sei a casa tua qui, a me puoi parlare di tutto..sei come un fratello lo sai questo.
Adesso andiamo a dormire e domani ne parliamo con calma>> mi alzo e lui copia il mio movimento in automatico guardando poi il divano fradicio e la pozza d'acqua che si è formata ai suoi piedi << scusa ash>> dice con sguardo imbarazzato per poi fissarmi.
Lo guardo divertito perché è proprio una cosa da lui preoccuparsi di cose insignificanti in qualsiasi momento<<lascia stare, ci pensiamo domani >>.
Lo accompagno di sopra, gli do una mia maglia e dei pantaloncini da basket per poi lasciarlo dormire nella mia camera.
Compie tutti i movimenti in automatico, come se fosse stanco anche di quelli; non protesta e non proferisce parola, semplicemente si stende e resta immobile sul mio letto.
Torno di sotto per asciugare quel che riesco del mio povero divano e mentre sono chino a terra con uno straccio, sento dei passi leggeri scendere le scale, mi giro subito pensando che sia ancora Luke ma vedo la figura esile di Vicky un po' spettinata andare fino in cucina ancora al buio, senza accorgersi di me.
La raggiungo e la trovo di spalle, la sua sagoma che si staglia contro la luce dello sportello aperto del frigo, nel qualche sta cercando qualcosa.
Si gira con del latte e una confezione di cereali in mano.
Abbozza un sorriso divertito << vuoi?>> mi chiede alzando la scatola dei cereali e scuotendola leggermente come a renderla più invitante.
<< ovvio>> e la guardo mentre cerca le ciotole e i cucchiai per poi sedersi davanti a me.
<< non riesci a dormire?>> in risposta ho una smorfia annoiata sul suo viso e una scrollata di spalle.
<< come al solito...pensavo al tuo amico però......sicuro che stia bene?>> alza lo sguardo fissandomi leggermente preoccupata mentre versa il latte sui cereali.
<< non so, con Luke non mi era mai capitato niente di simile...è sempre stato uno abbastanza tranquillo, nonostante quello che può essere stato detto in giro...non l'ho mai visto così >> mi appoggio allo schienale della sedia traballante guardando verso il soffitto, incerto, mentre Victoria fa scivolare la ciotola davanti a me e inizia a tormentare i sui cereali con il cucchiaio.
<< non so...mi è sembrato così smarrito, disperato>> si ferma un attimo e si sente solo il cucchiaino che sbatte contro i bordi della fondina << mi è venuta voglia di abbracciarlo, non so perché, ma mi sembrava quasi avesse bisogno di calore umano, di affetto sai..>> alza il viso e mi guarda con una smorfia divertita arricciando leggermente il naso << lo so sono pazza...ora sta bene?>>
Io la guardo sorridendo << spero di sì, dorme in camera mia. Mi ospiti da te per stasera? Non ho voglia di tirare fuori altre lenzuola e il divano è fradicio>> chiedo guardandola con uno sguardo che dovrebbe impietosirla.
Mi fissa alzando un sopracciglio << solo perché compri sempre i miei cereali preferiti, andiamo stupido che mi è venuto sonno >> e così dicendo si alza e si avvia verso la camera per scomparire di nuovo nel corridoio buio.

Youngblood || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora