Somnabulist

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Telling someone how you feel is honestly the hardest thing ever_

~Luke

È tutto un casino. Oggi ho la voglia di vivere, buffo che dica così dopo l'altra sera, sotto i piedi.
Non riuscivo più neanche a pensare, mi dava fastidio persino la mia voce che mi risuonava nella testa.
A tagliarmi i polsi non ce l'ho fatta però, mi sentivo troppo inutile e la prima cosa che mi è venuta in mente è stato chiamare Mike, non so neanche cosa pensassi che avrebbe potuto fare sinceramente.
Per quello sono venuto da Ash, so che lui non mi giudica e soprattutto avevo bisogno di stare con qualcuno.
Anche oggi è un giorno no se possiamo chiamarlo così, vorrei poter mandare avanti il tempo, le ore, le giornate, per vedere se migliora qualcosa.
Stasera non ce la facevo più a stare lì a fingere, con un sorriso tirato che ritmicamente compariva sul mio viso quando incontravo lo sguardato di qualcuno.
Di solito quando sono in periodi di merda getto tutte le emozioni nella musica, ma non riesco neanche a scrivere qualcosa che suoni lontanamente decente.
Mi getto sul letto di schiena e mi metto a fissare il soffitto cercando di concentrarmi sul bianco e non pensare a nulla.
È tutto troppo insieme, ho rotto con la ragazza che pensavo fosse quella giusta, non riesco più a scrivere uno schifo di testo da settimane, non ho neanche la band che mi distrae e quando mi ritrovo da solo mi prende il panico, ho paura di quello che potrei fare.
Ormai non posso più tornare indietro, lo so, ma mi sembra di non riuscire neanche ad andare avanti, mi sento bloccato in un limbo, un tunnel di cui non vedo la fine.
Bussano piano alla porta socchiusa e vedo il viso di Mike che fa capolino nella stanza, con ancora gli occhiali addosso.
Gli faccio un debole sorriso e lui entra chiudendosi la porta alle spalle per poi sedersi sul letto <<ehi>> mi dice sorridendo <<ehi>> rispondo continuando a guardarlo.
<< non riesco a vederti così>> dice poi con tono triste << ne vuoi parlare >> sospiro spostando il mio sguardo di nuovo sul soffitto << non c'è niente di cui parlare, niente su cui non abbia già riflettuto per lo meno>>.
<< come vuoi tu>> poi si alza piano dal letto << sai che sono qui per te Luke, qualsiasi cosa ti passi per la mente >> mi punta addosso i suoi occhi chiari con uno sguardo serio e annuisco impercettibile per poi vederlo uscire dalla stanza.
Mi metto a sedere sul letto, questa stanza è ancora più triste nella penombra, mi prendo il viso tra le mani sospirando quando sento bussare nuovamente alla porta.
Alzo lo sguardo e vedo una mano sottile che si aggrappa alla maniglia per poi spingere la porta e vedo il viso di Victoria guardarmi titubante, sorrido involontariamente facendole cenno di entrare.
Riaccosta la porta e si gira verso di me, rimanendovi ferma davanti, incerta su cosa fare.
La osservo, osservo le sue gambe affusolate illuminate dalla luce che filtra tra le tende dalla finestra, la maglia troppo larga e lunga per lei, i capelli disordinati che le ricadono sulle spalle e il viso confuso con le guance leggermente arrossate che mi fissa, mentre continua a giocare nervosamente con uno degli anelli che porta alla mano sinistra.
<< sono...sono venuta per sapere se va tutto bene>> dice poi muovendo un passo verso di me e sedendosi distante sul bordo del letto << te l'ha detto Ash?>> chiedo semplicemente senza staccare il mio sguardo da lei che annuisce continuando a fissarmi.
Faccio un sospiro e mi siedo meglio, voltandomi completamente verso di lei che si rannicchia leggermente su se stessa << vuoi parlane?>> mi chiede inclinando leggermente il viso << non dovrebbe importarti>> sussurro con sguardo triste << perché non dovrebbe scusa>> addolcisce lo sguardo e si avvicina leggermente << non sai neanche chi sono in pratica >> aggiungo sempre con lo stesso tono << e chi ti dice che non voglia scoprirlo>> mi guarda alzando un sopracciglio e le sorrido per poi stendermi nella posizione di prima guardando il soffitto.
Non la sento più parlare così la guardo e le faccio segno di mettersi vicino a me, lei si sposta piano e si stende nella mia stessa posizione, stando sempre attenta a non toccarmi.
Restiamo così per un po', finché non la sento sospirare e muoversi, girandosi su un fianco e portando lo sguardo su di me.
<< raccontami qualcosa di te Hemmings>> la guardo sorridendo << non vale copiare le mie domande >> sorride a sua volta << e allora di che vuoi parlare >> riporto il mio sguardato sul soffitto senza rispondere << interessante il soffitto eh>> dice ironica avvicinandosi.
Non rispondo neanche a questo limitandomi ad abbozzare un sorriso, la sento tirarsi su e alzarsi << vabbè io vado allora, buonanotte Luke>> mi verrebbe quasi voglia di afferrarle il polso e tirarla verso di me per farla rimanere ancora ma mi limito a sedermi e guardarla  sussurrando un << notte >> a cui risponde sorridendo per poi chiudersi la porta alle spalle.
Rimango a fissare la maniglia per qualche secondo finché non decido di mettermi a letto, ma anche quando appoggio la testa sul cuscino continuo a vedere il suo viso che mi sorride.

Continuo a girarmi e rigirarmi nel letto, ma è tutto inutile, continuo a pensare cosa sarebbe successo se avessi davvero fermato Vicky per il polso facendola restare.
Mi alzo in piedi velocemente e decido che tanto non ho niente da perdere ormai, esco cercando di non fare rumore dalla mia camera e mi avvio verso la sua, che purtroppo è vicina a quella di Ashton, la porta è socchiusa perciò la spingo leggermente e nella penombra noto una figura avvoltolata nelle coperte che continua a girasi nel letto e poi si ferma all'improvviso << Ash? Sei tu? Se sei un ladro sappi che non ho nulla, cerca nella stanza di fianco alla mia>> mi metto a ridere per questa frase ed entro completamente nella stanza chiudendomi a porta alle spalle << ah sei tu>> si mette seduta e accende la lampada sul comodino << tutto ok? >> chiede poi stropicciandosi gli occhi << non riesco a dormire >> ammetto leggermente in imbarazzo guardandola, lei annuisce e mi fa cenno di sedermi sul letto.
<< come mai tu non riesci a dormire? >> chiede poi sistemandosi meglio sul cuscino
<< non lo so, pensieri diciamo>> scrollo le spalle << tu?>> mi guarda << pensieri >>  sorride furba.
Mi stendo meglio, piegando un braccio e appoggiandoci sopra la testa << sono sempre stato uno che faceva tutto la sera >> le dico senza pensare << anche io, infatti mia mamma si arrabbiava sempre quando iniziavo a studiare tardi>> ride e si gira su un fianco guardandomi << sai mia mamma insegnava matematica >> << che incubo>> dice di getto per poi arrossire << nel senso....di sicuro non potevi andare male in matematica>> mi guarda imbarazzata e rido della sua espressione << si per certi versi era un vero incubo>> <<oltretutto ero particolarmente sfigato al tempo della scuola >> ripenso a me da piccolo e mi viene quasi da ridere << non si direbbe proprio >> mi guarda appoggiando il viso sulla mano per tenerlo più in alto << oh si invece, Ash non ti ha mai fatto vedere una mostra foto dei primi anni ?>> << si, avevate tutti un taglio di capelli del cazzo>> ride << però eravate teneri>> mi guarda sorridendo << così teneri che ci prendevano tutti per il culo, io ero il ragazzo con lo strano taglio di capelli>> << beh diciamo che avete fatto un bel salto di qualità>> scherza per poi voltarsi e prendere il suo cellulare << sai che non ti seguo neanche su Instagram>> dice concentrata sullo schermo << metti subito fine a questa catastrofe >> rido voltandomi verso di lei.
Mi guarda alzando gli occhi al cielo per poi continuare a digitare sullo schermo << che stai cercando?>> << vostre foto mi sembra ovvio >> << ti prego non lo fare è già abbastanza imbarazzante così >> la guardo mentre sorride perfida scorrendo le immagini sullo schermo
<< si concordo>> la guardo confuso << eravate degli sfigati di proporzioni spaziali>> dice mettendosi a ridere << come eravate vestiti dai>> << ma non si vergognava ad andare in giro così>> esclama sempre ridendo fermandosi sul frammento di un video indicando Ash.
Scrollo le spalle divertito osservando il suo viso: gli occhi chiari divertiti, coperti  dalle lunghe ciglia, che viaggiano veloci sullo schermo del cellulare , il naso arricciato per la risata e le labbra rosa curvate all'insù.
<< però il piercing ti stava bene>> dice poi, ma non ricevendo risposta alza lo sguardo su di me che ancora la sto fissando e vedo le guance colorarsi di rosso quando mi fissa negli occhi << hai gli occhi grigi>> dico  stupidamente essendo una cosa ovvia, lei annuisce impercettibilmente continuando a guardarmi.
Non so cosa mi abbia fermato in quel momento dall'avvicinarmi del tutto a lei, però distolgo lo sguardo velocemente distaccandomi un po', anche lei batte velocemente le palpebre per poi riportare l'attenzione al cellulare << Dio sono già le tre >> sbuffa << scusa magari hai sonno>> le dico mente faccio per alzarmi << no resta >> dice semplicemente guardandomi in viso senza arrossire.
Mi distendo nuovamente vicino a lei che spegne la luce e posa il cellulare rannicchiandosi su se stessa per farmi spazio.
Sento il profumo dei suoi capelli e chiudo gli occhi ascoltando il suo respiro << posso farti una domanda strana?>> chiede a bassa voce << certo >> sorrido anche se lei non può vedermi <<canti qualcosa?>> chiede semplicemente avvicinandosi impercettibilmente.
Sono colto leggermente di sorpresa da questa richiesta << ok fammi pensare >> nel frattempo di avvicina ancora appoggiando le sua mani sul mio petto e sospirando.
<< Tonight we're fading fast
I just wanna make this last
If I could say the things that I wanna say I'd find a way to make you stay I'd never let you get away
Catch you in all the games we've played
So go ahead, rip my heart out
Show me what love's all about
Go ahead, rip my heart out
That's what love's all about>>
Canticchio un pezzo della prima canzone che mi sia venuta in mente e non arrivo neanche al ritornello che sento il respiro di Victoria farsi più regolare e chiudo gli occhi sentendo la sua mano aggrappata alla mia maglia, come a non farmi andare via.

Youngblood || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora