Unavoidable

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Stay away from the ones you love too much. Those are the ones who will kill you_

~Victoria

Ovviamente parlando con Mary è saltato fuori il discorso "Luke" e dopo aver sviscerato la questione ho capito di essere troppo interessata a lui, non sono più abituata a questa emozione e a tutto ciò che comporta, non me la sento di continuare ad incasinarmi con questa storia, per questo ho deciso di tagliare i ponti e smettere semplicemente di aver contatti con lui, tanto non penso gli cambi qualcosa.
Stasera in macchina avrei voluto davvero stringergli la mano e appoggiarmi a lui, continuare a sentire il suo profumo che mi fa girare la testa e perdermi nel colore dei suoi occhi, ma proprio per questo ho allontanato velocemente la mano, perché sentire ed essere certa di tutte queste cose mi ha messo paura, mi sentivo soffocare.
Ora sono in questo stramaledetto locale, neanche così ubriaca da non accorgermi di star ballando con Calum Hood, ma quando mi sono voltata e l'ho visto davanti a me ero già pronta a rigirarmi verso Mary, e l'avrei fatto se non avessi visto Luke appicciato ad una ragazza, il mio istinto è stato quello di andare da lui in quello stesso istante, ma poi ho pensato che di sicuro non gli sarebbe importato e quindi ho trovato il volto sorridente di Calum e le sue mani sui miei fianchi e mi sono detta " perché no".
In questo momento mi sento soffocare ancora e spingendo leggermente Calum da parte mi faccio spazio tra la folla per vedere Ash appoggiato al bancone che mi rivolge un sorriso tutto fossette <<dov'è Luke?>> chiedo velocemente appoggiandomi vicino a lui << è andato a casa>> risponde alzando le spalle <<ed era solo?>> chiedo allarmata voltandomi di scatto <<si, cioè credo di si, perché?>> chiede poi aggrottando le sopracciglia <<nulla, lascia stare....vado anche io non mi sento bene, prendo un taxi ci vediamo a casa>> e senza lasciargli il tempo di ribattere esco velocemente dal locale mentre l'aria si scontra prepotente con il mio viso accaldato ed entro fulminea in un taxi parcheggiato lì davanti.
La testa mi gira e quando entro in casa trovo tutte le luci accese, mi sale il panico che Luke sia davvero tornato a casa con qualche ragazza e nella "distrazione" del momento non abbia neanche spento le luci.
Mi tolgo i tacchi quasi arrabbiata e salgo pesantemente le scale, mi avvio verso camera mia e in fondo al corridoio vedo la luce del bagno accesa con la porta aperta, senza neanche appoggiare le scarpe mi avvicino per chiuderla.

I tacchi cadono a terra con un rumore sordo e sento il sangue defluire dal mio viso, le mie mani tremano mentre vedo Luke accasciato a terra sporco del sangue che gli esce dal polso sinistro, la lametta ancora in mano e il rasoio spezzato a terra davanti a lui.
Mi fiondo a terra, prendendogli il viso tra le mani con le lacrime che già mi rigano il volto e vedo piangere anche lui mentre mi guarda, il sollievo che ho nel vedere che è vivo non si può spiegare con nessuna parola o gesto, afferro il primo asciugamano che trovo e lo avvolgo attorno al suo braccio cercando di bloccare il sangue.
<< mio Dio >> singhiozzo con le mani che tremano << mio Dio Luke >> cerco di metterlo seduto e lui alza un braccio sfiorandomi il viso e raccogliendo una lacrima << shhh stai fermo ora ci sono io>> cerco di smettere di piangere mentre con entrambe le mani stringo io suo polso.
L' asciugamano è impregnato di sangue ma mi sembra che quello che esce dalla ferita si sia bloccato, anche se non so se sia un bene o un male.
Sempre tremando ma cercando di non cedere più alle lacrime mi alzo in piedi con le gambe e le mani sporche di sangue mi allungo verso l'armadietto cercando qualsiasi cosa con cui fasciargli il braccio, ringrazio Ashton e la sua precisione mentre afferro un kit di pronto soccorso e mi inginocchio di nuovo davanti a Luke che mi sembra leggermente più lucido e mi guarda debolmente, fascio meglio che posso la ferita cercando di non fargli male, poi vedrò di sistemarlo meglio o forse dovrei portarlo addirittura in ospedale ma mi sento di nuovo soffocare e le lacrime riprendono a scendere sulle mie guance.
Lo guardo in viso e lui si raddrizza leggermente per poi accarezzarmi ancora una guancia << grazie>> mormora guardandomi negli occhi e lo abbraccio di slancio, affondando il viso nella sua camicia bianca macchiata di sangue e respirando il suo profumo mentre sento un suo braccio avvolgermi lentamente.
<< perché..perché l'hai fatto >> continuo a singhiozzare mentre lui mi guarda con un debole sorriso << ero nel panico>> sussurra << non riuscivo a vederti con lui>> << ma non dirlo a Cal, non deve sentirsi in colpa>> scoppio di nuovo a piangere, non riesco a controllare le emozioni in questo momento, e mi sento ancora più in colpa << oddio no ti prego non dirmi così Luke, non pensarlo neanche ti prego>> gli afferro convulsamente la mano e la stringo tra le mie continuando a piangere <<non piangere >> aggiunge in un sussurro stringendo a sua volta la mia mano.
Lo  guardo in volto, è pallido e trema leggermente, divento subito seria e il mio cervello si collega anche con i residui di alcool che mi scorrono nelle vene, mi alzo ancora un po' tremante e lo faccio sedere sul bordo della vasca.
Cerco di pulirmi al meglio gambe e mani, raccolgo il rasoio e la lametta e li butto nel cestino, guardo Luke che fissa il pavimento e le lacrime spingono per uscire dai miei occhi ma le tiro indietro.
Corro fino al ripostiglio e afferro degli stracci, non so come faccia a pensare lucidamente ma mi è sembrata la cosa più immediata da fare.
Trono in bagno e trovo Luke nella stessa posizione di prima, appoggio tutto a terra e cerco di tranquillizzarmi, non so cosa fare in questo momento.
Lo guardo, vedendolo ancora sporco di sangue e decido di pensare dopo a tutto il resto, mi avvicino e gli prendo la mano tirandolo verso di me, riesce a stare in piedi e lo porto fino alla mia stanza camminando piano.
Lo lascio in piedi davanti al letto, immerso nella penombra della stanza e mi metto di fronte a lui, che mi guarda negli occhi; gli slaccio piano la camicia sfilandogliela sfiorando la pelle pallida delle spalle mentre lui con lo sguardo segue i movimenti delle mie mani, gli porgo una maglietta di Ashton e lo aiuto ad infilarsela.
Poi lo guardo leggermente titubante, arrossendo al pensiero di dovergli togliere anche i pantaloni neri ma lui sorride prendendomi le mani e avvicinandomi a lui << non ti preoccupare >> probabilmente ha intuito il mio dubbio e gli tendo semplicemente i pantaloncini, sempre di Ash, voltandomi mente si cambia.
Mi giro quando mi tocca lievemente la spalla e incontro il suo sguardo ancora triste <<Luke promettimi di non pensare neanche mai più di fare una cosa del genere >> una lacrima solitaria scorre sul mio viso e lui la toglie con l'indice <<perdonami>> sussurra e io lo abbraccio ancora una volta.
Sospiro e lo prendo per mano facendolo sedere sul mio letto e mettendomi davanti a lui << resta qui, stenditi, tra pochissimo torno>> sussurro allontanandomi e uscendo velocemente dalla camera.
Arrivo in bagno e il mio cuore ha un sussulto quando vedo il mio riflesso allo specchio, ma non ci bado molto e tolgo ogni traccia di sangue buttando tutti gli asciugamani insanguinati in un sacchetto nero ; quando rientro in camera vedo Luke disteso sul letto ad occhi chiusi, sospiro di sollievo e appoggio il sacchetto in un angolo, infilandoci anche i suoi vestiti e il mio vestito che sfilo silenziosamente.
Prendo una maglia a caso e, dopo essermi accertata che abbia ancora gli occhi chiusi, torno velocemente in bagno.
Mi metto sotto la doccia e vedo l'acqua sotto di me tingersi di rosso mentre sciacquo le mie mani e le mi gambe, altre lacrime calde mi scivolano sul volto.
Torno in camera con gli occhi gonfi e le mani fredde mi tremano ancora, scivolo sotto le coperte rannicchiandomi il più vicino possibile a Luke che sbatte le palpebre e mi guarda, cerco di trattenere le lacrime che continuano a scendere e gli afferro istintivamente la maglia <<non sai quanto mi dispiaccia Luke>> mormoro << tu non ti meriti questo>> lo guardo singhiozzando e lui mi stringe a sé << tu non meriti tutto questo>> ribatte con tono dolce <<non è vero sono stata insensibile con te, avevo paura di tutto quello che provo quando ti sto vicino e ti ho allontanato, tu hai bisogno di qualcuno meglio di me >> nascondo il viso nella sua maglia cercando di fermare i singhiozzi << tu sei il mio meglio, non riesco a starti lontano>> dice semplicemente dandomi un bacio in fronte e sento il mio cuore fare un sussulto.
Alzo leggermente la testa guardandolo negli occhi, riuscendo a scorgere il blu delle sue iridi anche al buio, e lui ricambia il mio sguardo facendo scontrare le nostre fronti.
<< quando sono con te mi dimentico di tutto, sei il mio posto felice, riesco a non pensare a niente di tutto quello che mi soffoca normalmente>> dice queste parole dolcemente guardandomi fisso negli occhi <<ho paura >> ammetto << ho paura perché è da troppo tempo che non provo quello che sto provando ora >> << non avere paura>> sussurra avvicinandosi ancora al mio viso e io azzero la distanza posando le mie labbra sulle sue.
Abbandono la presa sulla sua maglia per afferrargli il viso, mentre lui mi avvicina maggiormente stringendomi i fianchi, lo bacio come se ne dipendesse la mia vita e lui risponde al bacio con affanno, come se fosse l'ossigeno che gli permette di respirare, sento la paura che io sfugga dalle sue braccia nella presa che ha sulla mia vita e mi aggrappo al suo viso, affondando le dita nei capelli biondi mentre mi spinge con la schiena sul materasso, mettendosi sopra di me.
Si stacca per riprendere fiato e mi guarda negli occhi sostenendosi sull'avambraccio destro, gli accarezzo i contorni del viso, spostandogli un ciuffo di capelli da davanti agli occhi e gli sorrido continuando a sfiorarlo con la punta delle dita, come per controllare che sia vero e che non sparisca in una nuvola di fumo, mentre lui si china su di me sfiorandomi le labbra con le sue per poi approfondire nuovamente il bacio e io gli tiro leggermente i capelli aggrappandomi poi alle sue spalle.
E resto tra le sue braccia, strette attorno a me, accarezzandogli la guancia con il pollice sussurrandogli la melodia di una canzone che mi cantava sempre mia madre da piccola mentre ancora qualche lacrima cade sul cuscino.

Dopo poco sento le voci degli altri al piano di sotto che entrano ridendo e alcuni dei loro passi pesanti in corridoio, sento le porte chiudersi più o meno rumorosamente e le braccia di Luke stringermi a sé.
Poi vedo la luce dell'alba filtrare tra le tende e illuminare l'armadio di camera mia, sento la mia porta aprirsi e richiudersi subito dopo con un leggero tonfo; non piango più, perché ho finito le lacrime ma continuo a ripensare a Luke e al pavimento sporco di sangue, cado in un sonno agitato sentendomi continuamente soffocare.

Youngblood || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora