》Chαpter 12

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È tardi, rimani, non dirmi
di nuovo "Domani lavoro",
ti arrabbi, non chiami,
perché non hai ancora
imparato a fidarti di me?
E non serve che ce lo diciamo,
legati anche senza
tenerci per mano,
finiti per caso in
un gioco sbagliato.

💨

LORENZO'S POV

"Quanto manca?" chiede sbadigliando.

"Poco Rossa, e attenta che lì a destra c'è un bidone" la avverto, sempre tenendole le mani sugli occhi.

Lo schiva, e continuiamo a percorrere i vicoli diretti al mio covo.

"Comunque lo ripeto, facevi anche senza, tanto sono ubriaca, domani non mi ricorderei comunque la strada" scrolla le spalle.

"Non si sa mai, ho imparato a non sottovalutarti" le rispondo.

"Mi lusinghi" ghigna.

"Ok, siamo arrivati" annuncio togliendole le mani dagli occhi.

Apro la porta con il codice e la faccio entrare per poi seguirla e chiudere.
Lei, con la grazia di un tricheco, si suicidia direttamente sul letto.
Nel farlo le si solleva il vestito, arrivando a coprirle appena i glutei.
Deglutisco spostando lo sguardo, l'alcool mi rende difficile trattenermi.

"Alzati Weasley, e prega di non avermi sfondato il materasso"

E che io non sfondi te.

Mugugna alzandosi.

"Hai ragione, scusa" e così dicendo si sdraia in un angolo del tappeto.

"Ma che cazzo fai? Cioè, ho capito che sei cagna, ma addirittura rannicchiarsi per terra" la sfotto.

Lei in tutta risposta mi tira una scarpa, che mi sfiora i capelli andando a schiantarsi sul muro alle mie spalle.

"Ma sei scema?"

"Ma tua madre"

"Alzati dai" le tendo la mano.

"No, voglio dormire"

"Senti Rossa, ci odiamo finché vuoi, ma non farò dormire una ragazza per terra"

"E dove dovrei dormire, di grazia?"

Alzo le sopracciglia in un'espressione ovvia. Dopo qualche istante lei realizza, iniziando poi a scuotere la testa.

"Oh no. No no no no. Preferisco dormire fuori che con te" si impunta.

"Non fare la bambina e alzati"

Mi guarda male per poi fare ciò che le ho detto.

"E perché mi hai detto di togliermi dal letto allora?"

"Mica puoi dormire col vestito" replico dirigendomi verso l'armadio dove tengo qualche abito di scorta.

Prendo una maglietta e mi volto verso la sua direzione. Sbuffa in imbarazzo prendendola.

"E per il sotto?" chiede mordendosi il labbro.

Chiudo gli occhi inspirando.

Non saltarle addosso, non saltarle addosso.

"Non ti bastano quei pantaloncini aderenti antistupro che hai?" domando riaprendoli.

"No" ghigna.

Sbuffo e le passo anche dei pantaloni dell'adidas che a me arrivano a metà coscia, ma a lei arriveranno al ginocchio.

"Grazie" fa una smorfia nel dirlo.

WHO ARE YOU? || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora