》Chαpter 43

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Le strade hanno fame.
Non sanno aspettare,
non vanno di fretta,
le strade hanno lame
con cui si riprendono ciò che
gli spetta e fanno sanguinare.
Non cambia mai nulla quaggiù,
non cambiano vita quaggiù,
non cambia se non cambi tu,
poi certi non tornano più,
amici che non vedi più,
non vuoi essere il prossimo tu.

🔫

LORENZO'S POV

"Ridammelo!" urla alzandosi dal pavimento.

"Uhm, no" scrollo le spalle con un ghigno facendo ciondolare il suo telefono per aria.

"Lorenzo Ostuni, ridammi quel fottuto cellulare" sbotta avanzando minacciosamente verso di me.

"A mia discolpa Rossa, devi ammettere di essertelo lasciato prendere piuttosto facilmente" sorrido innocente tenendolo fuori dalla sua portata e ringraziando di essere più alto di lei.

"Solo perché ero distratta, non vuol dire che p-"

"E perché eri distratta?" ghigno.

Mi fulmina con lo sguardo.

"Per nessun motivo particolare" afferma con uno sbuffo.

"Uhm" mi limito a dire avvicinandomi di un passo a lei "Quindi il fatto che io sia a petto nudo è totalmente ininfluente?" domando retorico, slacciandomi nel mentre il laccio che tiene su i miei pantaloncini da basket, per poi rifarlo volontariamente più allentato.

Il suo sguardo scende per un attimo a seguire il mio gesto per poi tornare a incrociare il mio, roteando gli occhi al mio sorrisetto malizioso.

"Totalmente" afferma con un ghigno incrociando le braccia.

"Non ti credo" scrollo le spalle passandomi il cellulare da una mano all'altra.

"Non me ne frega un cazzo, basta tu che me lo ridia" allunga la mano a palmo aperto verso l'alto, i suoi smeraldi mi avvertono silenziosamente che mi sta dando l'ultima chance.

Sorrido mordendomi il labbro prima di avvicinarmi a lei.

"No" afferma.

Un altro passo.

"Non pensarci neanche" fa un passo indietro, spalle al muro "So quello sguardo cosa vuol dire, n-"

Le salto addosso iniziando a torturarle i fianchi con le dita.
Urla dimenandosi inutilmente dalla mia stretta, ride fino ad avere le lacrime agli occhi insultandomi con espressioni mai sentite, il che è incredibile considerando quante volte l'ha fatto, eppure ci riesce.

"TI MOLLO CAZZO, SEI SINGLE GIURO" urla.

La immobilizzo sopra di me guardandola torvo.

"Non dire mai più una cosa simile" sbuffo sorridendo.

"E tu non fare mai più una cosa simile" ribatte con una smorfia.

Mi mordo il labbro di nuovo senza ribattere, limitandomi a godermi la sensazione del suo corpo caldo premuto contro il mio. La guardo in silenzio, e lei evidentemente coglie il cambio di intensità con cui la fisso perché sorride imbarazzata iniziando a torturarsi il labbro inferiore con i denti. Vado fuori di testa ed alzo il capo baciandola di colpo in modo poco casto. Soffoca un gemito nella mia bocca ricambiando, posa le mani sul mio petto nudo e ci affonda appena le unghie mandandomi un brivido di piacere giù per la schiena.
Metto i palmi appena sopra il suo fondoschiena premendola contro di me, il cellulare di lei finito da qualche parte tra me e il pavimento.

WHO ARE YOU? || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora