》Chαpter 17

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Sembra di essere in Alaska
quando ci si incontra,
così fragile che a stringerti
mi sento in colpa.
E da quando hai deciso
di andartene, non vedo
più il sole, Antartide,
vuoi uscire di testa, parti per
venire nel mio mondo, Atlantide.

☁️

LORENZO'S POV

"Qua è difatti presente una metafora, il poeta sottolinea il colore del cielo..."

Sbuffo piano senza farmi notare. La scuola è ricominciata da una settimana e io mi sono già rotto i coglioni.

"Signorino Ostuni, secondo lei l'autore cosa voleva comunicare dicendo il cielo è blu?"

Che è blu porca puttana, è blu e basta, non c'è nessun messaggio criptico dietro a un'osservazione meteorologica di merda.

"Uhm, per rendere più evidente il romanticismo del momento?" butto lì a caso.

"Anche, ma non solo. Qualcun altro?" chiede asciutta la professoressa guardandosi intorno.

Il mio sguardo va in automatico verso Emma che, come mi aspettavo, ha la mano per aria.

Quella ragazza è peggio di Hermione, parola mia.

"Prego signorina Bianchi"

"Il paesaggio non ha una pura e semplice funzione di sfondo, in questo caso fa parte della scena stessa e nel cielo il poeta vede gli occhi blu dell'amata, e viceversa" spiega a macchinetta, come se l'avesse registrato in precedenza.

"Esattamente" l'insegnante le concede un rigido sorriso.

Ti sei dimenticata di dare punti alla sua casata, zoccola.

Dopo questo pensiero sarcastico torno a farmi i cazzi miei, contando i minuti che mancano a fine lezione grazie al rolex d'oro che ho al polso.
Non appena la campanella suona scatto in piedi.

"Ehi Peach" la saluto raggiungendola.

"Malfoy" fa un cenno col capo.

"Come diavolo ci riesci?"

"A fare cosa?"

"A rispondere sempre giusto, mi sembri Hermione cristo"

"Beh, lo prenderò come un complimento, considerando che la Dramione non è canon" sorride serafica per poi incamminarsi.

Rimango imbambolato per qualche istante e, una volta capita la sua frecciatina, le mie guance iniziano ad tingersi di quella che Lily definirebbe "un'adorabile sfumatura rosso checca".

"Dai Emma" protesto raggiungendola, facilitato dato che si è fermata, forse sorpresa dal fatto che io l'abbia chiamata per nome.

Mi affianco a lei, e riprendiamo entrambi a camminare verso la prossima lezione.

"E comunque non mi hai ancora risposto" dico con un sorriso.

Alzo automaticamente la mano per passarmi le dita in mezzo al ciuffo ma trovo solo l'aria, così mi limito a far cadere il palmo.
Nonostante cerchi di ricordarmelo, quello di spettinarmi è un gesto naturale, spontaneo, che faccio fatica a controllare per evitare di rovinare l'effetto gel stile Malfoy.

"Beh, in realtà studio sì tanto, ma meno di quello che credi. C'è un trucco ben preciso"

"Svelamelo di prego" la supplico.

"Praticamente tu devi prendere i primi due concetti che ti vengono in mente riguardo all'argomento, metterli insieme a forza nella stessa frase e dire il tutto con aria estremamente profonda e filosofica.
Fanno così anche i politici, e il 90% delle volte funziona" mi rivela con un sorrisetto.

WHO ARE YOU? || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora