》Chαpter 18

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Loro con i paraocchi,
lei con il paradenti,
e le lezioni di vita,
segnateci assenti.
Ci hanno sciolto le certezze
dentro al bicchiere,
ora ho più ghiaccio nel cuore
che dentro al Jack Daniel's.
Cuori meccanici per noi sociopatici,
vite noiose, parchi monotematici,
armiamoci, perdiamoci,
faranno delle indagini
finché le nostre lacrime
non romperanno gli argini.
Teniamoci stretti, lacci emostatici,
siamo letargici, siamo crisalidi,
siamo romantici, siamo dei sadici,
se il mondo è malato
aspettiamo le analisi.
Più fradici, più fragili,
prima che il sole spunti,
ripariamoci dal freddo,
copriamoci di insulti.

🎈

EMMA'S POV

"Rossa" esordisce dal nulla fissandomi con un sorrisetto che non promette nulla di buona.

"Sentiamo la cazzata" replico roteando gli occhi per poi riportarli sull'asfalto del vicolo che stiamo percorrendo.

"Stavo pensando..."

"Questa sì che è una novità" lo interrompo ghignando.

"Stai zitta e farmi parlare zoccola" si lamenta.

Io in tutta risposta amplio il ghigno, poche cose mi danno soddisfazione quanto far saltare i nervi alle persone. Specialmente a lui.

"Dicevo, prima stavo pensando che..."
inizia lui, ma una voce mi interrompe.

"Te lo assicuro capo, sono qua vicino quei figli di puttana"

"Oh, lo spero proprio frate" replica un'altra voce.

Mi sembra di averle già sentite, ma dove...

Sento un formicolio ai polsi e sbarro gli occhi di colpo realizzando.

Sono loro.

Non faccio nemmeno in tempo a girarmi verso L per dirgli che me ne devo andare che mi ha già preso per mano ed ha incominciato a correre.

"Ma cosa cazzo-"

"Dobbiamo andarcene" ansima senza smettere di trascinarmi dietro di sé.

Lascio perdere e mi concentro sul correre, sul mettere un piede davanti all'altro senza cadere, le uniche cose che sento sono il cemento sotto i piedi e il suo palmo premuto contro al mio.
In questo momento non esiste nient'altro. Corriamo svoltando più volte possibili, finché non arriviamo in un vicolo cieco.

"Merda" impreca lui.

Mi guardo intorno disperata, cercando una via d'uscita, ma presa dall'ansia e dalla fatica non riesco nemmeno a capire dove siamo, proprio io che conosco questa zona come le mie tasche.

"Rossa guardami" mi prende per le spalle, non mi ha mai guardata così intensamente negli occhi "Io adesso li trattengo ok? Tu scappa"

"Cosa? No!" mi rifiuto.

"Vai via di qua cazzo" mi strattona per la manica della felpa, io per dispetto punto i piedi "Cazzo, ma perché devi sempre fare la bambina?" ringhia mollandomi.

"Come scusa?" protesto "Non sono io quella che vuole giocare a fare l'eroe che salva la principessa come all'asilo"

Non posso credere che stiamo litigando anche in un momento simile.

"Se pensi che-" inizia a dire furioso, ma si interrompe sentendo le voci di prima che si avvicininano.

Restiamo per qualche attimo in ascolto, ancora ansimanti per la corsa.

WHO ARE YOU? || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora