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<non è stata una buona idea>

Fu la prima frase che disse Minjee appena varcò la soglia del grande parco divertimenti insieme ad un Jungkook emozionato ed elettrizzato.
Quel lunedì mattina si erano ritrovati fuori dai loro appartamenti con dei piccoli zaini in spalla, vestiti leggeri e umori contrastanti. Jungkook era entusiasta a dir poco, sia per il fatto che sarebbero andati sulle montagne russe sia perché avrebbe trascorso un'intera giornata con la bionda, ma di sicuro quest'ultimo particolare se lo sarebbe tenuto per sé, perché troppo timido per esprimerlo ad alta voce.
Minjee sembrava invece uno zombie, venerdì era finalmente finita la sua settimana in clinica, era felice, ma non avrebbe mai immaginato che i dolori sarebbero iniziati appena avrebbe varcato la soglia della sua piccola dimora.
Aveva passato l'intero weekend tra nausea, insonnia e tacche di febbre, ma questo Jungkook non lo sapeva, Minjee non gli aveva detto nulla sopratutto perché era consapevole che le avrebbe impedito in qualunque modo di uscire di casa e lo avrebbe fatto preoccupare più del dovuto.
Così gli si era presentata con evidenti occhiaie e un leggero pallore a dipingerle il volto, ma, nonostante tutto, erano partiti lo stesso.
Dopo un'oretta passata in macchina chi a sonnecchiare, chi a guidare, erano arrivati davanti alla grande entrata dove poterono udire le grida spaventate ed elettrizzate delle persone sulle giostre già in funzione.
Un brivido attraversò la schiena della ragazza che deglutì rumorosamente nel vedere quanto le montagne russe fossero alte, troppo alte. Non era mai stata in un parco divertimenti quindi non aveva idea di come fossero.

Guardò con la coda dell'occhio il corvino al suo fianco che teneva tra le mani la cartina del parco mentre un sorriso emozionato dipingeva le sue labbra.
Una semplice maglietta bianca copriva il suo busto, dei jeans blu fasciavano perfettamente le sue gambe, le sue immancabili scarpe bianche calzavano i suoi piedi mentre una papalina nera gli copriva il capo.
Con quei semplici abiti ricordava un adolescente anche se, secondo il parere di Minjee, in quel momento, con gli occhi che luccicavano e la frenesia nel petto sembrava un piccolo bambino pronto a divertirsi e scatenarsi.
Sorrise intenerita.
Si incamminarono verso una direzione a Minjee sconosciuta, ma che sembrava emozionare sempre di più il giovane uomo e, dopo poco, lei capì il perché.
Si ritrovarono davanti ad un'alta e tortuosa montagna russa che compiva giri della morte che fecero venire i brividi alla bionda che iniziò a scuotere freneticamente il capo puntando i piedi.
<io lì sopra non ci vado> si impose lei attirando l'attenzione del corvino che la guardò confuso.
<ma non avevamo mica deciso di fare almeno un giro su tutte le giostre?> chiese sorpreso Jungkook osservandola per qualche attimo in silenzio potendo poi vedere un leggero guizzo timoroso nei suoi occhi.
<hai paura?> le domandò lui nuovamente vedendola arrossire e sbuffare sonoramente.
<io? paura? Pff - mentì lei sentendo il tremore nelle sue gambe aumentare ad ogni grido dei passeggeri su quella macchina infernale, per un istante si chiese perché avesse elencato quel punto nella sua lista - solo che non mi sembra il caso di farlo adesso, di prima mattina. Ho lo stomaco un po' delicato e potrei non reggere tutto quel...sballottamento> concluse lei con fare incerto scaturendo in lui una risata.
<certo, certo> rise lui scompigliandole dolcemente i lunghi capelli biondi lasciati liberi di ricadere morbidamente sulle esili spalle di lei, un tempo più forti.
Ci sprofondò dentro le lunghe ed affusolate dita accarezzando con i polpastrelli la cute con dei piccoli movimenti simili a carezze giocose ed intraprendenti, mosse gli arti accarezzando i morbidi e profumati fili biondi che contornavano il viso espressivo e leggermente consumato della ragazza.
Quel singolo gesto delicato ed intimo, così spontaneo da riempire un cuore d'amore, fece scaturire in entrambi sentimenti ed emozioni talmente forti quanto simili.
Forti rossori color ciliegia popolarono le goti di entrambi che, imbarazzati, si distanziarono di qualche passo.
Rimasero per qualche attimo in silenzio.
Jungkook affondò il naso nella cartina colorata del grande parco, Minjee, invece, osservò le sue scarpe come se fossero la cosa più interessante che avesse mai visto mentre la sua mente continuava a pensare al battito impazzito nel suo petto.
Continuarono così, come due timidi bimbi troppi imbarazzati per dire o fare qualcosa, fino a che, Jungkook, presosi di coraggio, si schiarì la gola rumorosamente attirando così l'attenzione della minore.
<credo che, forse, sia meglio partire da qualcosa di più tranquillo e meno adrenalinico> annunciò il giovane uomo passandosi una mano sulla nuca osservando con occhi curiosi ed imbarazzati.
Minjee si morse leggermente il labbro inferiore ammettendo che l'idea di partire per stadi non era affatto male.
Provò ad aprire bocca quando l'immagine di quello che era accaduto poco prima la investì bloccandole le parole in gola.
Inspirò profondamente alzando lo sguardo sul corvino e, dopo aver annuito, gli sfilò con forza la cartina dalle mani quasi a fargli un dispetto.
Dopodiché gli voltò le spalle dirigendosi chissà dove infossando il viso nel grande foglio pieno di pieghe e colori brillanti.
Jungkook rimase interdetto da quella sua reazione insolita e quasi bambinesca, mentre la vide allontanarsi notò un forte rossore dipingerle la punta delle orecchie.
Un fievole sospiro uscì dalle sue labbra mentre un sincero e tenero sorriso le dipinse subito dopo.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora