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Erano passati diversi minuti di silenzio e nessuno dei due sembrava essere intenzionato ad aprire bocca.
Namjoon era invaso dai ricordi, ne era sommerso e non sembravano volerlo lasciare respirare.
Jungkook, invece, guardava assorto un punto sulla terra battuta appena davanti ai suoi piedi, mentre i suoi pensieri erano unicamente rivolti verso Minjee, giravano solo intorno a lei, come un turbine pronto a portare discordia nella sua testa, già fin troppo incasinata e scombussolata.
Non poteva fare a meno di pensare ai suoi luminosi quanto espressivi occhietti neri, la cui attenzione bramava ogni volta. Celavano profondi segreti, terribili paure e lacrime mia versate. Non riusciva a fare a meno di pensare alle sue guance, un tempo morbide e paffute, graffiate da mani che avrebbero dovuto donarle solo carezze e amore. Non poteva fare a meno di pensare a lei e al dolore che aveva sopportato, all'amaro che si era portata dietro negli anni e che l'aveva trasformata facendola divenire chiusa e rude, acida e diffidente.
E, nonostante fosse diventata così burbera, lui, non poteva fare a meno di amarla ed ammirarla ogni giorno in tutto il suo splendore che la malattia stava sfiorendo. Non riusciva a non amare quel suo lato fastidiosamente ironico e sarcastico che, di solito, allontanava sempre tutti. Quel suo modo di fare da dura che tralasciava sempre squarci di debolezza pronti a saltare fuori ad ogni occasione, ma che riusciva inspiegabilmente a reprimere ogni qualvolta.
Nonostante tutto non riusciva a fare a meno di lei.

Ringraziò nuovamente, nella sua testa, Namjoon, senza di lui non avrebbe di sicuro mai incontrato Minjee, poiché, in quel momento, starebbe, certamente, giacendo nei più profondi ed oscuri meandri della morte.
Senza di lui lei non si sarebbe attaccata alla vita, non si sarebbe trascinata in quel disperato tentativo nonostante la voglia di lasciarsi andare era molta, senza Namjoon, probabilmente, non sarebbe riuscita a superare la depressione, sempre se l'avesse fatto e non l'avesse nascosta come aveva fatto con ben altre cose.
Minjee era sempre stata particolare e difficile da capire, un grande mistero avrebbe osato dire qualcuno, mistero che Jungkook avrebbe svelato con tempo, calma, amore e dedizione, sempre se la malattia glielo avrebbe permesso.
La paura di perderla era tanta ed ora, che stava comprendendo molte cose, passato e presente, emozioni e sensazioni, ora che stava capendo di provare un qualcosa di più profondo rispetto ad un'amicizia, un qualcosa che avrebbe cambiato e rivoluzionato le vite di entrambi, un qualcosa che li stava già unendo... ora non poteva lasciarla andare, non poteva scivolargli dalle mani.
Non l'avrebbe mai fatto, né permesso, avrebbe trovato una soluzione.

Batté, all'improvviso, le mani sulle sue cosce, doveva andare da lei, non poteva attendere un minuto di più. Aveva bisogno di parlare, di sentire il suo dolce profumo invadergli le narici, aveva bisogno di toccare la sua pelle candida con delicatezza, aveva bisogno di vederla sorridere.
Con quel gesto improvviso, risvegliò Namjoon dal suo stato di soffocamento mentale, attirando così la sua attenzione liquida e debole. Si scambiarono uno sguardo carico di sentimenti forti ed intensi.
Namjoon poté scorgere quanto ciò che aveva appena raccontato avesse colpito e lacerato il cuore di Jungkook, accendendo, allo stesso tempo, in lui, una voglia di combattere e difendere ciò che amava incredibilmente potente e forte. Ne rimase quasi ammaliato.
<è fortunata ad averti - esordì il verde - non tutti avrebbero reagito positivamente a ciò che ti ho detto, molti avrebbero esitato> concluse osservando un opzione non molto scontata.
<ho esitato fin troppe volte in passato, non farò lo stesso errore anche con Minjee> ammise Jungkook in un primo momento, affermando poi di essere pronto a cambiare e migliorare.
Namjoon sorrise.
Era lieto di sentire quelle parole, era lieto che la sua amata sorellina avesse trovato un uomo come lui, sperò solo che con il tempo nulla sarebbe sfumato in un mare di incertezze ed allontanamenti.
<bene, solo... se prende le distanze oppure si chiude in se stessa, abbi pazienza e aspettala, per lei è strano trovare di fianco a sé qualcuno che la tratta come un essere umano> raccomandò il maggiore, ricordando al più giovane quanto la ragazza fosse vulnerabile.
<certo, non preoccuparti> lo rassicurò il corvino annuendo con convinzione, ormai aveva ben capito come rapportarsi con Minjee e quasi gli veniva spontaneo.
<a questo punto, allora te l'affido, visto le scottanti dinamiche> sussurrò le ultime parole, ripercorrendo con i ricordi ciò che gli aveva confidato la minore alcuni giorni prima, quando lui le aveva chiesto se amasse Jungkook.
Minjee, anche se non esplicitamente, gli aveva fatto ben intendere cosa provasse e, ora, aveva avuto la conferma, involontaria, da parte del corvino che con trasparente ingenuità gli aveva suggerito con comportamenti e parole quale fosse la realtà.
<che vuoi dire?> chiese Jungkook confuso, non aveva ben capito il riferimento appena posto dal chirurgo, che, in risposta, inarcò un sopracciglio.
<beh lei...tu...- mentre provava a parlare gli parve che il più giovane fosse sempre più confuso a riguardo... "possibile che non gliel'ha ancora detto?!" Si chiese il giovane rimembrando quanto Minjee non avesse peli sulla lingua e, appena ne avesse l'occasione, urlasse ai quattro venti cosa le passava per la mente, anche sentimenti di quel calibro. Forse era cambiata? - aish lascia stare> alla fine decise di non provare ad approfondire l'argomento, probabilmente i due non avevano ancora affrontato la questione faccia a faccia, senza cecità e senza barriere.
Dopo qualche attimo di esasperazione, si alzò in piedi sistemando le pieghe sul suo lungo e candido camice bianco, si passò una mano tra i capelli e si stiracchiò leggermente, cercando di tornare in sé e di mandare via quel mal umore che persisteva e pesava sul suo stomaco.
Si voltò verso il giovane uomo ancora seduto sulla panchina, la cui espressione da confusa passò ad imbarazzata, accompagnata da un leggero rossore sulle goti, forse aveva intuito a cosa si riferisse.
Namjoon sorrise nuovamente prima di parlare.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora