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La mano si mosse veloce sul foglio mentre la penna incise la carta con l'inchiostro nero.
Gli occhi avevano letto un buon contratto e la mente quasi non credeva di essere riuscita ad ottenere quella così tanto osannata promozione. Ci aveva lavorato molto, non lo poteva negare, ma con gli ultimi avvenimenti le sue possibilità erano calate, non che si fosse pentito delle sue scelte, sarebbe corso fuori da quella stanza ancora se il motivo fosse stato Minjee, ma certamente non poteva negare quanto era accaduto.
Eppure, nonostante tutto, era lì, con una nuova carica da dirigente nelle mani, gli occhi luccicanti e l'animo colmo d'orgoglio.
<complimenti - si congratulò con lui il direttore del suo scompartimento, porgendogli successivamente una mano che Jungkook strinse con vigore e sicurezza - negli ultimi anni ha portato all'azienda grandi risultati, questo posto se lo merita> annunciò infine l'uomo dai portamenti eleganti, i capelli neri tirati indietro da della brillantina e dalla presenza intimidatoria e incoraggiante, su cui chiunque avrebbe fatto affidamento.
Dopo aver fatto un breve inchino e cordialmente ringraziato, gli occhi del giovane finirono sull'individuo al fianco del direttore. Il manager che lo aveva visto fuggire da quella stessa sala riunioni alcuni giorni prima, gli stava ora porgendo una mano mentre un lieve sorriso gli lambiva le labbra. Gli occhi scuri lo fissavano attentamente da dietro i sottili occhiali tondi.
<congratulazioni - disse una volta che si furono stretti la mano, lasciando poi che la sua voce si facesse più bassa e lo sguardo più intenso. Jungkook trattenne il fiato, intimorito da cosa sarebbe potuto seguire, ricordava bene di non avergli fatto una bella impressione quel giorno - ricorda sempre quali sono le tue priorità> gli consigliò infine l'uomo con un tono stranamente gentile di fronte al quale il giovane rimase molto sorpreso, aveva sempre sentito dire quanto fosse duro e pungente sul lavoro e quanto, ancor di più, fosse intransigente.
<grazie signore, non la deluderò> affermò Jungkook con sicurezza dopo un primo momento di défaillance.
<ne sono certo> mormorò successivamente l'uomo, lanciandogli un ultimo sguardo prima di passare a congratularsi con Hyejin, anch'ella promossa alla nuova carica nel nuovo stabilimento di Seoul.

Quando tutte le formalità terminarono e i gran capi uscirono dalla sala riunioni un sospiro di sollievo uscì dalle labbra di Hyejin che, dopo essersi stiracchiata e aver tirato un urletto di gioia, picchiettò euforica le mani sulle schiene di Jungkook e Lee Hyonsu per poi avvolgere le braccia attorno alle loro spalle.
<ce l'abbiamo fatta!> disse entusiasta cominciando a saltellare sul posto mentre i tacchi ai suoi piedi iniziarono un ticchettio che si diffuse per tutta la stanza, divenendo attimo dopo attimo sempre più forte, facendo preoccupare il più anziano che, dopo essersi allontanato di qualche passo ed essersi voltato, le lanciò uno sguardo pensoso.
<fai più piano, potresti star disturbando quelli al piano di sotto> disse sistemandosi la giacca che era stata stropicciata dall'euforia della donna che, a quelle parole, alzò gli occhi al cielo con fare annoiato, accompagnando il tutto con una smorfia che fece ridere Jungkook.
<oh vecchio, suvvia, festeggi un po' almeno per questa volta! I suoi beniamini ce l'hanno fatta! Non faccia il vecchio scorbutico come al solito> affermò lei scuotendo il braccio dell'uomo che la guardò sconcertato.
<m-mi hai appena dato del vecchio... - balbettò l'uomo, sconvolto da tutta quell'energia e da tutta quell'irrefrenabile lingua che sembrava aver perduto tutti i più giusti onorifici, parlando a raffica e sommergendolo di parole senza dargli tregua - Jungkook, mi ha appena dato del vecchio...> mormorò nuovamente, ora rivolto al corvino che lo guardava con un sorriso sulle labbra, fin troppo divertito dalla collega dalla raffinata bellezza e dalla parlantina, a volte, fin troppo irrefrenabile e frizzante.
In parte le ricordava Lisa, sopratutto nei gesti e nell'ironia.
<ah ah - Hyejin sventolò l'indice sinistro in aria, come a voler andare a smentire qualcosa, mentre un'espressione furba si fece largo sul suo volto dai tratti felini - ora abbiamo lo stesso grado, quindi posso dire quello che mi pare e piace e, per di più, questa sera ci porterai fuori a bere, è deciso!> concluse infine battendo le mani felice, lasciando un Hyonsu alquanto scombussolato e sconsolato, mentre si diresse da Hajoon, un altro loro collega che era stato promosso come loro alla nuova carica, a cui batté una mano sulla schiena, chiedendogli successivamente se fosse pronto ad ubriacarsi quella sera, ottenendo in risposta uno sguardo perplesso dall'uomo dai folti capelli castani, il volto pallido e dalla stazza imponente.
Non era mai stato un uomo molto loquace, né tantomeno dalla facile ilarità, ma per quanto riguardava il lavoro Jungkook era consapevole fosse uno dei migliori.
<è incredibile, fa tutto lei, botta e risposta> ad attirare la sua attenzione furono le parole divertite di Yongsun, al suo fianco, nel vedere i suoi due colleghi, nonché grandi amici, dai caratteri fortemente discordanti, iniziare a parlottare tra loro o almeno a mettere in atto una conversazione non molto equilibrata visto che Hyejin parlava a raffica mentre Hajoon rispondeva a monosillabi, rimanendo talvolta in silenzio a fissarla stranito.
<tipico da Hyejin - sussurrò a sua volta Jungkook, ottenendo un cenno in accordo con il capo da Yongsun, una giovane trentenne dallo spirito sempre solare e dalla statura non molto slanciata che spiccava se messa a confronto con quella del collega dal carente senso dell'umorismo. I folti e lunghi capelli biondi ondeggiarono insieme al suo capo, riportando nella memoria del corvino un volto che gli fece sussurrare le successive parole - comunque io non ci sarò questa sera, devo tornare a Seoul> disse attirando in pochi secondo tutti gli sguardi su di sé mentre un denso silenzio calò nella stanza.
<cosa?! E perché?!> la voce di Hyejin spiccò in quel vuoto dopo non molto tempo, mentre gli occhi affilati iniziarono a scrutarlo con attenzione e sospetto. A passi lenti gli si avvicinò, facendo lievemente ondeggiare i fianchi, incrociando infine le braccia al petto. Segno di indisposizione che risaltò agli occhi di Jungkook con una tale evidenza da portarlo quasi a sussurrarle quanto non fosse brava a nascondere cosa stesse pensando.
<ho i miei motivi> borbottò lui, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni eleganti, alzando poi leggermente le spalle. Sebbene volesse bene a tutti loro, non era nelle sue intenzioni raccontare quanto stava accadendo, non lo aveva voluto giorni prima, né tantomeno lo era suo desiderio ora, anche se la situazione era parzialmente migliorata.
Erano cose sue, problemi suoi e non trovava di vitale importanza condividerli, né tantomeno dover dare giustificazioni a qualcuno, sopratutto a Hyejin che era certo avrebbe tolto di significato al tutto, l'avrebbe reso superficiale quando nella situazione in cui lui e Minjee si trovano nulla lo era.
Adorava Hyejin, le voleva bene ma la conosceva e sapeva quali argomenti affrontare con lei e quali no.
Non voleva discutere ma, come già aveva immaginato, ciò si mostrò inevitabile.
<ma è la nostra promozione, la devi festeggiare con noi!> affermò la donna, indicando prima se stessa e poi il resto dei presenti all'interno della stanza. Lee Hyonsu, l'unico a conoscenza della situazione in cui Jungkook navigava, sospirò pesantemente. Sapeva bene cosa si sarebbe scatenato di lì a poco.
Ormai li conosceva tutti fin troppo bene.
<se da sobria sei così - sussurrò Jungkook indicandola con un gesto del capo, tentando un'altra via per cercare di risolvere la situazione velocemente, senza animare troppo la situazione rischiando di surriscaldare gli animi - non oso immaginare questa sera come sarai da sbronza, non voglio assistere alla scena> cercò di ironizzare sperando che la collega avrebbe digerito il tutto più facilmente, ottenendo infatti un piccolo sorrisetto consapevole da parte dell'interessata che poi sbuffò annoiata.
<come se fosse la prima volta che andiamo a bere insieme - mormorò lei, inarcando poi un sopracciglio - ci siamo già visti in condizioni a dir poco pietose, non dovresti esserne spaventato> concluse infine con fare ovvio, facendo ricordare con orrore al corvino le serate che avevano passato all'insegna del soju, ritornando a casa ubriachi fradici o mettendo in atto una serie di karaoke imbarazzanti dove non riuscivano nemmeno a stare in piedi.
Hajoon sbuffò mentre Yongsun rise, anche loro le ricordavano bene quelle serate o a tratti talvolta.
<se ha detto che non può ci sarà una buona ragione> Lee Hyonsu corse in soccorso di Jungkook, spalleggiandolo, facendo inevitabilmente insospettire sempre di più Hyejin che assottigliò lo sguardo, osservandoli con fare sempre più indagatorio.
<non mi dire che il nostro Jungkookie~ si è fidanzato, eh?> domandò Yongsun con voce malandrina, portando una mano sotto il mento che prese a massaggiare con fare pensoso, mentre gli occhietti color nocciola presero a scrutarlo luccicanti e colmi di pettegolezzo, quello che più adorava in assoluto.
<ah allora è un buon motivo> borbottò Hajoon, avvicinandosi lentamente a Jungkook per poi lasciargli una leggera gomitata nel fianco mentre le sopracciglia si inarcarono in un'espressione curiosa e maliziosa che non gli si addiceva nel quotidiano.
Il corvino lo sguardò sbalordito.
Cosa stava succedendo in quella stanza?
La promozione aveva dato alla testa a tutti loro?
<tu credi? - a prendere parola fu nuovamente Hyejin - Anche se per una volta non si vedono non muore mica nessuno - borbottò lei rivolgendosi prima ad Hajoon per poi voltarsi di nuovo in direzione di Jungkook che la osservò duramente - o forse sì?> domandò lei infine, con dell'ironia nella voce che fece innervosire non poco il più giovane che strinse le mani lungo i fianchi. Con la sua solita superficialità aveva toccato un tasto dolente.
<Hyejin non sei divertente> disse Jungkook freddamente. Le sue parole parvero lame, sembrarono essere riuscite a far arretrare per qualche passo Hyejin che si sentì un po' intimorita di fronte a quella facciata seria e intransigente che poche volte aveva visto sul volto del collega, sul volto dell'amico.
Ammise di sentirsi un po' gelosa di fronte a quella protezione che Jungkook riservava per quella donna che, nella sua mente, non aveva ancora né un volto né un nome. Si sentì maledettamente gelosa. Un fremito le colpì il petto ma smise di arretrare, puntò i piedi, digrignando i denti. Non avrebbe ceduto.
<e tu non sei un buon collega! È la nostra promozione, devi festeggiarla con noi!> lo attaccò lei allora, ottenendo uno sguardo preoccupato da tutti i presenti. L'aria si stava facendo fin troppo pesante e Lee Hyonsu decise che forse era meglio intervenire per placare gli animi.
Sapendo di non poter ragionare con Hyejin, furiosa com'era, l'uomo decise di avvicinarsi discretamente a Jungkook provando con lui una via più pacifica.
<valle in contro, almeno per questa volta> gli sussurrò senza dare troppo nell'occhio ottenendo in risposta uno sguardo non molto convinto dall'interessato che però, nell'attimo successivo, sembrò cedere di fronte al tono quasi supplichevole dell'amica che ora lo guardava con tristezza.
<avanti resta con noi, solo per questa sera...> disse lei lievemente, riuscendo infine nel suo intento.
<e va bene. Ci sto - affermò Jungkook dopo un lungo sospiro, passandosi distrattamente una mano fra i capelli scuri - voi, iniziate ad avviarvi, io faccio una chiamata e vi raggiungo> a quelle parole un lieve sorriso vittorioso lambì le labbra di Hyejin che, dopo aver sussurrato un leggero grazie, prese sottobraccio Yongsun avviandosi fuori dalla sala, seguite da Hajoon e Lee Hyonsu che tirò un sospiro di sollievo, iniziano poi a preoccuparsi per il suo povero portafoglio.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora