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<è daffero buoniffima>

Disse Minjee con voce impastata, mentre la sua bocca era colma di torta al cioccolata, gli occhietti neri erano ridotti a due fissure e le guance si erano fatte di un forte rosato.
<stupida, non parlare con la bocca piena> la rimproverò Chaerin, Jungkook, che si trovava al fianco della minore, notò quanto dietro quelle parole ci fosse dolcezza e leggero divertimento, non scherno e altezzosità, particolari che si sarebbe aspettato dai membri della famiglia di Minjee.
A quanto pareva questa zia era diversa.
<Jungkook, tu non mangi la tua fetta?> gli chiese l'oggetto dei suoi pensieri.
<oh, si, subito>

Sedevano ad un tavolino in legno, all'ombra di un vecchio e maestoso pesco che regalava loro ombra rinfrescante e la bellissima visione dei suoi petali rosa.
Poco distante si trovava il chiosco di dolciumi appartenente alla donna dai capelli platino che sedeva di fronte ai due giovani, ospiti di quel piccolo angolo di pura tranquillità.

Jungkook, dopo aver osservato un'altra volta la faccina felice e ghiotta di Minjee, si decise ad assaggiare la sua fetta di torta che già dall'aspetto gli pareva molto invitante.
Appena le sue papille gustative entrarono in contatto con quella golosità, gli occhi si sgranarono e del calore si propagò nel suo petto, era davvero buonissima.
<è eccezionale!> esclamò lui dopo il primo boccone, ottenendo un risolino da parte di Chaerin ed una gomitata e un te l'avevo detto da parte di Minjee che continuava ad ingozzarsi quasi come se fosse a digiuno da giorni.
<lo ammetto, sono davvero brava in queste cose - un sorriso furbo lasciò le labbra della donna e la minore sperò vivamente che non avrebbe messo in scena le sue disagianti allusioni, ma, purtroppo per lei, le abitudini non si perdono - ma queste mie mani sono abili in molti ambiti, anche in quelli che non ti aspetti> concluse Chaerin con tono seducente, lanciando un occhiolino a Jungkook che la guardava rosso in viso e con un'espressione indecifrabile.
Minjee alzò gli occhi al cielo.
<sei davvero imbarazzante> disse poi, ottenendo uno sbuffo da parte della zia.
<no, sei tu quella imbarazzante, esci con un bel giovanotto come questo e ti vesti come se dovessi andare a giocare a bocce con i vecchietti del quartiere> la riprese la più anziana indicando in malo modo l'outfit della nipote, composto da una felpa blu grande e calda, il cui cappuccio era diligentemente riposto sopra il capo, le gambe invece erano fasciate da dei semplici jeans neri.
Era vestita come al solito, comoda e semplice.
<non è vero> borbottò Minjee offesa.
<e invece si, non hai nemmeno un po' di trucco!> un sospiro lasciò le labbra laccate di un forte rossetto rosso della donna, fin da molti anni addietro aveva cercato, le rare volte che si vedevano, di trasmettere un po' di amore per la moda alla sua nipotina ricevendo sempre risposte negative, linguacce e smorfie esasperate.
<senti, perché non ti fai un po' i fatti tuoi?!> le domandò, allora, Minjee addentando un altro cucchiaio ricolmo di torta al cioccolato che fin dall'infanzia le aveva sempre fatto girare la testa.
<gne gne> Chaerin imitò la nipote facendo ridere sotto i baffi il corvino che stava assistendo a quella disputa con un po' di imbarazzo, a causa delle continue allusioni e complimenti della donna nei suoi confronti, ma anche con molta allegria perché, nonostante fosse un piccolo bisticcio, aveva compreso quanto fossero poco serie le due e quanto si volessero bene.

Ma una domanda sorse in lui, perché Minjee non gli aveva mai più di tanto parlato di lei?
Di solito gli raccontava di Namjoon o Wendy come sue uniche figure positive nella sua tormentata infanzia, ma della zia un po' pazza non gliene aveva mai accennato.
Eppure sembravano molto legate.
Di una cosa era certo, se gli si fosse presentata l'occasione di porre quella domanda, sicuramente, non l'avrebbe sprecata.

<comunque - Jungkook attirò l'attenzione delle due su di sé - è strano trovare pasticcerie in Corea e se ci sono, di solito, sono gestite da stranieri o appartengono a marche famose americane. Eppure, se non sbaglio, sei tu la titolare> disse il ragazzo notando un particolare che fece sorridere ampiamente Chaerin.
<uh, speravo me l'avresti chiesto, amo raccontare questa storia - ammise la donna mettendosi comoda sulla sedia, mentre un sospiro annoiato di sottofondo le arrivò alle orecchie, facendola leggermente alterare - zitta e mangia la tua fetta> senza nemmeno voltarsi capì che era stata Minjee e senza troppi se e ma bloccò le sue lamentele sul nascere.
Chaerin portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e, dopo essersi schiarita la gola, iniziò a parlare.
<tanti anni fa mi trovavo in un mercatino dell'usato, non ero in cerca di un qualcosa di preciso, in realtà mi ero ritrovata lì senza saperlo, quasi fosse stata opera del destino - raccontò la vicenda in modo quasi mistico, attirando uno sguardo curioso da parte di Jungkook, il quale aveva sempre amato le storie contenenti del mistero. Minjee sorrise nel vedere tutto quell'interesse ricordando come da piccola amasse le storie di sua zia. Il corvino a volte le sembrava un bimbo carino e curioso, semplicemente adorabile - mi aggirai annoiata per le varie bancarelle fino a che non mi imbattei in una che attirò particolarmente la mia attenzione, metteva in esposizione una pluralità di vecchi libri e manuali riguardanti diversi ambiti. Uno in particolare attirò la mia attenzione, era rivestito da una spessa e rigida copertina in pelle marrone. Lo aprii e nelle prime pagine trovai una serie di ricette scritte in una lingua a me sconosciuta, chiesi alla titolare cosa fosse e lei mi raccontò che era un vecchio ricettario italiano che aveva trovato sulle sponde di Busan trent'anni prima - gli occhi del ragazzo si illuminarono, quella storia era sempre più avvincente - Nonostante non sapessi l'italiano ne rimasi affascinata e decisi di comprarlo, una volta tornata a casa accade la magia> il modo in cui lo raccontava rendeva il tutto talmente avvincente e coinvolgente che Minjee, sebbene sapesse quale fosse la verità, ne rimase per l'ennesima volta affascinata.
<quale magia?> Jungkook si sporse un po' dalla sua postazione.
<riaprì il ricettario e inaspettatamente trovai il tutto scritto nella nostra lingua accompagnato da una vecchia foto in bianco e nero ritraente la famiglia a cui era appartenuto il manuale. Spaventata ed incuriosita da ciò tornai alla bancarella per chiedere spiegazioni e-> non fece in tempo a finire di parlare che fu preceduta da qualcun altro.
<e si scoprì che le ricette, a metà libro, erano state riscritte in hangul in modo tale da esser capite dalla gente del posto, la tizia della bancarella l'aveva tradotto> Minjee in pochi secondi spense la magia negli occhi di Jungkook facendo infuriare Chaerin.
<yah! così mi togli tutto il divertimento, non rovinarmi sempre tutto!> esclamò la donna ottenendo un'alzata di spalle da parte della perfida nipote, accompagnata da una linguaccia.
<piccola disgraziata> borbottò a quel punto Chaerin pronta a togliere da sotto il naso di Minjee la torta che lei aveva preparato, come a volerla punire, ma le imminenti parole di Jungkook la bloccarono e confortarono.
<non si preoccupi, la storia è ugualmente molto avvincente - la rassicurò il giovane salvando l'amica dalla furia della zia - la prego, mi dica altro a riguardo> continuò infine beccandosi un'occhiataccia da parte di Minjee.
<oh caro, sei davvero un pasticcino - gli strizzò una guanciotta sorridendo. Stava per ricominciare a parlare quando si accorse che la torta era finita - vado a prenderne qualche altra fetta, torno subito> avvisò i due prima di dileguarsi.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora