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<da dove vuoi che cominci?>

Dopo quella domanda, Jungkook, sospirò prima di sedersi affianco all'uomo che gli aveva appositamente fatto un po' di spazio sulla panchina. Guardò per qualche attimo le sue scarpe bianche aderire perfettamente alla terra battuta, mentre un leggero venticello lo fece rabbrividire.
<sono così evidente?> chiese con un mezzo sorriso.
<un po' - mugugnò il verde con ancora la sigaretta tra le labbra piene e rosee - allora, dimmi, che vuoi sapere?> chiese nuovamente con del leggero fastidio nella voce, sebbene non avesse realmente qualcosa contro di lui, diffidava solamente nel parlare con il ragazzo che sua sorella forse amava, sopratutto perché la gelosia si faceva ancora sentire.
Jungkook percepì perfettamente quel suo stato d'animo e non poté fare altro che sbuffare, neppure lui avrebbe voluto avere qualcosa a che fare con lui, non lo aveva preso in simpatia, sopratutto per quello che lo aveva legato in passato a Minjee, ma era l'unico che gli avrebbe potuto dare le risposte alle domande che gli frullavano in testa.
Così, dopo qualche attimo in cui cercò di placare quella seccatura che lo stava importunando, proseguì nel parlare.
<mi ha raccontato alcune cose, so di voi due - disse, facendo comparire una smorfia irritata sul volto di Namjoon che non aveva ben accolto quella sua intromissione nel passato, chi era lui per intromettersi in cose di quel calibro? - ma so anche che mi ha tenuto nascoste alcune questioni importanti> concluse infine, mentre il suo sguardo si fece più cupo.
<e non ti sei chiesto il perché?> domandò ovvio il verde, riducendo la sigaretta tra le sue dita al minimo, dopodiché la spense sulla panchina buttandola nel portaceneri sopra al cestino distante qualche centimetro da loro.
<si, molte volte, ma sono preoccupato...dimostra fin troppo spesso di essere forte, ma, in realtà, è più fragile di quanto non sembri> raccontò Jungkook vedendo l'uomo affianco a sé annuire consapevole.
<mh, Minjee è davvero un bel mistero, difficilmente capisci cosa passa per quella mente contorta e, con altrettanta fatica, percepisci quando sta male e quando sta bene, è brava a mentire, l'ha fatto per talmente tanto tempo che ormai è una sciocchezza per lei> espose Namjoon, mordicchiandosi il labbro inferiore con nervosismo, non amava parlare del passato, su questo punto di vista assomigliava molto a Minjee.
Lui aveva sempre fatto molta fatica a capirla, era sempre stata così chiusa e nascosta da quella barriera di sarcasmo che, poche volte, aveva percepito le sue vere emozioni, tranne durante il suo periodo buio, quello era stato tremendamente doloroso e Minjee non era riuscita a nasconderlo del tutto.
Jungkook non disse nulla, era vero, la ragazza era complicata, ma sapeva riconoscere la bugia sulle sue labbra, aveva imparato questa sua arte con Yoongi, che era sempre stato un racconta balle con i fiocchi che, pur di non far preoccupare gli altri, inventava questioni su questioni.

<sai, mi sorprende il fatto che ti abbia raccontato del suo passato, ha sempre odiato farlo, con i suoi vecchi "amici" ha sempre evitato questo discorso come la peste> raccontò Namjoon, ricordando come all'epoca, quando i suoi compari del liceo gli avessero chiesto di raccontare qualcosa sulla sua infanzia, lei, li avesse liquidati con un "non sono fatti vostri".
<ha cercato di evitarlo anche con me> ammise Jungkook, rimembrando quanto fosse stato complicato anche solo sapere quanti fratelli e sorelle avesse. Sorrise, avevano fatto passi da gigante.
<già, immagino, ma sembra che tu abbia avuto la meglio...a quanto pare hai sciolto e conquistato il suo cuore di ghiaccio> lo squadrò da capo a piedi, osservando il suo viso che, a quelle parole, divenne rosso quanto un pomodoro, per poi passare ai tratti forti e decisi di quest'ultimo che lasciavano intravedere, dietro gli occhiali rotondi, della dolcezza, poi c'erano gli occhi grandi da cerbiatto, scuri e profondi come un pozzo al chiaro di luna, il corpo era forte e slanciato, ma sopratutto affascinante, il carattere invece gli era parso piuttosto pacifico, tranquillo e a tratti deciso, non di sicuro come ricordava piacesse a Minjee. Namjoon, infatti, rimembrava come la sorella avesse sempre amato i cattivi ragazzi, ma, a quanto pareva, Jungkook era l'esatto opposto. Aveva notato in quei giorni, in cui li aveva spiati da lontano, quanta dolcezza e premura le riservasse, calibrata, naturalmente, da una buona quantità di divertimento che sembrava non mancare mai ogni qualvolta fossero assieme.
C'era sempre un qualcosa di magico quando erano insieme, un qualcosa che era sempre mancato nella sua vecchia relazione con Minjee.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora