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<grazie per aver scelto red flowers e arrivederci> Lisa ringraziò un uomo di circa cinquant'anni che aveva comprato un mazzo di quindici bellissime rose rosse, da regalare alla sua adorata moglie, nel suo negozietto.
Appena la porta si chiuse dietro l'uomo, la ragazza non riuscì a non trattenere un'esclamazione.
<a quanto pare esistono ancora degli uomini che regalano dei fiori alla propria donna> disse lei aspettandosi di ricevere una battuta sarcastica a momenti, ma in risposta ottenne solo il silenzio.
Corrucciò le sopracciglia stranita, dov'era quell'ironia tanto pungente?!
<Minjee mi hai sentit-> si bloccò quando, nell'osservare l'interno del negozio non incontrò lo sguardo annoiato e sonnecchiante dell'amica di cui aveva quasi dimenticato la permanenza in ospedale.
Solo in quel momento rimembrò l'assenza di Minjee e della malattia che la stava consumando. La verità riguardo a ciò le faceva sempre così male che il suo cervello, a volte, le faceva credere che tutto era come un tempo, quando di problemi non avevano se non i repentini bisticci che le due avevano riguardo alla disposizione di scaffali all'interno del loro negozio.
Una stretta al cuore la fece sussultare.
Il sorriso, che fino a qualche secondo prima illuminava il suo viso, le morì sulle labbra.
Gli angoli della bocca le si incurvarono verso il basso e gli occhietti neri si fecero sempre più malinconici nel sentire e vedere quella forte mancanza.
Sospirò pesantemente, lasciando, poi, che una mano si intrufolasse tra i suoi capelli rossicci, che slegò dall'alta coda di cavallo che aveva iniziato a darle molto fastidio.
<tesoro, hai detto qualcosa?> le chiese Hoseok sbucando fuori dal magazzino del negozio dove aveva sistemato alcuni garofani appena arrivati.
I loro sguardi si incrociarono ed il castano intuì fin da subito che c'era qualcosa che non andava.
<io in realtà...no, cioè si, ma...> sbuffò infine passandosi entrambe le mani sugli occhi.
Il ragazzo, allarmatosi, le fu subito vicino accarezzandole la chioma liscia ed appariscente che tanto amava.
<che succede?> domandò fievolmente intristendosi quando vide gli occhi di lei farsi lucidi.
<no, nulla, è solo che... - deglutì a fatica, mentre le mani iniziarono a tremare come del resto anche le labbra. In quell'ultimo periodo, non sapeva spiegarsi come, ma stava sempre male quando ripensava a Minjee - mi m-manca, Hobi, mi manca tantissimo e la mia testa cerca sempre, in un qualche modo, di ricordarmelo nel modo peggiore possibile> spiegò Lisa con occhi lucidi, passandosi nuovamente una mano tra i capelli.
<penso sempre che sia qui, con noi, come al solito, a lanciare occhiatacce a clienti esuberanti ed asfissianti, a sbadigliare continuamente, a fare battute acide e sarcastiche che inevitabilmente mi fanno ridere - una lacrima sfuggi al suo occhio destro, facendo intristire sempre di più Hoseok, che non aveva mai visto la fidanzata così fragile ed emotiva. A quanto pare stava sfogando tutte le emozioni che fino a quel momento aveva tenuto nascoste - Penso che sia sempre qui, con noi, a darci fastidio nei nostri giorni no solo per strapparci una risata, oppure che si stia occupando dei gigli come se fossero suoi figli,... - si intrufolò tra le braccia del maggiore che, senza fiatare, l'accolse, stringendola a sé con delicatezza e premura - Hobi, m-mi manca e ho paura, ho paura che possa accadere ciò che tutti stiamo evitando di pensare> gli confessò infine, venendo poi bloccata da un soffocato e sofferto singhiozzo.

Hoseok sospirò fievolmente, accarezzandole dolcemente il capo e lasciandole piccoli baci tra i capelli.
Anche lui sentiva la mancanza di Minjee e ne stava soffrendo enormemente.
Da vederla tutti i giorni, dal mattino al tardo pomeriggio, anche durante i weekend quando si concedevano uscite extra lavorative, erano arrivati a passare con lei si e no qualche ora, durante i giorni in clinica, oppure qualche pomeriggio o mattinata, quando si trovava nelle due settimane di riposo.
Era dura perdere una presenza così particolare quanto stuzzicante, pungente e divertente, ma naturalmente non potevano nulla contro il cancro e, se quella tormentata lontananza avrebbe favorito la guarigione in un qualche modo, avrebbero sopportato.
Avrebbero sopportato per il suo bene.
Mancava tantissimo ad entrambi e speravano che le cure avrebbero fatto il loro dovere, non lasciando, nel caso contrario, un vuoto incolmabile nei loro cuori.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora