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Altre forti risate riecheggiarono all'interno del luminoso salotto, i piatti che, poco prima, contenevano le pietanze erano ormai vuoti, mentre gli stomaci erano pieni e sazi, per quanto potessero esserlo.
Quella stessa mattina, dopo il loro "pietoso" incontro ed il momento intimo e dolce che avevano vissuto, Minjee aveva invitato a pranzo Jungkook, affermando di non essere in grado di fare alcun che, omettendo il fatto che volesse un po' di compagnia, la sua compagnia.
Così il corvino, senza farselo ripeter due volte, aveva accettato entusiasta e felice, sapendo ciò che nascondevano le parole della ragazza che, come al solito, si volle dimostrare più forte di quanto in realtà non lo fosse.

<...e poi le ho vomitato nella borsa> la bionda concluse il suo racconto facendo ridere di gusto il giovane uomo seduto dalla parte opposta del divano rispetto a dove si trovava lei.
<e non ti ha detto niente?> le chiese lui con tono curioso ed interessato, mentre il sorriso non accennava a voler scomparire dalle sue rosee labbra.
<oh no, Lisa era talmente ubriaca che non se ne era neanche accorta. La mattina dopo le ho fatto credere che fosse stata lei a creare quel macello nella sua incantevole borsetta> ammise Minjee ottenendo uno sguardo divertito ed incredulo da parte del maggiore, che scosse la testa sbalordito.
<certo che sei davvero perfida> affermò vedendola sorridere malignamente prima di assumere un'espressione provocante, mentre gli occhi si fecero più scuri.
<e non hai ancora visto niente> disse lei con tono basso facendolo ammutolire e deglutire rumorosamente, cosa che intenerì solamente la minore che sorrise infine abbandonando la malizia che aveva avvolto il suo sguardo.
Appoggiò la testa e la spalla sinistra di lato allo schienale del divano, così da poter continuare ad osservare il corvino, mentre un sospiro stanco ed esausto lasciò le sue labbra.
Era vero, grazie alla presenza di Jungkook sia il suo umore che il suo corpo sembravano essere migliorati, ma non del tutto.
Sì stropicciò gli occhi con il palmo di una mano, mentre uno sguardo preoccupato iniziò a bruciarle sulla pelle.
<come va?> chiese dopo un po' il corvino vedendola increspare le labbra e sistemarsi, per l'ennesima volta, il cappuccio della felpa sopra la testa, azione che non era passata inosservata al ragazzo che aveva notato quanto la bionda cercasse di non lasciare la testa scoperta.
<insomma, si tira avanti> ammise Minjee mostrandogli un debole sorriso.

Si scrutarono per qualche attimo nel più totale silenzio, mentre un senso di inquietudine si fece spazio nella ragazza nell'osservare gli occhietti scuri e tristi del maggiore.
Si sentiva quasi in colpa nell'essersi mostrata così fragile, perché, alla fine, aveva sconvolto solamente la sua tranquilla mattinata. In effetti si rese conto che, a causa di un suo capriccio, stava sconvolgendo il pernottamento di Jungkook a Seoul, poiché , oltre a dover star dietro al fratello, lui si sentiva quasi in dovere di prendersi cura anche di lei di cui sapeva proprio ben poco, sopratutto perché Minjee non era molto volenterosa nel raccontare qualcosa di sé.
Scrutò attentamente ogni suo particolare, scorgendo della leggera stanchezza sul suo volto ed, inevitabilmente, la bionda immaginò che fosse proprio lei la causa.
Si incupì al pensiero, lei, che era sempre stata abituata a far affidamento su se stessa, per la prima volta, vide quello che accadeva se pesava anche solo un po' sugli altri. E il tutto non le piacque molto.
Non voleva fargli male, né tantomeno consumarlo come stava accadendo a lei a causa della malattia.
Aprì leggermente la bocca, attirando così l'attenzione del maggiore che puntò le sue iridi prima sulle labbra di lei che osservò con una nota famelica, che non sfuggì allo sguardo attento dell'interessata, poi le spostò con svogliatezza e riluttanza sul volto di Minjee che, non parlò subito, aspettò qualche attimo calcolando bene le sue parole ed intenzioni che, alla fine si riversarono in un'unica e semplice parola.
<scusa> sussurrò vedendolo sorprendersi a quelle parole, iniziando a guardarla confuso ed interdetto.
<a cosa ti riferisci? Non capisco, non hai nulla di cui scusarti - affermò lui serio inclinando leggermente la testa di lato - a meno che tu non mi abbia vomitato nello zaino come hai fatto con Lisa, beh perché in quel caso...> cercò infine di sdrammatizzare ottenendo un risolino da parte di Minjee che scosse la testa esasperata.
<no, scemotto - sussurrò lei con una nota di leggerezza nella voce che rassicurò, per qualche attimo, l'animo del corvino - è solo che...ecco...mi dispiace solamente che tu debba sopportare tutta questa situazione, oltre ad avere Yoongi, ti preoccupi sempre per me ed io... - un forte rossore popolò il viso della più piccola che trovava molta difficoltà nell'esprimere ciò che stava provando e pensando - ed io non faccio altro che sommergerti con i miei problemi quando in realtà, in fondo, non c'è nulla che ci lega e nessuno che ti obbliga a farlo> concluse lei tristemente, mentre lui abbassò per qualche attimo il capo non permettendole di scrutare alcun che sul suo viso.
Passò qualche attimo di silenzio in cui Minjee si sentì così vulnerabile ed esposta che quasi pensò di fuggire dal suo appartamento e di non farsi più vedere.
<è vero nessuno mi obbliga, - ammise lui facendo scricchiolare il povero cuore della minore che batteva ad un ritmo mai sentito - lo faccio e basta. Sai, la prima volta che ti ho vista mi sei sembrata la persona più scorbutica del pianeta, quasi più di Yoongi, sembravi arrabbiata con tutto e tutti, ma allo stesso tempo mi sei parsa così dannatamente interessante e fuori dal comune che mi ero ripromesso che avrei tentato di instaurare un'amicizia, nonostante sospettassi già qualcosa riguardo la tua salute. Lo ammetto, i primi tempi mi hai reso l'impresa davvero difficile, poi, quando sono venuto a sapere della malattia - Minjee sentì il su cuore fermarsi, aveva paura di continuare ad ascoltare, aveva paura di sentire qualcosa che non si sarebbe mai aspettata, ma non cedette e si fece forza - mi sono fermato a pensare per qualche attimo, ma, alla fine, dopo neanche qualche secondo, avevo già trovato la risposta> raccontò lui non distogliendo neanche una volta gli occhi da lei che lo osservava rossa in viso, accaldata e con il cuore a mille. Stesse sensazione che anche Jungkook iniziò a provare, alternando dolci sorrisi ad occhiate divertite ed intenerite.
<ovvero?> domandò lei con un filo di voce, quasi temendo di star facendo o dicendo qualcosa di sbagliato.
<ovvero che, in qualunque caso, in qualsiasi modo sarebbero andate le cose, ne sarebbe valsa la pena> a quelle parole il corpo di Minjee fu scosso da mille sensazioni che la scombussolarono bruscamente, facendola vacillare nel suo piccolo angolino di mondo in cui sentì che qualcosa stava per cambiare.
Inaspettatamente si ritrovarono uno vicinissimo all'altra, nemmeno loro si erano resi conto di quell'avvicinamento che era stato quasi spontaneo.
<perché mi stai dicendo tutto questo?> sussurrò lei con le con le ultime briciole di coraggio che le erano rimaste, sentendo il cuore in gola quando lo vide appoggiarle delicatamente una mano sulla guancia sinistra che prese ad accarezzare, come ormai era solito fare.
Entrambi sentirono di essere nel posto giusto con la persona giusta, entrambi sentirono quella stessa sensazione che avevano provato quel mattino, quando si erano avvinghiati l'uno all'altra in quella sorta di abbraccio che lasciava trasparire ben molte cose, ardere dentro di loro.
<perché io-> iniziò a dire lui quando un suono inaspettato li fece sobbalzare entrambi sul posto, mentre le parole che Jungkook desiderava tanto pronunciare gli morirono in gola.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora