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Sedeva sul morbido letto della stanza che le era stata assegnata.
Le gambe a penzoloni erano rivolte verso la porta d'entrata che in quel momento era spalancata, in modo tale da permetterle di osservare il tranquillo via vai di malati, infermieri e dottori.
Strinse leggermente le lenzuola tra le dita tremanti mentre l'agitazione iniziava a farsi sempre più viva in tutto il suo corpo, coperto da una leggera camicia da notte bianca latte.
Tutto quel colore neutro che si estendeva dalle pareti ai vestiti di tutti i presenti iniziava a darle la nausea.
E pensare che era solo il suo primo giorno.

<è una novità vederti così agitata> ammise Lisa seduta su una sedia accanto al letto, precisamente alla sinistra di Minjee.
Aveva notato l'ansia di Minjee dal modo frenetico con cui faceva ondeggiare le gambe, caratteristica che metteva in mostra le rare volte che si preoccupava per qualcosa.
Lisa, dopo la confessione dell'amica, aveva preteso di accompagnarla a fare il primo ciclo di chemio e, nonostante Minjee fosse stata contraria alla cosa, alla fine aveva acconsentito per la disperazione.
La rossa non era affatto un tipo convincente, ma bensì sapeva come sfinire una persona ed, in quel periodo, la pazienza della bionda era pari a zero.
<se sei qui per rompere le scatole, quella è la porta> ribatté la giovane legandosi i capelli dorati in una coda bassa mentre l'amica al suo fianco ridacchiò divertita.
<nono, non ti lascio mia piccola e dolce permalosa> affermò Lisa alzandosi dalla sua postazione ed afferrando una delle due mani di Minjee che stringevano con sempre più forza le lenzuola lattee.
La prese delicatamente racchiudendola tra le sue con fare rassicurante, la vide alzare il volto da terra per fare immergere poi i suoi occhi in quelli di Lisa che cercò, tramite quel contatto, di infonderle un po' di coraggio.
<non ti lasceremo più da sola> sussurrò dolcemente la ragazza, riferendosi anche al fatto che, nei giorni in cui sarebbe rimasta in ospedale, sia lei che Hoseok sarebbero andati sempre a trovarla, o la mattina o il pomeriggio.

Minjee le regalò un sincero e riconoscente sorriso che aveva in sé però una nota di dispiacere, infatti credeva che a causa della sua malattia e della sua condizione, lentamente, li avrebbe schiacciati.
Credeva, anzi era consapevole che in un modo o in un altro, un giorno, avrebbe causato loro molto dolore, perché quel 30% di possibilità di morte non sarebbe mai svanito nel corso delle cure.
Stava per aprire bocca quando la porta fu chiusa con vigore e forza, tanto da far sussultare sul posto le due ragazze che erano rimaste per parecchio tempo in un clima silenzioso e tranquillo.
Entrambe portarono l'attenzione sulle tre figure che avevano fatto il loro ingresso in modo discreto rovinandolo poi con un boato a dir poco fastidioso.
Minjee riconobbe il dottor Kim Seokjin con le sue labbra piene, le spalle larghe e la sua bellezza a dir poco strabiliante, le regalò un gentile sorriso mentre da dietro di lui spuntò una testa arancione.
La persona in questione era un giovane ragazzo leggermente più basso e più giovane del primo, indossava lo stesso camice bianco di Seokjin, aveva un viso caratterizzato da tratti piuttosto morbidi e dolci, le sembrava una patatina carina con le sue guance paffute e rosee.
Anche lui aveva due labbra piene e voluminose, di quelle che non ti stancheresti mai di toccare.
Ma la cosa che catturò di più l'attenzione di Minjee furono proprio i suoi scompigliati e appariscenti capelli, un ammasso che dava l'aria di una fiamma pronta ad alimentare un incendio.

La bionda sentì Lisa, al suo fianco, deglutire rumorosamente.
<non dirmi che siamo finite in uno di quei telefilm come Grey's anatomy, dove sono tutti fighi?!> sussurrò lei continuando a far vagare il suo sguardo da un medico all'altro.
Minjee rise leggermente tirandole poi una gomitata.
Purtroppo anche la donna più fedele sarebbe rimasta affascinata da quei due uomini.
<ciao Minjee, a quanto pare oggi hai compagnia> esordì il più anziano che aveva notato, con suo grande piacere, che questa volta la ragazza era stata accompagnata.
Qualcuno, a quanto pareva, era riuscita a convincerla.
A quelle parole ricevette solo alcuni gesti del capo da parte bionda che, come la prima volta, non si mostrò molto loquace mentre Lisa si presentò.
<bene, lui è il mio apprendista, Park Jimin - affermò lui indicando con una mano il giovane uomo dai capelli arancioni che fece un passo avanti sorridendo amichevolmente a Minjee, la quale lo trovò piuttosto buffo e carino quando vide i suoi occhi quasi chiudersi a causa dell'ampio movimento - sarà sempre presente durante i nostri incontri mentre lei è Wheein, sarà la tua infermiera di riferimento> concluse l'uomo facendo avanzare una giovane donna che era rimasta nascosta alle spalle dei due, non facendosi notare.
I suoi lunghi capelli neri erano raccolti in un'alta coda di cavallo mentre una piccola frangetta le ricadeva sulla fronte, i suoi piccoli occhietti neri ed affilati incorniciavano alla perfezione il viso paffuto.
Non era molto alta e la sua pelle era chiarissima.
A risvegliare Minjee fu Seokjin che, dopo essersi consultato con Jimin, le si avvicinò invitandola a stendersi sul letto.

Spring Day//J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora