CAPITOLO 4

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Ormai sono tornata a casa da un bel po',ma durante il tragitto mi sono fermata in un piccolo negozietto del centro per comprare un diario segreto. Non so perchè l'abbia fatto; forse ogni tanto anch'io sento il bisogno di sfogarmi con qualcuno...

Ora sono distesa sul mio letto e sto scrivendo queste "poche" righe. Non sapevo bene come iniziare,perchè è la prima volta che faccio una cosa del genere,quindi ho descritto la mia vita,chi sono,le mie emozioni...fino ad arrivare alla mia giornata. Mi sembra più una storia,a dire il vero,piuttosto che uno sfogo personale...per questo le ho dato un nome: 'This is me',ovvero "Questa sono io". Mi sembrava il più appropriato,ecco. Alzo lo sguardo dalla pagina a righe marroni,per guardare l'orologio da parete: sono le quattro e tra mezz'ora dovrò trovarmi lì. Sarà meglio che mi sbrighi...Chiudo il diario riponendolo con cura in un cassetto e corro verso l'armadio. Indosso sempre lo stesso genere di vestiti,quindi non si può dire che abbia una vasta scelta. Prendo comunque un paio di jeans molto carini,che non metto mai per la scuola, una maglietta a mezze maniche con dei disegni floreali ed il mio bel paio di Converse bianche. Mi specchio velocemente prima di vestirmi: sembro appena uscita da un film horror sui morti viventi in cui io ero la protagonista. Non ci penso troppo;d'altronde ho tutto il tempo per prepararmi come si deve,almeno spero! Quando esco dal bagno ho un aspetto decisamente migliore di prima. Mi fermo di nuovo davanti al grande specchio di camera mia:sì, sono presentabile per davvero. Ho messo anche un po' di matita per gli occhi ed un filo di mascara,per apparire più...carina. Di solito non mi trucco molto,non so...mi sentirei al centro dell'attenzione...sarei a disagio e....Dio,ho davvero un problema.
Pensando ciò non posso fare a meno di sorridere,mentre controllo di aver messo nella borsa tutto ciò che ritengo davvero indispensabile:telefono,cuffiette e portafogli non mi mancano mai. Controllo un'ultima volta l'orologio,per poi scendere al piano inferiore.

Vado in cucina e saluto mia madre,dicendole che ho un appuntamento importante;sto per aprire la porta,quando vengo fermata dalla sua voce . "Aspetta! Non mi avevi detto niente...dove vai?" " Al parco" rispondo frettolosamente; non posso,ma soprattutto non DEVO arrivare in ritardo. "E verso che ora tornerai?" "Non lo so...scusa ma devo assolutamente andare,o farò tardi"chiudo la porta non dandole nemmeno il tempo di rispondere;so che non è da me lasciare mia madre senza una spiegazione,ma sono davvero agitata e la paura di arrivare in ritardo mi perseguita.
Non fraintendetemi:non sono una maniaca del controllo o cose del genere...anzi,direi che è il contrario.
Solo mi piacerebbe arrivare presto per avere il tempo necessario di capire cosa stia succedendo. Io...che esco con qualcuno...un ragazzo poi....non è mai stato visto sulla faccia della Terra.

Il parco non è molto lontano da casa mia quindi dovrei impiegarci qualche minuto;quando varco il cancello leggermente arrugginito,intravedo una testa bionda osservarmi da lontano:è già qui. Bene.....
Lo saluto con un cenno della mano,per poi avvicinarmi. Ha una mano dietro la schiena e mi sorride amichevolmente;sento ancora quel maledetto tremolio allo stomaco ed odio il fatto di non poterlo controllare "Ciao"mi dice,interrompendo i miei pensieri,gli sorrido,mentre osservo il suo braccio spostarsi da dietro la schiena e porgermi un mazzo di fiori Non posso crederci. Nessuno mai aveva avuto un pensiero tanto carino per me....tranne mio padre a San Valentino,ovvio.
Accarezzo con la punta delle dita i petali di una rosa rossa perfettamente incastonata tra alcune margherite,con gli occhi che mi brillano per lo stupore,per poi incontrare i suoi occhi azzurri;è chiaramente imbarazzato: "Sono bellissimi"spalanco leggermente la bocca,ancora meravigliata dal suo gesto tanto semplice quanto speciale. "Grazie mille"porto le mie braccia attorno al suo collo,abbracciandolo. Da quanto sia rigido il suo corpo a contatto con il mio,capisco di aver esagerato...forse. Mi scuso timidamente,staccandomi;mi rivolge un sorriso,facendomi arrossire leggermente. "Grazie davvero"dico ancora,osservando con cura ogni fiore e toccandone i petali "Figurati,è stato un piacere!" gli sorrido.
Passeggiamo per un po',superando decine di bambini urlanti ed anziane signore che danno del cibo ai piccioni;osservo tutto in silenzio:amo la semplicità delle piccole cose di ogni giorno.
Niall rompe il silenzio che si era creato tra noi: " Come mai eri sola stamattina a scuola?"chiede,facendomi bloccare sul posto;gli occhi mi si fanno lucidi.Credevo che ormai quella cicatrice si fosse chiusa del tutto,ma,evidentemente,ho solo cercato di nasconderla.... Niall si accorge della mia reazione e stavolta è lui ad abbracciarmi. Sento il suo profumo invadere le mie narici ed il calore della sua pelle avvolgermi lentamente,facendomi sentire protetta. Sto così bene,come non lo sono stata mai,che potrei restare così per ore. Solo quando fa in modo che il contatto tra noi svanisca,ricordo di dovergli dare delle spiegazioni.

Alle mie parole rimane immobile:è stupito,me ne accorgo dalla sua espressione,ma ha gli occhi pieni di rabbia. "Non è giusto!" dice stringendo i pugni "Lo so" rispondo annuendo e con lo sguardo basso. "E pensare che ero anche disposto a fare amicizia con loro..."sbraita. Sapevo che sarebbe successo:nella sua reazione vedo me qualche anno prima;non posso permettere che anche lui resti da solo. "Niall...ascolta..." si volta verso di me "non voglio che resti solo per colpa mia..." "Non capisco" dice timidamente,il mio tono di voce sembra averlo calmato. "Ecco..."le parole sembrano più difficili da dire,non vorrei sembrare scortese "se non ti avessi raccontato tutto ora probabilmente avresti già pensato a come farti degli amici..ma essendo a conoscenza di come siano in realtà,alla fine deciderai che sia meglio restare soli e probabilmente ne soffriresti...la colpa sarebbe solo mia" mentre lo dico abbasso lo sguardo e mi soffermo ad osservare l'erba che ci circonda. Sto per piangere di nuovo e non voglio che Niall mi veda. " Cosa stai dicendo!? Non è giusto che ti trattino in questo modo,quindi perchè dovrei essere loro amico!? E poi ti ho chiesto io di raccontarmelo,non è per niente colpa tua..."fa una breve pausa,durante la quale prende aria attraverso un respiro profondo "non sono solo: ci sei tu con me"aggiunge con tono più calmo.
Sposto il mio sguardo su di lui:sono davvero sorpresa da come abbia reagito,non vuole che venga trattata così....forse tiene davvero a me...mi asciugo gli occhi leggermente umidi e lo abbraccio forte "Per sempre" gli dico e sento la pelle del suo volto distendersi lentamente in un sorriso.

Niall era ciò che mi serviva. In questo momento ho capito che,per quanto possa essere forte la corazza che ci costruiamo,può bastare un abbraccio a farci sciogliere,purché sia dalla persona giusta.
Niall lo è.

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