•Il piano di Edward•
Mike's pov
Sono passate un paio d'ore dal momento in cui ho salutato per l'ultima volta Chester.
Nel frattempo non è successo nulla di speciale, visto che per tutto questo tempo sono semplicemente stato perquisito dalla testa ai piedi: ho perso il mio cellulare prima di entrare nella stanza dell'interrogatorio..e quando l'ho confessato agli agenti pensavano che stessi mentendo per riuscire a portarmelo in cella.
Mi hanno rivoltato come un calzino, ma ovviamente non hanno trovato niente.
Inoltre ho chiesto ai poliziotti qualche minuto per raccogliere le mie cose, ma a quanto pare non gli è andato giù il fatto che non siano riusciti a trovare il mio cellulare, quindi non me lo hanno permesso.
Ora sono ammanettato e sto attraversando il corridoio della prigione guidato da un agente, passando una dopo l'altra tante celle tutte dannatamente uguali.
-Ascoltatemi, io non posso essere messo dentro! Vi prego, mi avrete sulla coscienza!-
-Vuoi stare zitto?!- mi interrompe il poliziotto mentre è intento a trascinarmi con forza. -Ci manca solo che ti metta a chiamare la mammina e abbiamo fatto bingo-
-Avanti agente, non starà facendo sul serio! Io sono innocente!-
-Già- afferma. -Chissà perché dicono tutti così mentre attraversano questo corridoio..anche gli assassini urlano di essere innocenti sai?-
-Ma io non ho ucciso nessuno per la miseria!-
L'agente non risponde, si limita a continuare l'avanzata tirandomi per i polsi.
Dopo qualche minuto di camminata arresta il passo, fermandosi davanti ad una cella.
Tira fuori un mazzo di chiavi incastrato nella sua cintura e dopo avermi sfilato le manette infila la chiave nella serratura.
Il rumore quasi assordante della porta a sbarre che si apre rende il tutto ancora più dannatamente tetro.
-Benvenuto nella tua nuova ed accogliente dimora- afferma l'agente con un ghigno irritante. -Vedrai, ci farai l'abitudine..prima o poi-
-Nessuno si abitua all'inferno- affermo mentre massaggio i miei polsi, doloranti per le manette decisamente troppo strette portate fino a pochi secondi fa. -Perché io dovrei?-
Prima di rispondere l'agente mi guarda.
-Perché tutti gli angeli nascondono una loro parte da demone- esordisce sicuro. -E i demoni stanno bene all'inferno-
Lo guardo anche io, avvicinandomi di qualche passo a lui.
-Sarò anche un angelo come dice lei..ma me ne andrò da qui- prendo parola. -E quando lo farò state sicuri che potrete cercarmi per tutto il fottuto paradiso, ma non mi troverete mai -
Sorride sarcasticamente.
-Sai, tutti i nuovi arrivati passano la prima settimana ad organizzare piani di fuga e quant'altro- ammette con tono quasi divertito. -Di solito li lascio fare, mi piace vederli disperare quando falliscono..ma tu mi sei simpatico, quindi ti do un consiglio novellino: ci sono lo 0,1% di probabilità che tu possa scappare da qui senza essere visto..risparmiati la fatica di pensare ad un modo per andartene-
Ascolto le sue parole mentre osservo la cella dove dovrei passare i prossimi mesi..non è molto invitante.
-Non ho intenzione di fare un altro passo- esordisco. -Io lì dentro non ci entro-
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Daughter || Chester Bennington
FanfictionUn padre sarebbe disposto a tutto pur di proteggere sua figlia dal mondo esterno. E se questo "tutto" includesse nascondere la sua esistenza per 17 anni? Classifiche storia?️ •1° in #chesterbennington •1° in #linkinpark •1° in #bennoda •1° in #remem...