Chapter 16

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•Welcome to Miller's house•

Eva's pov

-Eva, aspetta un secondo- afferma Mark alzandosi anche lui dal divanetto dello Starbucks. -Non puoi andare lì da sola, non hai neanche la certezza che sia davvero stato Edward a scrivere quella lettera-

-Si che posso andare da sola- esordisco. -E si che ho la certezza che sia stato lui-

-Ok ascoltami- prende parola Emily. -E se fosse armato?-

-Non lo sarà-

-Ma se lo fosse? Dio santo Eva cerca di ragionare-

-Non avrebbe le palle per spararmi- affermo sicura. -I bulletti del cazzo come lui sono solo dei codardi-

-Sai io non definirei Edward Miller proprio un "bulletto del cazzo"- afferma Mark. -Si dà il caso che abbia l'età di tuo padre..e che sia stato dentro più di una volta-

-E allora? Non sarà di certo la sua fedina penale ad intimidirmi, tantomeno la sua età- dico uscendo dal bar e continuando a camminare, seguita da Mark ed Emily.

-Eva cosa vuoi dimostrare comportandoti in questo modo sconsiderato?- mi domanda Mark, facendomi arrestare il passo.

-Si dà il caso, che la persona da cui sto andando si sia preso gioco di ragazzi più deboli di lui, compreso Chester, per tutti gli anni che ha passato a scuola- affermo. -Sto andando a fare giustizia-

-E non pensi che se tuo padre avesse voluto fare giustizia lo avrebbe già fatto da un pezzo?- mi domanda Emily. -Magari sta aspettando il momento giusto e tu stai solo rovinando il suo piano-

-Mi pare che siano passati diciassette anni dalla prima volta che ha letto questa lettera- esordisco. -Non troverà mai il coraggio di denunciarlo-

-Beh allora dovresti rispettare la sua decisione- afferma Mark. -È troppo pericoloso andare in quella casa. È il loro territorio capisci?-

-No Mark, non capisco..o forse non voglio capire- affermo. -Quella famiglia si è divertita fin troppo a giocare a farla da padrona, è arrivato il momento di cambiare questo sistema del cazzo. Me lo hai detto tu la prima volta che mi hai vista, ricordi?-

-Beh, non intendevo proprio questo-

-Certo che non lo intendevi- esordisco. -Da quando sei stato picchiato da uno degli scagnozzi di Miller anche tu hai paura come gli altri-

Mi guarda confuso.

-E questo tu come lo sai?-

-Io..ehm..- balbetto.

Dannazione. Forse ho detto qualcosa che non dovevo dire. Il fatto che Emily me lo avesse confessato non mi dava il diritto di parlarne ai quattro venti, ma ormai il danno è stato fatto.

-Sei stata tu, vero?- domanda Mark rivolgendosi ad Emily. -Glielo hai detto tu ad Eva-

-No, non è stata lei è solo che..- provo a difenderla.

-Si, sono stata io- afferma interrompendomi. -Ma ti prego non..-

-No- la interrompe. -Almeno adesso so che parlate di me alle mie spalle- inizia a camminare nella direzione opposta alla mia.

-Aspetta Mark..- Emily prova a fermarlo.

La guardo. Mi dispiace tantissimo di averla messa in mezzo a questo casino.

-Emily io..-

-No, lascia stare- afferma. -Hai già fatto abbastanza-

Vedo Emily allontanarsi da me per andare a recuperare Mark.

Daughter || Chester Bennington Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora