Chapter 37

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[GENNAIO 1999]

Edward's pov

Nella maggior parte dei casi, le persone che come me nascono del quartiere più malfamato di New York, o scappano appena possono o diventano parte della merda che questo posto offre.

Qui, si può infatti andare avanti solo in due modi: o sei il lupo, o sei il leccaculo del lupo.

Il resto delle persone, quelle che cercano di ignorare la vera quanto cruda natura di questo mondo, possono invece essere considerate gli agnelli..quelli che prima o poi verranno mangiati.

Diventare lupo, però, non è facile come sembra..implica una serie di compromessi.

Per diventare un lupo nei bassifondi di NY, bisogna avere un cuore di pietra e sangue freddo, tanto sangue freddo.

Io, Edward Miller, sono nato con entrambi.

Ero destinato a diventare un criminale..e non mi dispiaccio per questo, anche perché probabilmente se non fossi stato il lupo sarei stato l'agnello.

E preferisco di gran lunga mangiare che essere mangiato.

In questo momento mi trovo a Lincoln Park, dove spesso io ed i miei amici/compagni di crimini veniamo per smezzare le somme di denaro ricavate dalla vendita della droga e per organizzare i prossimi colpi.

-Quanto abbiamo ricavato?- domanda David avvicinandosi, mentre io sono impegnato a contare le varie mazzette di soldi.

-Un cazzo- affermo. -Mannaggia a me e a quando l'altra sera ho deciso di andare via prima-

-Che ti ha detto quel Bennington per farti scappare così?-

-Non mi ha detto proprio un bel niente- ammetto. -E non stavo scappando da lui..chi cazzo scapperebbe da uno come Chester?-

-Probabilmente nessuno- ammette accendendosi una canna. -Ma allora perché sei uscito di corsa?-

-Non lo so, David, volevo solo andarmene il più in fretta possibile da quella merda di posto- affermo. -Mi fai fare un tiro?-

-Quella merda di posto ci ha fatto fare i soldi veri, amico- ammette passandomi la canna. -Ma sono d'accordo con te..credo sia arrivato il momento di cambiare aria-

Lo guardo.

-Che vuoi dire?-

-Che dovremmo iniziare a frequentare altri locali- ammette sicuro. -Continuando così guadagneremo sempre meno, abbiamo bisogno di nuove occasioni, nuovi clienti..-

-Neanche per idea- lo interrompo immediatamente. -Sarebbe troppo rischioso- gli ripasso la canna.

-Rischioso per cosa?-

Prima di rispondere mi alzo in piedi e mi avvicino a David.

-Ti ricordo che sono due anni che la  mia ragazza sa che vado in quel fottuto posto perché c'è un amico che ci fa entrare gratis- affermo. -Come glielo spiegherei il cambiamento eh?-

David sospira, poi prende parola.

-Ed, non ha senso continuare a mentire a Kate- afferma. -Dovresti dirglielo-

-Ma certo- esordisco. -Già mi immagino la scena: io che la guardo e le dico "amore, scusa ma ti ho sempre mentito, il sabato in discoteca non vado a ballare, ma a spacciare cocaina"-

Mi guarda con espressione sconsolata.

-Magari potresti usare un po' più di tatto per confessarglielo- afferma. -Si merita la verità..non credi?-

Daughter || Chester Bennington Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora