Chapter 41

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•Niente da perdere•

17 December 2017

Mike's pov

Sono in cella.

Sono due giorni ormai che sono chiuso in queste quattro mura.

Ted è andato a fare le sue solite terapie con il dottore, è da questa mattina che non c'è ed io mi annoio come non mai.

Non che con lui sarebbe molto meglio, ma stare solo non mi è mai piaciuto e comunque non credo sia un tipo pericoloso..almeno finché rimane con la mentalità di un bambino.

Come se non bastasse, sento il nonnino continuare a parlare nel sonno..credo stia facendo il suo solito sogno, che probabilmente è più un incubo.

Decido di andarlo a svegliare, ha un'espressione abbastanza sofferente e non sopporto più i suoi lamenti.

Mi avvicino alla finestra che ci separa.

-Nonnino..ehi, nonnino- lo chiamo, ma è sdraiato sulla sua brandina ed è ancora immerso nei suoi sogni. -Pss, dai svegliati-

-Che..che cazzo vuoi a quest'ora?- domanda ancora stordito mentre riprende conoscenza. -Non si può neanche dormire dentro questa fottuta cella?-

-Ma..sono le cinque di pomeriggio-

-Beh io alle quattro e mezza mi metto a letto, lo dovresti sapere per la miseria, quarantotto ore qua dentro e ancora non hai imparato niente- afferma. -Quindi o adesso mi dici subito che cazzo vuoi o mi rimetto a dormire-

È parecchio nervoso..credo sia dovuto al sogno che stava facendo.

-Cosa stavi sognando? Ti lamentavi nel sonno-

-Sono affari miei- afferma. -Perché mi hai svegliato?-

-Perché il tuo lamento stava iniziando ad entrarmi in testa- ammetto. -E perché stavo pensando ad una cosa..ma avrei bisogno di una mano-

-Una mano per cosa?- il nonnino si alza dalla specie di letto sul quale era sdraiato, evidentemente la mia affermazione lo ha fatto incuriosire.

-Per uscire di qua- esordisco. -Il prima possibile-

Mi guarda, assumendo un'espressione sconsolata.

-Guardami- afferma. -Su avanti, guardami-

-Che devo guardare?-

-La mia cazzo di faccia- afferma. -Ti sembro uno che sta qua da poco tempo?-

Prima di rispondere lo osservo in silenzio per qualche secondo.

-No- ammetto. -Ma..-

-Ma un cazzo- mi interrompe. -Pensi davvero che se esistesse un modo per uscire da questa merda di posto io non ci avrei già provato?-

-Io..beh..- balbetto, ha appena distrutto ogni mia speranza di andare via. -Pensavo che si potesse provare-

-E invece no- dichiara. -Non c'è modo di uscire da questo inferno..e anche se ci fosse di sicuro non lo troveremo noi-

Lo guardo.

Per la prima volta non lo vedo solo come un povero, vecchio, disperato carcerato.

Il mio sesto senso mi dice che c'è qualcosa di più in lui, qualcosa che però ancora mi sfugge.

-Cosa stai guardando ancora? Le mie rughe?-

-No- ammetto. -Guardavo..te-

-Non c'è niente di interessante in me-

Daughter || Chester Bennington Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora