•Andare sempre avanti•
6 December 2017
Eva's pov
Avete presente la sensazione che si prova nel momento in cui ci si risveglia dal pisolino pomeridiano senza essere in grado di ricordare chi siete, quanti anni avete e cosa cazzo state facendo della vostra vita?
Ecco, diciamo che è la stessa sensazione che sto provando io in questo momento, con la sola differenza che invece di aver dormito per qualche ora mi sembra di essere stata via per qualcosa come un secolo e mezzo.
Apro gli occhi molto lentamente, lasciando che la luce decisamente artificiale e sparata sulla mia dannatissima faccia invada i miei centri nervosi.
Mi fa male la testa, ma non è un mal di testa normale, sembra quasi che mi stiano aprendo il cervello con una trivella.
Sento dolore anche alla mano, con l'altra vado quindi a toccarla e come poggio un solo dito capisco che sotto la mia pelle è infilato un ago.
Sono attaccata ad una flebo, dannazzione.
Una volta compreso che mi trovo su un letto, anche abbastanza duro e scomodo direi (ma mai quanto quello nella casa della nonna di Joe), mi guardo intorno cercando di mettere a fuoco qualcosa, qualsiasi cosa, che mi faccia capire dove caspita sono.
Lentamente mi siedo, giro la testa a destra ed a sinistra e..cazzo, sono in un ospedale.
-Ragazzi! Si è svegliata- sento una voce che mi ricorda quella di Emily.
Neanche il tempo di girarmi che ritrovo lei, Mark e Joe di fronte al mio letto.
-Eva- esordisce Mark abbracciandomi, senza tenere conto del fatto che abbia una flebo attaccata alla mano e che sia dolorante ovunque. -Ti sei ripresa finalmente-
-Cosa..è successo?- domando staccandomi con calma dal suo abbraccio, senza farli capire che mi ha fatto più male che altro.
Tutti si guardano. Credo che stiano decidendo se dirmi la verità o una bugia, ma a giudicare dall'espressione che tutti e tre hanno sul volto penso che abbiano optato per la prima scelta.
-Miller- afferma Joe. -Quel figlio di puttana voleva spararti, ma fortunatamente hai schivato il colpo-
-Sei caduta per terra ed hai sbattuto la testa- continua Emily. -I medici ti hanno sedata, hai dormito per tre giorni-
Mi guardo di nuovo intorno. Non ricordo praticamente niente, ma il loro racconto genera nella mia mente qualche vaga visione, tanto che..
-Chester- esordisco. -Dov'è Chester?-
Li vedo guardarsi di nuovo. Poi Joe mette una mano sulla spalla di entrambi e gli chiede di uscire.
Aspetta che varchino la porta per poi mettersi seduto sul mio letto.
Lo guardo. Non aveva mai avuto un comportamento simile, di solito è il più ritardato del gruppo e questa sua "dote" gli permette di vedere ogni cosa rosa e fiori. Ma se ha questa espressione stampata sulla faccia significa che ciò che mi deve dire non è niente di buono, proprio niente.
-Mi dici cosa cazzo è successo o devo morire di ansia ancora per un po'?- domando, decisamente stufa di dover aspettare spiegazioni.
-Se non fosse stato per Chester probabilmente a quest'ora saresti morta- esordisce. -Ha fatto in tempo a spostarti prima di prendersi la pallottola al posto tuo-
Quelle parole mi fanno rabbrividire, tanto che lo guardo per constatare che non sia uno dei suoi soliti dannati scherzi del cazzo..e no, non lo è.
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Daughter || Chester Bennington
FanficUn padre sarebbe disposto a tutto pur di proteggere sua figlia dal mondo esterno. E se questo "tutto" includesse nascondere la sua esistenza per 17 anni? Classifiche storia?️ •1° in #chesterbennington •1° in #linkinpark •1° in #bennoda •1° in #remem...