Rebecca POV
riuscito puro piacere nel vederci spaventati. Lui aveva davvero deciso di spararsi... per me? Ad un tratto smetto di pensarci quando sento una strana sensazione sul mio polso, qualcosa di "appiccicoso". Mi sollevo la manica della giacca, e vedo che ha ripreso a sanguinare. Mi spavento, e mi sto per mettere in piedi, per cercare qualcosa per fermare il sangue, ma Blake mi precede. -"Il tuo polso sanguina. Ho trovato questo però."- Mi dice, con tono premuroso. è un pezzo di stoffa del sofà. Posso usarlo, tanto lo abbiamo pulito appena siamo arrivati, non mi infetterà. Blake mi lega il pezzo di stoffa sul polso e poi ritorna al suo angoletto a pensare. Io mi rimetto seduta davanti al camino, mentre il fuoco mi scalda. Ancora mi domando come abbia fatto a non notare il sangue sul mio polso. Sono cieca o è Blake ad essere un falco? Continuo poi a ripensare al suo "suicidio". Credo che se in quella occasione, davanti a me, ci fosse stato qualunque altra persona, sarei morta sicuramente. Però è anche comprensibile: è semplicemete l'istinto di sopravvivenza. Ci da la forza di lottare, ci fa fare cose che non faremo o pensiamo che non riusciremmo mai a fare. La paura è simile: Ci porta persino a fare follie, per la punto, come uccidere. Blake, però non ha ceduto. La paura non gli ha fatto premere il grilletto contro di me. Sto continuando a pensarci come se mi stessi lamentando, ma non è affatto così, anzi, non so come ringraziarlo... eppure continuo a chiedermelo... Che sia... Innamorato di me? No, siamo solo amici... Ma...
Blake POV
Chissa a cosa sta pensando... bè, sicuramente sarà scossa per ciò che è successo prima. Ancora non riesco a crederci di come sia stato facile per me decidere di uccidermi, più tosto che uccidere lei. Uccidere e uccidersi, non affatto facile, persino in una situazione come quella. Mi sono sentito più o meno... "Leggero" tutto sommato. È stato quasi facile scegliere... eppure mi sto maledicendo fino allo sfinimento. Perché non gli ho detto che l'amavo!?! Potevo morire sul serio, e io mi sono lasciato scappare l'oppurtunità di dirglielo. Bè sarebbe stato inutile, sarei morto un istante dopo, ma almeno avrei aspresso l'unico desiderio che ho da quando ho capito di provare qualcosa per lei, ovvero amore... Basta. È inutile pensarci, arriverà un'altra opportunità per dirglielo. Per ora cerco di pensare ad altro mentre guardo la mia mano che è quasi squarciata dalla ferita. Per adesso la situzione è migliorata dato che mi fa male solo quando la uso per tenere in mano qualcosa, o altro. -"Quell'uomo... Non è normale."- Ad un tratto, Lei mi parla. -"Lo hai visto? Gli hai sparato nello stomaco e non è morto. Forse... forse è davvero..."- Sento esitazione nella sua voce. Probailmente starà per dirmi che crede che lui sia davvero un diavolo o addiritura l'incarnazione di Satana, o qualsiasi cazzata lui creda di essere, ma ha paura di passare per stupida. -"Potrebbe anche aver assunto delle droghe; possono avere effetti particolari sul corpo, come resistere al dolore, aumento della forza fisica... No, non credo che..."- -"Tralasciamo questo dettaio, ok?"- Gli dico con tono freddo, interrompendola mentre cerca una spiegazione logica. Di solito mi diverte quando reagisce così, quando non capisce qualcosa, come se fosse una bambina. ma lei è seria adesso e sta cercando davvero di trovare una spiegazione razionale e mi sta chiedendo di venirle in contro, ma non voglio parlarne. Io tra gli scettici e quelli che credono nel paranormale, sono sempre nel mezzo, ma ora non voglio, crederci, mi rifiuto di credere che io abbia visto in faccia un demone. anche se... Va bene basta, non voglio pensarci. Ad un tratto, lei mi fa un'altra domanda. -"Jhonson sa come stanno Amedè e Anaya?"- -"No, non ne sanno nulla."- Spero che stiano bene. Spero che quell'assassino non li abbia già incontrati. Mi ha riempieto la testa di pensieri, la mia amica, ma non è colpa sua. Siamo in montagna, siamo divisi, un pazzo assassino ci ha quasi ucciso, (per ben due volte), ed è ancora vivo nonostante abbia subito un proiettile nello stomaco e qualche legnata da parte mia. Non che io sia un super-uomo in quanto a forza fisica, però credo di aver reso l'idea. È semplicemente stressata come me e Jhonson. Allora cosa si fa quando un uomo è stressato? Fa ciò che lo rilassa. Nel mio caso, adesso, è guardare lei. Mi da un effetto miracoloso quando la osservo. Non ho paura, non sono arrabbiato, non sento dolore... mi sento bene anche senza interagire direttamente con lei. è Così bella. Dalla sua personalità, come pensa, il suo modo di fare, come agisce, al suo corpo, è perfetta dal mio punto di vista. Forse è per questo che mi da questo effetto? Probabilmente si, perché è una persona che mi piace anche solo quando la guardo. Eh. se si girasse e mi mostrasse uno dei suoi sorrisi, sarebbe perfetto. Glielo devo dire. devo dirle che la amo. Voglio parlarle ma non riesco a far uscire una parola dalla mia bocca, ma è lei che mi precede.
Rebecca POV
Glielo devo chiedere. Devo chiarire questa cosa. -"Blake..."- attiro la sua attenzione e lui spetta che io parli. -"hai presente quando tu ti sei "suicidato"? ecco... Tu avevi due scelte: Uccidere me o uccidere te stesso. Perché hai scelto di sacrificarti?"- Mi fermo, colta dall'esitazione. Blake non parla, come interdetto. Continuo. -"Tu lo hai fatto perchè... mi vuoi bene?"- Come se non lo fosse abbastanza, il mio tono lascia trasparire ancora più incertezza e timidezza. Ho detto la frase "mi vuoi bene" nel modo più neutrale possibile. Non voglio fargli capire cosa penso, ovvero che lui lo abbia fatto per amore, ma la mia frase suona male anche alle mie orecchie. Lui continua a non parlare, ma comincia a sembrare che davvero non voglia rispondere. Forse... No, devo sentirmelo dire da lui. Però continua a non rispondermi. -"Di qualcosa, Blake."- Gli chiedo io come a volerlo pregare, e dentro di me, lo sto davvero supplicando di parlare. Lui cammina verso di me allontandosi dal muro dove era appoggiato e si mette di fronte a me. Io da essere poggiata sulle ginocchia, mi metto seduta e lui invece fa l'opposto mettendosi in ginocchio, come se non riuescisse a rilassarsi. La sua epressione dovrebbe già parlare per lui: Ha la bocca chiusa, ma è come se le parole stessero varcando la soia della porta d'uscita non riuscissero ad uscire per qualche motivo. Ad un tratto mi risponde, ed in modo del tutto in aspettato: Mi bacia. Mi prende per i fianchi come se avesse paura che io scappi via, ma in raaltà io rimango ferma. Poi però, mi lascio andare, godendomi ogni secondo. Ecco cosa prova una ragazza quando bacia il suo fidanzato... Mi sento così bene, così felice, come se tutto quello che ho visto e sofferto non sia mai accaduto, come se questa notte non fosse mai esistita. Lui si ferma, e appena lo fa, lo abbraccio. "-Grazie!"- Gli dico, mentre comincio a piangere. Lo sto abbracciando e lo sto ringraziando, ma non credo che sarà sufficente a confronto a quello che ha fatto lui per me. Blake però, vuole questa situazione. Gli piace che gli sia vicino, che accetti la sua "proposta" di fidanzamento. Forse ripagare il debito non sarà così difficile.
Blake POV
Non potrei essere più felice. L'ho baciata e non mi ha respinto, anzi penso gli sia piaciuto molto. Sento che sta piangendo. Anche io sono emozionato, ma mi trattengo solo perché c'è lei. -"Sei così carina quando piangi perché sei felice. È adorabile."- Gli dico,mentre le asciugo una lacrima con un pollice. -"è che non pensavo chepotessi amare una come me."- Mi dice, con tono incerto, mentre si asciuga le lacrime con una mano. -"E non pensavo che tu l'avresti presa così bene."- Dicoscherzando. -"Sei un ragazzo modesto, se ti piaccio io."- Mi risponde, ironica. -"No, affatto.-" Gli dico, mentre accarezzo una guancia. -"Penso di aver trovato una ragazza fantastica."-
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One Shots
Short StoryOne Shots che parlano di due ragazzi, Blake e Rebecca, riguardo ai momenti più belli ma anche i più brutti della loro vita, piena di gioie ma anche di dolori. Il loro presente e futuro saranno accompagnate dal loro passato che gli ha lasciato un mar...