25 giugno 2017. SI!!! Si, si si! Finalmente la scuola sta per finire. Saremo tutti liberi, manca solo... La maturità. Bene, BELLISSIMO. Sto studiando, ascoltando con attenzione tutto ciò di utile che ci possono spiegare gli insegnanti, appuntando tutto il necessario, ma non mi sento pronta. -"Ahh...-" mi lamento mentre mi stendo sul letto immergendo la faccia nel cuscino. -" se andrò male all'esame, dovrò ricominciare l'anno. Non importa quanto sia andata bene negli Altri 364 giorni..."- mi metto in posizione prona tentando di rilassarmi... B'è, ci ho provato.
...
-"Thompson? Thompson!"-
-"Uh? Cos...!?!-
La professoressa mi richiama, facendomi ritornare alla realtà.
-"Vedo che le interessava molto la mia spiegazione."-
Mi sono addormentata di nuovo.
-"ahah. Su, non te la prendere Thompson, capisco la tua disattenzione, è solo stanchezza. Lo sappiamo tutti cosa sei andata a fare ieri sera."-
Lo guardo in modo interrogativo, non capendo.
-"a fare la puttana, no?-"
Tony Roger, o conosciuto dalle ragazze come "sessista del cazzo". Ma perché c'è l'ha tanto con me? Perché sono insicura? Perché sono praticamente una secchiona? Non sono una puttana, maledizione! Ma cosa ne può sapere, anche solo del significato della parola "studiare." sarà arrivato all'Università studiando il minimo. Per carità, i miei professori non sono degli idioti, ma continuo a domandarmi come abbiano fatto ha pensare "mmh... Il signorino Roger raggiunge a malapena la sufficienza nelle materie, e mantiene un comportamento arrogante, fuori luogo, e detestabile... Lo promoviano!" ma che...? ma come cazzo... Ahh!!!
Lascio cadere la testa sul banco scaricando tutto il mio nervosismo.
-"Silenzio, signorino Roger."- lo richiama la professoressa.
Lancio uno sguardo pieno di astio verso Roger, mentre lui fa spallucce, come se avesse detto una cosa vera e ovvia.
-"Comunque, Signorina Thompson, saprebbe dirmi di cosa stavamo parlando?"- mi chiede la professoressa. Io faccio scena muta. -"la teoria della relatività, signorina."- mi dice sbuffando, cercando di farmi ricordare. Silenzio. Ho capito ben poco sulla teoria della relatività, e comunque quel poco che ho capito, non riesco a ricordarmelo.Dai forza, ricorda!
Niente, il vuoto.
-"c'è qualcosa che deve dirmi, Signorina Thompson?"-
-"N- non..."-
-"Non" cosa?"-
-"Non mi ricordo, professoressa Smith."- rispondo scocciata tutto d'un fiato, celando il mio tono, rimanendo sottomessa.
-"Per la millesima volta..."- sta per ripetere ciò che ha spiegato, ma la campanella salva me e i miei compagni, facendo anche affievolire il mio imbarazzo. La professoressa Smith, è una brava insegnante: è severa ma giusta, riesce a rendere e concetti più complessi e contorti, delle cose semplici, ma ha poca pazienza, e quando si sveglia alzandosi dalla parte sbagliata del letto, un comportamento quasi arrogante. La ricreazione, finalmente. Rimangono in classe solo io, la mia amica Hannah, James, che sta parlando con la professoressa, e Roger che sta usando il cellulare di nascosto. Senza nemmeno accorgemene sono rimasta seduta al banco quasi per cinque minuti, continuando a pensare e a pensare. Ad un tratto mi volto dietro di me, guardando distrattamente Roger. Eh. Anche senza volerlo, ha un aria di superiorità. Poi noto una cosa... Perché i suoi pantaloni sembrano avere vita propria? Aspetta, si sta grattando il...?!?
-" Che c'è, ti piace?"- mi dice lui, con lo sguardo più malizioso che gli ho mai visto fare. Mi giro subito diventando rossa come se fossi un personaggio di un anime. -"Ma perché se lo deve grattare così esplicitamente?"- dico sussurrando, non sapendo se mi faccia sentire i a disagio ciò che ha detto o ciò che ho visto. Mi alzo e mi dirigo nel corridoio, non riuscendo a stare in compagnia di Roger un minuto di più.Sono fuori seduta sulla fontanella al centro del campus. Che noia, non so proprio che cosa fare. E se parlassi con con Evan? E socievole e potrei aiutarlo con alcune sue opere d'arte.
-"Mhh... Bene, è perfetto..."-,
-"Ciao, Evan."- Lo saluto, interrompendo i suoi pensieri.
-"Oh, ciao, Rebecca. Come vanno gli studi?"- mi domanda, sistemando le sue matite e pennelli e riordinando alcuni suoi dipinti.
-"Un dramma."-
-"Siamo in due."-
Io mi metto seduta di fronte a lui osservando due delle sue opere.
Quella a sinistra, rappresenta un volto che sembra ricambiare lo sguardo di chi lo guarda. C'è scritto "L'arte in Italia prima della Grande Guerra 1905 - 1913"
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One Shots
Short StoryOne Shots che parlano di due ragazzi, Blake e Rebecca, riguardo ai momenti più belli ma anche i più brutti della loro vita, piena di gioie ma anche di dolori. Il loro presente e futuro saranno accompagnate dal loro passato che gli ha lasciato un mar...