Live

3 0 0
                                    

Rebecca POV

Cammino per i corridoi della nave, cercandolo.

Dove lo hanno spostato questa volta?

Apro la porta ma me lo trovo davanti: è a terra, nel suo sangue e nel suo dolore, senza che nessuno lo possa aiutare a portarlo sul suo letto. Voglio aiutarlo; mi avvicino, ma lui mi ferma con un cenno della mano.

-"No, no, è tutto ok. Volevo io finire così... più o meno..."- Afferma. -"Ma perché sei sempre più matto?"- chiedo, come a volerlo rimproverare.

-"mi stanno spostando di camera in camera, letto in letto... basta... volevo stare tranquillo e mi sta bene stare cosi a terra. Giurerei che potrei anche mangiare qui a terra per quanto è pulito."- Afferma, anche se il suo nervosismo e la sua ironia sembrano in conflitto.

-"Forse dovrei andarmene..."- -"No, rimani se vuoi."- mi risponde. Mi avvicino per poi stendermi come lui anche se con molta fatica, anche se sono sollevata del fatto che non dovrò camminare per un bel po'. Lui sembra notare la difficoltà nel farlo.

-"Noto che non hai il giubbotto sopra alla divisa..."- afferma, dato che la divisa verde da medico che c'è sotto è molto attillata. -"Smettila di guardarmi così!"- -" "Così" come?"- -"Lo sai!"- Affermo. -"Dai, non posso dare un piccolo ed innocente sguardo al corpo della mia ragazza?"- Domanda, ma non dico null'altro: sbuffo, arrendendomi al mio maniaco preferito.

-"Non riesci a muovere un muscolo, vero?"- Gli chiedo, guardandolo attentamente. -"No, sono come una tartaruga capovolta..."- Afferma.

La giacca e la camicia le ha perse, mentre sul suo petto risiede un taglio probabilmente di un coltello e ci sono anche alcuni buchi provocati dagli spari. I pantaloni sono strappati in alcuni punti fino all'altezza delle cosce ed è zuppo di sangue.

Spero con sia suo...

Il suo volto ha un taglio su una guancia e anche altri piccoli tagli sulle guance. Il naso ha sanguinato, una linea di sangue ha sporcato la bocca fino al collo.

Mi metto in ginocchio per appoggiare la sua testa sulle gambe.

Sei matto... davvero folle.

-"Perché mi guardi così?"- -"Perché sono preoccupata."- -"amore, sono vivo! Lilith è sana e salva, nessuno dei nostri è morto e li abbiamo battuti tutti."- -"Si, ma tu hai combattuto contro quel soldato da solo e NON era nel piano!"- -"Si ma ho aiutato Brida a scortare i civili e ho battuto l'assassino. Si, perché un uomo che usa il cadavere di due bambini per attirarti non è nulla se non questo."- aggiunge. -"E tutti questi tagli chi li ha fatti oltre a lui? Erano 50 uomini contro di te, con fucili, lame, armature contro un solo avversario disarmato. E non dire che eri al sicuro grazie alla nostra reliquia, perché altrimenti Auryn o chiunque altro sarebbe andata a cercarla."- Affermo.

-"E Janos cosa ha fatto? Ha affrontato Aruyn da solo!"- -"Tu cosa hai fatto invece, mh?"- -"Ah, non lo so amore, aveva capovolto Giove, non so neanche come abbia fatto a separare gli eserciti in quel modo."- mi dice è ancora prima che possa continuare, aggiunge altro:

-"E poi, scusa se te lo ricordo, ma anche tu hai affrontato Faranir da sola."- -"1: non sapevo che ci avrebbe tradito, 2: lui aveva un martello fatto con l'ebano e io avevo un coltellino del cazzo."- Rispondo.

-"la mia era un ingenuità paragonate alle tue: ricordo che tu mi volevi proteggere da due soldati armati. Ricordo che tu ricordo che sei andato a salvare dei civili di Aiur da solo. Hai voluto affrontare John da solo nonostante tu fossi massacrato. Ricordo che sei andato nel bosco a cercare tuo padre..."- -"No, su quest'ultima non dire nulla."- mi zittisce, afferrando una mia mano con forza ma non ne ha alcuna.

Scusami...

-"Che ne dici di Tarus? Sei andata contro di lui, gli hai tirato un pugno così forte che gli hai rotto il naso, ucciso un paio di uomini..."- -"Cosa dovevo fare? Dovevo lasciare che pugnalasse a morte il padre della bambina davanti a lei!?!"- -"e ne hai pagato il prezzo!"- dice, concludendo la frase.

Anche lui esamina il mio corpo. -"Lo so che sarei finita cosi, anzi, forse tutto ciò è andato oltre le aspettative, ma sapevo che qualcuno avrebbe dovuto sanguinare. Sono stata io."- Rispondo, ma lui non parla. -"Che c'è? Sono sempre stata  in pericolo fino ad ora, perché ora vedi un problema in quello che faccio? E perché quello che hai fatto tu dovrebbe essere OK?"- -"Ho combattuto per te. Oppure no? I Wendigo, i soldati della guerra, gli zombi, i mostri e ora persino questo... tutto quelle cose ho fatto, le ho fatte per te."- Afferma. Io rimango in silenzio.

-"Perché ho fatto queste follie? La ragione dei proprio tu. Perché continuo ad affrontare questi nemici? La ragione sei tu. Perché sono vivo? Tu, amore, la ragione sei tu. Forse tu stai parlando dei fatti in modo razionale, ma io in testa ho sempre il tuo viso con il tuo sorriso... sembri la ragazza più felice del mondo."- continua.

-"Tu mi hai visto uccidere il torturatore con le mie stesse mani perché ti ha colpito a sangue ancora e ancora e avrebbe continuato a farlo senza rendersi conto che tu sei già morta. Io rifarei tutto una seconda volta e spero davvero di riuscire ad ottenere gli stessi risultati: tutti i nostri soldati ancora vivi e tu sana e salva."- Conclude.

-"Ma... perché devi farlo a tutti i costi? Sono qui, quindi significa che dovrei tenere in conto che potrebbe succedermi qualcosa..."- -"Si ma morire? Certo, è ovvio, che anche io mi posso aspettare di ferirmi di morire, ma io voglio semplicemente fare in modo che, almeno la seconda possibilità, non succeda, non a te."- Risponde.

-"Tu... tu sai cosa è accaduto a Cloe, no? Ero li ma non ho potuto aiutarla. Io non lo sopporterei che la cosa accadda di nuovo. Ho perso tutti i miei compagni nella terza guerra mondiale, ho perso la mia compagna delle medie per colpa di un mostro e ho perso un padre... almeno tu... non finire sulla mia coscienza, ok?"- -"Tu dovresti smetterla di scambiare i tuoi tormenti per colpe. Non è mai stata colpa tua."- -"E tu dovresti smetterla di farti problemi su come agisco perché non siamo esattamente in un contesto... normale. È difficile fare cose normali, non trovi?"- Domanda.

Colpita e affondata...

-"La mia vita non è la tua priorità."- -"no, ma vorrei tornare a casa con tutti ancora vivi."- -"Allora impegniamoci a fare in modo che questo non accada. Ma indipendentemente da ciò... noi prima affronteremo il futuro immediato. Noi prima, vivremo."- concludo. Lo abbraccio, rimanendo nella stanza da sola con lui. Non mi importa di cosa è successo. Non mi importa di cosa succederà dopo. Null'altro importa.

Solo noi.

Poco dopo...

Blake POV

Mi stendo sul letto della nostra camera. -"Questa parte dello spazio è quasi completamente vuota: non ci sono rocce spaziali, pianeti nelle vicinanze, pochissime stelle... da quasi inquietudine."- afferma lei, guardando fuori. -"Infetti è vero. Credo che i viaggiatori non verrebbero mai qui, nemmeno se questa via fosse una scorciatoia."- Rispondo. Lei si stende sul letto, stanca e poggiando una mano sullo stomaco dolorante, supina. Mi metto sopra di lei per baciarla. -"Io ucciderei per te, lo sai? Queste ferite lo ho ottenute per te. Ho fatto fuori un plotone di 50 soldati per te. Ho ucciso quel pazzo per te. Io sono vivo per te. Sono sopravvissuto fino ad oggi grazie a te."- le dico, mentre accarezzo le sue guance. Lei sorride. Lei si avvicina, toccando il mio naso con il suo.

(Sospira) il mio cuore si è inevitabilmente sciolto...

One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora