Sono dentro la caverna. Spero non sia successo nulla di grave a Blake... No, sono giorni che non risponde alle nostre chiamate, gli deve essere successo per forza qualcosa. Non ci dovrebbero essere Wendigo qui sotto, ma non si sa mai, mi sono portata una pistola. Sono resistenti, quindi spero vivamente che basti. Di fronte a me c'è un piccolo laghetto. Non ho scelta che attraversarlo, eppure spero che non ci sia nessuno sotto ai miei piedi. Ad un tratto, quando sono a metà strada, vedo l'acqua intorno a me muoversi. Non posso essere stata io, c'è sicuramente qualcun altro oltre a me. Ad un tratto, vengo sollevata per la divisa da qualcosa... anzi qualcuno. Mi viene spontaneo di usare la mia pistola per uccidere qualsiasi cosa mi abbia preso, ma mi fermo all'istante. È Blake. Non è più umano, o almeno, non lo è del tutto. La sua pelle ha impercettibile colore grigio e anche I suoi occhi anno perso il loro colore castano rendendoli quasi, "trasparenti". Non voglio fargli del male, e prego che lui faccia lo stesso, ma fotunatamente accade. La sua espressione da furiosa, come gli altri wendigo hanno, cambia diventando confusa. Mi ha riconosciuta. Avvicina ancora di più il mio viso al suo come velermi guardare meglio. Dopo solo un paio di secondi, che però mi sono sembrati, un eternità, smette di tenermi a mezz'aria e comincia camminare per uscire fuori dall'acqua. -"Blake, aspe..."- Non mi da modo di parlagli, dato che non riesco a non evitare che l'acqua mi immerga quasi del tutto costringendomi a trattenere il respiro. quando siamo fuori, riesco a divincolarmi dalla sua presa e lui si ferma subito, come sorpreso dalla mia azione. Solo ora ho modo di vederlo meglio: Ha ancora i suoi pantaloni grigi e gli stivali da militare, ma la maglietta e i guanti, non ci sono così come le sue armi. Anche il suo petto è diventato leggermente grigio, per via della sua "mutazione". Posso vedere però dei graffi su tutto il corpo come se avesse combattuto, ed infatti alcune ferite sembrano più che recenti. Spero che le abbia ricevute in uno scontro con quei mostri e non con qualche soldato o malcapitato che ha provato a sopravvivere. è diventato persino più grande. Non si vede quasi per niente la differenza, probabilmente per il dimagrimento, ma riesco comunque a notarla. Se già grazie agli allenamenti, lui era diventato più massiccio, ora potrei considerarlo persino un "gigante". Lui si avvicina lentamente a me, e io non posso che preoccuparmi, dato che potrebbe persino decidere di mangiarmi o semplicemente uccidermi, ma mi sbaglio. Posso notare un sorriso appena accennato mentre si avvicina. Che capisca relamente che abbia davanti a lui la sua ragazza? Io lo guardo negli occhi e nonostante non abbiano lo stesso colore, continuano a piacermi. Mi danno sicurezza, come se non potesse farmi del male, anche se potrebbe farlo in qualsiasi modo ormai. Ad un tratto, lui si volta e vedo che un'altro Wendigo è arrivato e si sta portando dietro un cervo ormai morto. Vedo che inizia a mangiralo... Blake mi lascia per andare e va ad unirsi. Un terzo mostro si unisce e stacca la testa dell'animale con le mani e la passa a Blake. Dopo qualche secondo di esitazione, gliela sotraggo dalle mani. So che morirebbe di fame, dato che è l'unica cosa che potrebbe mangiare su questa montagna, ma si farebbe solo del male, e poi non posso lasciare che si abbassi a questo. Uno di loro si avvicina a me, probabilmente pensando che voglia rubare la loro cena. Institivamente mi viene in mente di indietreggiare e lascio cadere la testa dell'animale, poi, però mi immobilizzo cercando di fargli credere che io non ci sia. Ma non è stupido, mi ha visto da un pezzo. Mi salta addosso e cerca di mordermi alla gola, ma riesco a sparagli alla testa, ma non è abbastanza per ucciderlo, anche se sembra respingerlo un minimo. Riesce a colpirmi con un pugno che mi fa quasi perdere i sensi, e prova a mordermi ancora, ma Blake lo spinge via cadendo nel torrente. Lui lo graffia al petto, ma Blake lo sconfigge con un pugno alle testa come a volerlo schiacciare. Lui si rialza e si allontana dal soldato emmetendo degli strani guaiti. Blake, si avvicina a me e inaspettatamente, mi colpisce la mano con il palmo disarmandomi. Non vuole che mi tocchino, ma non vuole che io provi ad ucciderli, però. Potrei anche assecondare la sua richiesta, a patto che non tentino di mangiarmi. Io mi siedo in un angolo mentre spero che non mi ammali per essermi bagnata con l'acqua congelata di prima. Fortunatamente, Blake non tenta più di mangiare il cervo, e si avvicina a me. Ancora non mi spiego come sia diventato così grande; Sono così piccola rispetto a lui. ho quasi paura di muovermi temendo che possa agitarsi. Lui mi guarda di nuovo sorridendo, mentre io esamino il suo petto dove è stato appena ferito, e per fortuna vedo che è un graffio superficiale. Mi lascia perdere, andando in giro per la caverna. Non voglio che se ne vada anche se non posso fermarlo. Temo di perderlo per la montagna, e comunque stare in compagnia di questi mostri da sola è l'ultima cosa che voglio.
Non ci posso credere che mi sia addormentata nel bel mezzo di questi mostri. Appena decido di alzarmi, sento una presenza vicino a me. Tento di tranquillizarmi, sperando che sia il MIO Wendigo, ma scopro che mi sbaglio appena mi si para davanti. Non posso fare altro che rimanere ferma, sperando che pensi che non sia un essere vivente, e per fortuna, lui ci crede. Io mi allontano appena lui esce dalla grotta. Vicino a me, noto un oggetto: Un registratore. Che sia di Blake? La mia curiosità mi dice di ascoltare che registrazioni ci siano dentro (Se mai ci siano), ma solo quando sarò da sola. quando arriva il momento, accendo il registratore. Ce ne solo una: "Giorno 17. Sono dentro a questa caverna da giorni, e non riesco a trovare l'uscita..." si, quello che sta parlando è Blake. "...I Wendigo non mi attaccano. Mi vedono come uno di loro... Credo. Sono felice di questo, ma non posso non provare paura. se non trovo qualcosa da mangiare morirò, ma finirò per trasformarmi davvero in uno di loro se lo faccio. Mi sento così debole e i morsi della fame mi stanno uccidendo... devo trovare qualcosa da mangiare, qualsiasi cosa che un umano possa mangiare, e non carcasse di animali... è un pensiero folle lo sò... ma allora perché mangiare lo scoiattolo che ho ai mei piedi sta cominciando ad essere una buona idea?" La registrazioe è finita. Mi dispiace così tanto... lui però non completamente un Wendigo, c'è ancora speranza. Abbandono il registratore per andare nel mio angolo sicuro, ma sento una presa al mio braccio, mi volto e sobbalzo presa da uno spavento, ma è solo Blake. Dannazione, finirò per sparagli se continua così! Lui si avvicina intento a "sequestrarmi" l'arma di nuovo, ma io la rimetto nel fodero. -"N-Non la uso, tranquillo"- Gli dico stupidamente, come se potesse capirmi... eppure lui si ferma. Che mi abbia capito davvero? Nonostante ormai possa ragionare solo con l'istinto, riesce ancora ad usare un briciolo di cervello. Nonostante il cambiamento, Rimane comunque il soldato che amo. Ad un tratto, la sua espressione diventa confusa. Si avvicina e mi tocca una guancia con la sua mano, ma che respingo subito per il dolore causato dalle unghie ormai così lunghe che ormai potrei chiamare artigli. Poi però mi rendo conto a cosa di riferisce quando mi specchio nel torrente: Ho una ferita, e sicuramente me la avrà causata uno dei suoi "amici" l'altra notte. Ne approfitto per sciacquare il sangue ormai asciugato. Lui sta per mangiare di nuovo la testa del cervo che gli è stata offerta ieri, ma io gli nego di mangiare ancora una volta. Questa volta si arrabbia ringhiandomi contro, però non tenta di andare contro il mio volere o farmi del male per fare in modo che non mi intrometta... Semplicemente mi ascolta, come se una parte di lui sappia che sta sbagliando. Lui non mi attacca perché sa chi sono, ma temo che non potrà essere una buona ragione, alla lunga.
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One Shots
Short StoryOne Shots che parlano di due ragazzi, Blake e Rebecca, riguardo ai momenti più belli ma anche i più brutti della loro vita, piena di gioie ma anche di dolori. Il loro presente e futuro saranno accompagnate dal loro passato che gli ha lasciato un mar...