"No ragazzi, non potete capì. Mi sta andando a fuoco tutto!"
Si stava sventolando la lingua da ormai 5 minuti e aveva mangiato un paio di merendine per arginare il bruciore che provava a bocca e gola, ma non era servito a niente.
"Ma perché proprio il peperoncino per questa challenge?"
"Ma sennò non c'è gusto, Ste." Gli rispose divertito Giuseppe."E poi sei tu che non hai saputo rispondere alle domande." Gli mugolò Sascha con la bocca piena di latte.
"Senti chi parla."
Come ogni volta che si ritrovava invischiato in una sfida hot, maledì il destino per il suo essere intollerante al lattosio.
Provò a mangiare una terza merendina, ma sembrava che l'incendio che gli si era sviluppato in bocca non volesse calmarsi.
"Tieni."
Girò la testa di scatto e si ritrovò ad osservare Surry, che gli stava porgendo una fetta di pan bauletto cosparsa di abbondante miele.Lo osservò incuriosito, chiedendosi come mai il più piccolo lo stesse aiutando dopo che lo aveva evitato per un intero mese.
"Fidati, il miele neutralizza la capsaicina."
"Capsa-che?" Chiese confuso, mentre allungava una mano per prendere la fetta, dandogli poi un gran morso.
"Capsaicina. È la sostanza che rende i peperoncini piccanti."
"E bravo il nostro piccolo tuttologo." Lo elogiò Giuseppe, dandogli una leggera pacca sulla schiena.
"Visto che tu non stai morendo dal pizzico, aiutami a preparare di là per il prossimo video."
Salvatore annuì in risposta e dopo un "Mangia." detto nella sua direzione, tornò in salotto con Vegas, lasciando lui e Sascha da soli in cucina.
"Allora?" Chiese subito il ragazzo, adocchiandolo curioso.
"Allora, cosa?"
Sascha sbuffò appena, sedendosi vicino a lui al tavolo.
"Guarda che mica so' scemo, eh. Si vede lontano un miglio che qualcosa non va tra te e Surry."
Continuò a masticare lentamente il suo pane e miele, cercando di trovare una scusa plausibile al clima che Anima e Vegas dovevano aver avvertito quando erano arrivati in casa.Si spremette le meningi, ma non gli venne nessuna idea.
"È colpa mia, ok?" Sbuffò sconfitto, leccando una goccia di miele che gli era scivolata lungo il dorso della mano.
Sascha lo osservò silenzioso, aspettando che fosse lui a continuare il discorso.
"Io... Non lo so, Sa. È che mi sono trovato a pensare certe cose... A volere certe cose... Non ero preparato, credo."
Poteva vedere la confusione negli occhi dell'amico, ma non era sicuro di voler confessare ad alta voce quello che gli era passato per la testa riguardo a Surry nell'ultimo mese.
"Stefano! Sascha! Venite, qui è tutto pronto."
Non poté fare a meno di sorridere nel sentire la voce di Salvatore e, per quanto si rendesse conto della stupidità del pensiero, lo faceva felice che Sal avesse chiamato prima lui, anche se, con il suo comportamento dell'ultimo mese, non se lo sarebbe né meritato né aspettato.
Si alzò dalla sedia e stava per tirarsi dietro Sascha, ma si bloccò sul posto quando notò un'espressione stupita sul volto del ragazzo.
"Stefano." Disse piano Sascha, puntando lo sguardo dritto nel suo.
"Quella cosa che hai detto di esserti accorto di volere..."
Trattenne il respiro, sperando che il ragazzo avesse avuto l'intuizione sbagliata.
"Stavi parlando di Surry?"
La domanda fu seguita da un lungo silenzio.
"Vi muovete? O devo venire a prendervi?" Chiese Giuseppe dall'altra stanza.
Prese la palla al balzo e, senza nemmeno incrociare lo sguardo di Sascha, si diresse velocemente in salotto.
E niente, a quanto pare l'ispirazione non mi manca in questi giorni ^^
Tre capitoli in così poco tempo non mi ricapita più nella vita xD
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Inaspettato |Salvefano|
Hayran KurguSi vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo non si sa perché, non si sa come, qualcosa si rompe: una diga tra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono e precipita...