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"Oh, siete già qua?" Li accolse Giuseppe, palesemente sorpreso nel vederli arrivare in cucina.

"Pensavo che vi avrei dovuti aspettare per un bel po'."

"Meno chiacchiere, più lavoro." Sbuffò Surry, raggiungendo quasi a passo di marcia la sedia di fronte a quella su cui li aspettava il loro amico.

L'imbarazzo che permeava la voce del ragazzo era piuttosto evidente ed il suo viso arrossato, accompagnato dal lieve broncio che gli increspava le labbra, lo costrinsero a mordersi l'interno delle guance per trattenere il risolino che gli solleticava la gola.

"Ste, ci raggiungi? O vuoi rimanere impalato là ancora a lungo?" Lo richiamò Sal, lanciandogli un breve sguardo con la coda dell'occhio.

"Arrivo, arrivo." Rispose con tono divertito, raggiungendo con pochi passi la sedia accanto alla sua.

Si sedette con un leggero tonfo e, incrociate le braccia sul tavolo, puntò la sua attenzione su Giuseppe.

"Allora, questi video?"

Giuseppe portò lo sguardo su di lui, ma, invece di rispondergli, lo osservò per qualche secondo, in silenzio, per poi passare a Surry.

"Oh, che ti sei incantato?" Lo richiamò Sal, sventolando una mano davanti al viso del ragazzo.

"I video, sì." Si riprese di scatto Giuse, sistemandosi meglio sulla sedia.

Scosse lievemente la testa a quella scena e, passatosi una mano sul viso, cercò di ignorare il più possibile il velo di imbarazzo che sentiva aleggiare sulle loro teste.

"Da domani iniziamo a registrare i video per i nostri canali e Sascha ha già scelto cosa fare nel suo."

Annuì alle parole del maggiore per rassicurarlo del fatto che lo stesse ascoltando, anche se non lo stava osservando.

Il suo sguardo era infatti stato catturato dalle lunghe dita di Sal, che avevano iniziato a tamburellare velocemente contro il ginocchio.

Per qualche secondo la sua attenzione rimase focalizzata su quel ritmo sincopato, poi, lentamente, portò lo sguardo sul viso del più piccolo.

Lo studiò attentamente, facendo scorrere gli occhi sulla linea dritta delle labbra, la curva leggermente aggrottata delle sopracciglia, la luce che accendeva gli occhi e l'insolito velo roseo che ancora permaneva sulle guance.

Se non lo avesse conosciuto, avrebbe forse detto che non c'era nulla di strano nell'espressione del ragazzo.

Ai suoi occhi, però, era evidente lo sforzo che il più piccolo stava facendo per non far trasparire nessuna emozione sul suo viso e l'incessante movimento delle sue dita era solo un'ulteriore prova a favore della sua tesi.

"È per questo che Sascha e Sabrina sono usciti, stamani. Sono in giro per conbini a caccia di cibi strani." Continuò Giuseppe, distraendolo dal filo dei suoi pensieri.

"Cibi strani?" Chiese, adocchiando con sospetto il maggiore.

"Vuoi dire che Sascha vuole fare una challenge con i cibi giapponesi?"

Il maggiore lo osservò per un attimo con una punta di confusione.

"Pensavo che ti avessero avvertito."

Scosse lentamente la testa, trattenendo a stento una smorfia alla stretta che colse il suo stomaco al solo pensiero di cosa avrebbe dovuto sopportare il giorno dopo.

"Non hanno detto nulla neanche a me." Sbuffò contrariato Surry, continuando a tamburellare nervosamente le dita sul ginocchio.

La sua attenzione si riconcentrò sulla mano di Sal, per poi essere attirata un attimo dopo dal sospiro improvviso di Giuseppe.

Inaspettato |Salvefano|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora