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"Ore 2:17 del mattino. Il sonno non s'è ancora fatto vivo." Disse con ostentato tono solenne, riprendendo la sveglia che sostava sul suo comodino.

Erano passati due giorni dal loro ritorno in Italia ed il suo organismo non si era ancora abituato al cambio di fuso orario, costringendolo a passare la seconda notte in compagnia dell'insonnia.

"Ragazzi, voi lo sapete quanto io ami viaggiare." Continuò, girando l'obiettivo della fotocamera verso di sé per riprendere la sua espressione contrariata.

"Ma il jet lag fa veramente schifo."

Sospirò abbattuto e, passatosi la mano libera sulla barba incolta, si guardò intorno.

La stanza era insolitamente in ordine rispetto ai suoi standard, ma la precedente notte insonne lo aveva spinto ad una sessione improvvisata di pulizie, nella speranza che il movimento lo avrebbe aiutato a richiamare a sé il sonno.

Quella tecnica aveva parzialmente funzionato, ma quella notte non aveva nulla da fare e quel pensiero non faceva altro che aumentare l'energia nervosa che gli correva sottopelle.

"Sapete cosa? Qui ci vuole una bella tisana!" Esclamò convinto al suo pubblico invisibile, raggiungendo sicuro la porta della sua camera.

Si ritrovò, però, ad interrompere la sua avanzata dopo un paio di passi nel corridoio, sorpreso nel notare il bagliore che proveniva proprio dalla cucina.

Rimase per un attimo fermo a registrare quel poco che si vedeva dalla sua posizione e intravide Sal armeggiare vicino al lavello.

"A quanto pare Surry mi ha preceduto." Sussurrò, avvicinando la fotocamera al volto per essere sicuro di registrare la sua voce e, contemporaneamente, storse il naso.

Era passato un bel po' dall'ultima volta in cui l'aveva chiamato Surry e non Sal e la cosa lo straniva non poco, ma era anche consapevole che un cambiamento repentino avrebbe destato la curiosità dei loro iscritti.

Per un po' rimase fermo nel mezzo del corridoio ad osservare il ragazzo e sorrise divertito quando un pensiero gli balenò nella mente.

"Vediamo se riesco a coglierlo di sorpresa."

Stando ben attento a non fare rumore, riprese la sua lenta avanzata verso la cucina.

"Buh!" Urlò a gran voce non appena ebbe raggiunto le spalle del ragazzo che, colto di sorpresa, si lasciò sfuggire un'esclamazione acuta.

"Madonna, Ste. Ti uccido." Borbottò Sal, girandosi verso di lui con un'espressione corrucciata in volto.

"Saluta i nostri amici." Lo invitò, indicando la fotocamera che teneva stretta in una mano.

Salvatore alzò gli occhi al cielo, ma, preso un profondo respiro, si posizionò meglio davanti all'obiettivo.

"Ragazzi sappiate che, prima o poi,  soffocherò Ste nel sonno. Magari ci faccio anche un video, così monetizzo."

"Ma... Ma... Io mi fidavo di te!" Esclamò con tono tradito.

"Peggio per te." Ridacchiò Sal, tornando ad affaccendarsi attorno ai fornelli.

"Che sei venuto a fare qua in cucina, comunque?" Chiese poi, come se non fosse successo nulla.

"Volevo rubarti una tisana." Sbuffò e, avvicinatosi ai pensili, recuperò una tazza.

"Ahhh, prima mi dici che sono da anzianotto e poi me le vuoi scroccare?"

"Esattamente." Sbuffò altezzoso, rifilando al minore un leggero colpo d'anca nel suo tragitto verso il lavello.

Inaspettato |Salvefano|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora