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"Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!" Intonò entusiasta Sabrina, strattonandolo con forza da un braccio.

Un sospiro rassegnato abbandonò silente le sue labbra e, liberatosi gentilmente dalla presa della ragazza, si allontanò da lei di un paio di passi.

Per l'ennesima volta nel giro di una manciata di minuti si rimproverò mentalmente per non aver controllato se l'atrio fosse libero, prima di salutare Salvatore con un bacio.

Era anche vero, però, che, quando lo aveva visto infilarsi la giacca per uscire con Sascha, aveva avvertito il bisogno di avere un contatto con lui prima che andasse e la consapevolezza di potersi permettere più di una semplice pacca sulla spalla lo aveva spinto ad agire d'istinto.

Si era così ritrovato ad afferrare per un polso il ragazzo un istante prima che varcasse la porta d'ingresso e aveva soffocato la sua esclamazione sorpresa con le sue labbra.

Era stato un bacio breve, un semplice sfiorarsi di labbra di pochi secondi, che aveva lasciato un sorriso evanescente sul viso del più piccolo ed un'amica alquanto esaltata alle sue spalle.

"Quando è successo?" Chiese Sabrina, portandosi le mani giunte sotto il mento.

"Cosa è successo?"

Per qualche secondo rimase immobile, con lo sguardo puntato sull'ampio sorriso che illuminava il viso della ragazza, poi, riscuotendosi con un fremito da quel breve attimo di stallo, alzò gli occhi al cielo e si incamminò verso la cucina.

"Ste!" Lo richiamò Sabrina, seguendolo nella sua lenta ritirata.

"Daiii, avevi promesso di aggiornarmi sugli sviluppi!"

"No." Sbuffò, tuffando la testa nel frigo e riemergendone pochi istanti dopo con una bottiglietta di tè.

"Mi hai detto che ti eri ammoscata della situazione tra me e Sal da un po', io mi sono lamentato delle mie mancate doti da attore e, prima di andartene con Sascha, hai detto che volevi trovare novità al ritorno."

Sabrina lo osservò durante quel suo breve monologo con un sopracciglio arcuato e, non appena tornò silente, arricciò le labbra in un'espressione a metà tra il divertito e lo scocciato.

"Ok, Mr. Pignolo." Concesse la ragazza, sbuffando in modo plateale.

"È come dici tu. Ora, però, raccontami tutto. E non risparmiarti sui dettagli."

Un sospiro mesto si liberò lentamente dalle sue labbra e, raggiunta con estrema lentezza la postazione che accomodava il suo computer, vi si lasciò scivolare, rimanendovi inerte.

"Vi ha mai detto nessuno che è stancante avervi come amici?"

Una breve risata divertita scosse le spalle di Sabrina, che, preso posto davanti a lui, si mise ad osservarlo con un tenue sorriso, in evidente attesa.

Non poté che sospirare nuovamente alla tenacia che l'amica stava dimostrando, ma, riavviato il PC, si risolse a non cedere alla muta richiesta che gli stava lanciando.

Per un po' riuscì anche a resistere, focalizzando la sua attenzione sulla pulizia di file che avrebbe dovuto fare già da molto, ma più passava il tempo, più sentiva lo sguardo della ragazza acquisire una forza maggiore, tanto da sentirne quasi il tocco sulla pelle.

"Abbiamo parlato, ok?" Borbottò dopo diversi minuti, sopraffatto dal silenzio e dall'atmosfera pesante che sentiva aleggiare come uno spettro sulle sue spalle.

A differenza di quanto si aspettava, Sabrina non lo assalì con una valanga di domande, limitandosi solo ad allargare il sorriso che gli stava rivolgendo.

Inaspettato |Salvefano|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora