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Appena entrati nel locale furono investiti dal chiacchiericcio dei numerosi avventori e dall'odore soffuso di spezie e fritto.

Avevano passato la mattinata in giro per la città a girare Vlog e a cercare la location adatta per il loro nuovo shooting e le ore erano passate in fretta, senza che si rendessero conto di essere arrivati quasi al pomeriggio senza aver pranzato.

"Raga ditemi che c'è posto. Se non mangio qualcosa entro i prossimi 10 minuti giuro che provo a dare un morso ad uno di voi." Si lamentò Sascha, mentre spostava lo sguardo sui vari tavoli del locale.

Sabrina, al suo fianco, sospirò sconsolata, ma girò appena il viso per nascondere il sorriso che le incurvò le labbra.

"C'è posto vicino al bancone." Fece notare Giuseppe e, subito, si incamminò con passo svelto verso gli sgabelli per impedire che qualcun altro li occupasse.

Lo seguirono tutti e, preso posto, frugò nello zaino per tirarne fuori la fotocamera.

Voleva registrare un po' per poter aggiungere la parte al Vlog, ma, quando provò ad accendere la fotocamera, non successe niente.

Anche il secondo e ed il terzo tentativo non produssero un risultato positivo e, ricacciata la fotocamera nello zaino, si lasciò andare ad uno sbuffo scocciato.

"Si è scaricata la batteria?" Chiese Surry, sporgendosi leggermente verso di lui.

"Un classico, no?" Sospirò, passandosi una mano sul viso.

"Il bello è che non me ne sono nemmeno reso conto prima."

Sal sorrise divertito alla sua espressione contrariata e, poggiato un gomito sul bancone, lasciò cadere il mento sul palmo della mano.

"Magari, con quanto hai registrato stamani, dovevi aspettartelo."

Alzò gli occhi al cielo alla considerazione del più piccolo, per quanto sapesse che aveva ragione.

"Ma io volevo Vloggare..."

Sal sospirò al suo lamento e, frugato nella sua tracolla, tirò fuori la sua fotocamera.

"Tieni." Disse semplicemente, posando il dispositivo sul bancone, per poi tornare a poggiare il viso sulla mano.

I suoi occhi scattarono dalla fotocamera al viso del ragazzo e, dopo un attimo di stupore, si aprì in un ampio sorriso.

"Sono commosso, cos'è questo slancio di generosità?" Chiese, passando una mano sulla testa del più piccolo, scompigliandogli, così, i capelli.

Osservò con curiosità il leggero colorito rosato che invase la base del collo del ragazzo e le guance e, senza pensarci, ripeté l'azione.

"Vuoi Vloggare o vuoi continuare ad accarezzarmi come fossi un gatto?"

Le parole uscirono con un leggero tremolio dalle labbra del più piccolo, che catturò ancora di più la sua attenzione.

Avrebbe voluto chiedergli se quella reazione fosse dovuta a lui, alla sua mano tra i suoi capelli, ma non voleva essere così diretto.

"E se volessi fare entrambe?" Chiese con tono lieve, lasciando una terza carezza tra le ciocche scure del ragazzo.

Si rese conto del peso di ciò che aveva detto solo dopo averlo pronunciato e, con movimento lento e meccanico, ritirò la sua mano.

Non aveva detto con parole chiare quello che provava per Sal, ma non era stato nemmeno così sottile come avrebbe voluto e la consapevolezza di aver rivelato troppo si fece sentire con un improvviso e fastidioso peso sul petto.

Inaspettato |Salvefano|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora