- Buongiorno tappetta -.
- Buongiorno Fede - rispose la ragazza sedendosi di fianco a lui. Il ragazzo strabuzzò gli occhi scioccato e Giulia se ne accorse.
- Beh? Che hai da guardarmi in quel modo? -.
- Tutto bene? -.
- Si, perché? - chiese più stranita che mai.
- Ti ho chiamata "tappetta" e non hai nemmeno risposto con un insulto. E' strano -. Giulia non sapeva se ridere o sentirsi offesa.
- Forse ti sorprenderà, ma in realtà sono una persona gentile e dotata di un grande tatto -. Federico rimase a studiarla un attimo, cercando un barlume di verità nel suo sguardo, ma senza successo.
- No, non ci credo. Dev'essere successo qualcosa - disse accavallando le gambe.
- Non è successo niente - disse guardando con finta convinzione il ragazzo.
Ad un tratto lo sguardo di Federico si spostò davanti a sé e quando Giulia, confusa, si voltò per capire il soggetto della sua attenzione, fu sorpresa di ritrovarsi davanti Jimin. Inevitabilmente diventò tutta rossa e Federico lo notò subito. Anzi, chiunque fosse nella stanza lo notò subito.
- Ciao Giulia - la salutò lui con un sorriso dolcissimo.
- Ciao Jimin - rispose a fatica la ragazza. Non lo vedeva dalla sera precedente e per essere più precisi, non ci parlava da quando si erano baciati. Era stato un bacio fenomenale. Non che avesse termini di paragone, ma era sicura che non sarebbe stata altrettanto fortunata al prossimo giro. Il problema era che non aveva la minima idea di come comportarsi con lui. Dopotutto quello dell'altra sera era stato solamente un gioco: non si aspettava nulla da parte di Jimin e dal canto suo, non voleva iniziare a prendersi bene per qualcosa successo così per caso. Qualcuno mi aiuti.
- Senti hai da fare dopo le lezioni? - chiese appoggiandosi al tavolo. Se ti avvicini, non mi dai molta possibilità di dirti di no. Giulia arrossì ancora di più e quella reazione fece sorridere il ragazzo.
- Eeehh ... n-n-no, non faccio nulla. -. Sentì Federico ridacchiare. Avrebbe voluto tirargli uno schiaffo, ma come biasimarlo? Aveva appena ammesso che non faceva nulla nella sua miserabile vita. La verità era che si sarebbe dovuta dare un ceffone da sola.
- Fantastico. Ti aspetto fuori dall'edificio alle quattro meno un quarto - disse facendole l'occhiolino, per poi uscire dalla stanza.
- Fantastico - sussurrò lei al vento. Era senza parole, senza respiro, senza alcun tipo di pensiero. Quel ragazzo le aveva fottuto letteralmente il cervello. Come diavolo è possibile? Io davvero boh. Non capisco.
- Se quello era niente, non oso immaginare come sarà quando succederà qualcosa - disse Federico, facendola riconnettere almeno un po' con la realtà.
- Non è successo niente di quello pensi -.
- Oh ma io non penso niente - disse lui incrociando le braccia e sfoggiando un sorrisetto innocente. Giulia sbuffò, sentendosi costretta a raccontargli tutto per evitare qualsiasi genere di fraintendimento.
- Perché non ci sono mai quando accadono certe cose? - si lamentò lui dopo che la ragazza finì di narrargli l'episodio.
- Perché sei troppo menoso -. Federico la guardò male e lei le sorrise dolcemente, mandandogli un bacio volante.
- Leccaculo -.
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Viraha; Mark Lee
FanfictionGiulia è una ragazza apparentemente dura e stronza, timida e introversa. La sua vita è triste e senza una gioia come tante altre, finché non apparirà qualcosa (o meglio qualcuno) che le scombinerà la monotona routine composta da acidi commenti e pr...